Citroën C4 Cactus 1.6 e-HDI, la prova

Citroën C4 Cactus 1.6 e-HDI, la prova
Abbiamo guidato la nuova e originale auto di casa Citroën, ecco le nostre impressioni e il nostro giudizio

di Redazione

18.11.2014 ( Aggiornata il 18.11.2014 16:27 )

Rilevamenti e Tecnica

A dispetto del nome, la C4 Cactus non è... una C4, ma una C3: della sorella minore riprende infatti la piattaforma, con passo allungato, e il semplice schema di sospensioni con McPherson davanti e ponte torcente dietro. Siccome uno degli obiettivi del progetto era fare una macchina economica anche nei consumi, alla Citroën hanno lavorato sul fronte della riduzione delle masse.

Già l’impiego del “pianalino” PF1 (in servizio dai tempi della prima generazione di C3, classe 2002) comporta un risparmio di peso di oltre 170 kg rispetto all’EMP 2 della Picasso; poi ci sono il cofano motore in alluminio e una sostanziosa dieta dimagrante: niente alzacristalli posteriori, divanetto non frazionabile, climatizzazione a canale unico.

Alla fine la versione base non supera 965 kg, con un risparmio medio — rispetto alla C4 “classica” — di due quintali. Per il resto, non c’è nulla che non sia già stato visto e sperimentato dal Gruppo PSA: il turbodiesel 1.6 eHDI da 92 cavalli è abbinabile unicamente al cambio robotizzato ETG6 con comandi a pulsante e selezione manuale delle marce tramite paddle, mentre invece la variante da 100 cv (già Euro6, a differenza di questa) è riservata alle Cactus con trasmissione manuale a cinque marce. E si associa allo Start&Stop che usa un alternatore reversibile per velocizzare le partenze. Costruita nello stabilimento di Villaverde, in Spagna, la Cactus è disponibile anche con il 1.2 VTi a benzina, un tre cilindri in tre livelli di potenza (75, 82 e 110 cv, quest’ultimo turbo).

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