25.07.2014 ( Aggiornata il 25.07.2014 09:40 )
Tanto per gradire (e presentare le novità tecniche) il model year 2014 aggiunge inediti cerchi a cinque razze. Molto meno scenografica della Meriva, la Toyota punta tutto sulla concretezza: la terza fila di sedili, come sempre adatta solo a due ragazzi, difficilmente accessibile e utilizzabile solo in occasione di tragitti veramente brevi, le (molte) volte in cui non la si usa viene inghiottita ne pianale; se serve tirare giù tutto (la movimentazione dei sedili è facilissima) il tendalino copribagagli trova posto, arrotolato, in un’apposito doppio fondo sul bordo del baule, sotto la battuta del portellone. In più la Verso si fa amare per il pavimento perfettamente piatto (come sulle trazioni anteriori di una volta), il che agevola la sistemazione del passeggero centrale della seconda fila.
Su una come sull’altra il refresh estetico è stato l’occasione per un upgrade dell’infotainment di bordo: sulla Meriva l’Intellilink consente una più rapida interfaccia con gli smartphone (senza però, come sulla Adam, riuscire a sfruttare il GPS del telefono così da non pagare il navigatore della macchina); sulla Verso – che ha un 6”1 invece dei 7” della rivale — è aumentata la definizione dello schermo (800x480 pixel invece dei 400x240 del modello 2013); oltre alla connettività completa (iPod ready, Bluetooth, Aux-in e USB) il sistema touch integra informazioni sul clima. Molto diversa la percezione di qualità, nelle due: la Meriva è fatta veramente bene, con materiali di un certo pregio in relazione alla categoria e assemblaggi moto curati. La Toyota resta, ancora una volta, un passo indietro: plastiche rigide, scelte cromatiche austere, tessuti economici la rendono visivamente molto meno appetibile. Ciò che, alla fine, giustifica un sostanziale livellamento dei prezzi, nonostante la Meriva sia, come abbiamo visto, quella mezza taglia più piccola.
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Opel Meriva vs Toyota Verso, sfida di 1.6
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