VW Golf GTI Clubsport, 40 anni di emozioni: la prova

VW Golf GTI Clubsport, 40 anni di emozioni: la prova

La versione Clubsport celebra il quarantennale della Golf GTI e ne esalta notevolmente l'handling con un'importante iniezione di cavalli

di Cesare Cappa

17.01.2017 14:04

Prestazioni

Difficile che Volkswagen stravolga i fondamentali di un bestseller come la GTI. Ancorata a quell'idea di sportività nel quotidiano che l'hanno resa sia celebre tra gli appassionati sia una vettura fruibile sempre e comunque. Ed è qui che si aprono le acque della discussione. Per chi cerca qualcosa di anticonformista, capace di emozionare indipendentemente dalla prestazione pura, è meglio che passi ad altro. Chi invece fosse interessato ad una vettura veloce, a tratti velocissima, allora la Clubsport è perfetta. Perfetta per essere usata tutti i giorni adatta, perché no, ad un lungo viaggio. Solo che dopo una giornata trascorsa al volante, magari lungo qualche passo montano, è difficile scendere dalla media di Wolfsburg con il sorriso sulle labbra. Affermazione valida solo per coloro che hanno bisogno di essere protagonisti al volante, o che almeno abbiano la sensazione di esserlo.

Tutto così preciso e (quasi) perfetto che la percezione di guida si fa asettica e poco emozionale, malgrado la Clubsport vanti una velocità di percorrenza in curva davvero rilevante. Quando si esagera è il sottosterzo a ravvisare l'automobilista/pilota. E, salvo fatta la precisa volontà di voler valicare i limiti della fisica, la coda non si scompone mai. Informazione utile per conformare la guida ad uno stile il più pulito possibile. Giocare con i trasferimenti di carico sarebbe controproducente per assecondare il telaio della vettura. Il passaggio alla modalità di guida più sportiva è percettibile non solo per il sound allo scarico più aggressivo, ma per via di un'assetto realmente più rigido. La regolazione adattativa delle sospensioni ha un costo di 1.065 euro. La cosa che impressiona positivamente, è quanto la Clubsport riesca a conservare una certa dose di comfort anche nella configurazione sportiva: più rigida, ma senza perdere il contatto da terra (asfalto permettendo).

Passando allo sterzo, si scopre un servocomando elettrico che si adegua alle esigenze della specifica situazione di marcia. Leggero a sufficienza per parcheggiare in tempi rapidi oppure “solido” per avere l'esatta percezione della posizione dell'avantreno. La modalità sport non lo rende granitico. L'impugnatura in Alcantara è l'unico tocco sportivo all'interno di un abitacolo abile a conservare l'idea di sobrietà promossa da Volkswagen, anche quando si tratta di auto ad alte prestazioni.

L'attinenza al tipo di esperienza di chi siede al volante è uno dei punti di forza della Golf GTI Clubsport, essendo un'auto potenzialmente disponibile per un ampio ventaglio di persone. Il fatto di essere così “abbordabile” però, non sempre è in linea con l'idea emozionale che questo genere di automobili dovrebbero essere in grado di suscitare una volta in corsa tra le curve. I più smaliziati potrebbero recriminare l'impossibilità di poter dire la loro quando “imbracciano” il volante, dato che la Golf GTI Clubsport non ama uscire dai binari. 

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