BMW X6 M50d, prova della bestia

BMW X6 M50d, prova della bestia
L’incredibile versione triturbodiesel rimane impudente ed eccessiva: senza dubbio il motore a gasolio del mondo

di Saverio Villa

11.05.2015 ( Aggiornata il 11.05.2015 11:20 )

Interni

BMW X6 M50d, prova della bestia

Tutto perfetto ma non guardate dietro

Il sedile del guidatore è posizionato leggermente più in basso rispetto a quello della X5 (circa un paio di centimetri) con la quale la X6 condivide interamente pianale e meccanica. La sensazione di dominare il traffico resta inalterata però ci si sente un po’ più “integrati” nell’auto. La postura è raccolta ma non troppo verticale e la disposizione dei comandi è ottimale. La visibilità posteriore molto limitata, a causa del lunotto piccolo e inclinato, fa sì che l’aiuto dei sensori di parcheggio e delle telecamere perimetrali dia determinante. La strumentazione è virtuale e variamente configurabile.

Display panoramico

Il display da 10,2 pollici è uno dei più ampi in circolazione. Non è di tipo tattile ma la selezione delle funzioni avviene in modo intuitivo tramite il controller sul tunnel, la cui parte superiore funge da touch pad pre scrivere con le dita.

Animale da corsa ma non da carico

Rispetto alla generazione precedente, la capacità di carico è cresciuta di 75 litri, il che porta le quote totali a 580/1525 litri (contro i 650/1870 litri della più convenzionale X5). Le dimensioni del bagagliaio sono abbondanti in larghezza e profondità, ma la soglia di carico è alta e, soprattutto, a causa del lunotto molto inclinato, lo spazio utilizzabile oltre il livello della cappelliera è quasi nullo. Il portellone ad apertura elettrica è di serie.

Se vuoi la coupé abbassa la testa

Dal punto di vista pratico, la novità più importante è l’omologazione a tre posti del divano: si tratta anche di una scelta logica, dal momento che in larghezza e profondità ci sono centimetri in abbondanza per ospitare l’occupante aggiuntivo. La distanza tra cuscino e padiglione, invece, continua ad essere contenuta e gli adulti che viaggiano dietro facilmente arrivano a toccare il rivestimento con la testa. Il profilo spiovente del tetto, tra l’altro, ostacola anche un po’ l’accessibilità. Lo schienale posteriore è suddiviso in tre parti, secondo la proporzione 40/20/40. A richiesta il sistema di climatizzazione può avere i controlli separati anche per la zona posteriore

 

tutto perfetto

ma non guardate dietro

Il sedile del guidatore è posizionato leggermente

più in basso rispetto a quello della X5 (circa

un paio di centimetri) con la quale la X6

condivide interamente pianale e meccanica. La

sensazione di dominare il traffico resta inalterata

però ci si sente un po’ più “integrati” nell’auto.

La postura è raccolta ma non troppo verticale

e la disposizione dei comandi è ottimale. La

visibilità posteriore molto limitata, a causa del

lunotto piccolo e inclinato, fa sì che l’aiuto

dei sensori di parcheggio e delle telecamere

perimetrali dia determinante. La strumentazione

è virtuale e variamente configurabile.

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