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Renaulution, Luca De Meo lancia la rivoluzione del Gruppo Renault

Risurrezione, rinnovamento e rivoluzione: è su questi tre pilastri che Luca De Meo, da pochi mesi amministratore delegato di Renault, ha annunciato la nuova strategia a lungo termine del Gruppo. In una sola parola: Renaulution. Un ripensamento completo delle attività della Casa francese e delle sue filiali, per affrontare la crisi economica e soprattutto prepararsi alle sfide del domani, a partire dall'elettrificazione. Riconsiderando il concetto stesso di industria automotive, che non avrà più solamente il compito di produrre auto, ma anche quello di erogare servizi e offrire tecnologia. Abbandonando la ricerca spasmodica dei volumi di vendita privilegiando invece la redditività.

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Meno volumi, più reddito

Una carriera iniziata in Renault appena laureato, poi un'esperienza in Toyota, ruoli di crescente importanza nel Gruppo Fiat e in quello Volkswagen, per poi tornare in Francia dalla porta principale. Una carriera inarrestabile quella di Luca De Meo, milanese classe 1967 e commendatore della Repubblica, chiamato a riportare in auge la Casa Boulogne-Billancourt dopo l'affaire Carlos Ghosn. Un compito che il manager italiano ha preso sul serio, senza limitarsi a presentare un piano industriale a stampo tradizionale, ma lanciando una vera e propria sfida per i prossimi anni.

Una sfida che mette in primo piano il concetto di redditività, anteposto a quello dei volumi di vendita: nel prossimo quinquennio il Gruppo Renault ridurrà la sua capacità produttiva in maniera sensibile, aumentando nel contempo il valore dei suoi prodotti e dei suoi Marchi. Dai 4 milioni di unità del 2018 ai 3,1 previsti nel 2025. Una scelta controcorrente che sarà affiancata da una riduzione dei costi fissi e da un aumento delle sinergie tra le business unit del Gruppo e con gli alleati giapponesi di Nissan. In termini numerici, l'obiettivo è quello di risparmiare fino a 2,5 miliardi di euro entro il 2023, riducendo i costi variabili per ogni veicolo prodotto di 600 euro.

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Quattro settori

Come annunciato già poco dopo il suo insediamento, De Meo suddividerà le attività del Gruppo in quattro unità di business, ognuna dotata di indipendenza ma profondamente connessa con le altre a livello di sinergie. Renault sarà il fulcro della nuova strategia, basata su una razionalizzazione delle risorse e sull'elettrificazione. Prevista la creazione di un “electro pole” nel nord della Francia per la produzione di auto a zero emissioni e nel contempo investimenti su ibrido e idrogeno. Metà dei nuovi modelli lanciati in Europa saranno full electric, e il segmento C sarà quello su cui sarà concentrata la maggiore attenzione.

Ruolo centrale nella strategia Renualution l'avranno Dacia e Lada. La Casa romena si sta rivelando sempre più interessante per il mercato, superata la condizione di Marca low cost, mentre quella russa continua a essere sinonimo di solidità. Anche questa business unit vedrà una importante razionalizzazione della gamma, passando da 4 piattaforme a una, e da 18 tipi di carrozzeria a 11, lanciando 7 modelli entro il 2025. Lavorando nel contempo alla riduzione sostanziale delle emissioni, sfruttando anche la doppia alimentazione benzina-GPL.

Uno spazio di importanza crescente lo avrà Alpine, Marchio premium del gruppo che man mano raccoglierà tutte le attività di Renault Sport. Incluso il motorsport e il team di Formula 1, che sarà al centro del progetto. La gamma di Alpine, che ad oggi conta un solo modello, si amplierà e sarà 100% elettrica, sfruttando al meglio anche le tecnologie condivise con Nissan. Tra le novità annunciate, una sportiva a zero emissioni realizzata in collaborazione con Lotus.

Mobilize, quarta business unit di Renault, rappresenta la vera novità voluta da De Meo. In questo settore saranno infatti raccolte tutte quelle attività relative ai servizi legati all'auto, destinati ad assumere un'importanza crescente nei prossimi anni. Dati, mobilità ed energia, ma anche servizi per il car sharing e per le consegne dell'ultimo miglio. Pensando a soluzione alternative al possesso dell'auto come l'abbonamento, il leasing o il pat-as-you-go, con l'obiettivo di sfruttare al meglio le vetture esistenti (inutilizzate per il 90% del tempo), gestire il valore residuo e raggiungere finalmente il target delle emissioni zero.

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Azienda tecnologica al servizio dell'auto

“Il piano Renaulution consiste nell’orientare tutta l’azienda facendola passare dalla ripresa dei volumi al valore – ha spiegato De Meo nel corso della conferenza stampa in cui il piano è stato presentato - Più che di una ripresa, si tratta di una profonda trasformazione del nostro business model. Abbiamo creato basi sane e solide per le nostre performance. Abbiamo razionalizzato le nostre operazioni, a cominciare dall’ingegneria, adeguando le nostre dimensioni quando necessario, riallocando le risorse verso i prodotti e le tecnologie ad alto potenziale. Questa maggiore efficacia alimenterà la nostra futura gamma di prodotti: tecnologici, elettrificati e competitivi. Tutto ciò alimenterà la forza delle nostre Marche, ognuna con i suoi territori ben definiti e differenziati, responsabile della propria redditività e della soddisfazione dei propri clienti”.

Passeremo dall’essere un’azienda automotive che fa uso della tecnologia ad un’azienda tecnologica che fa uso delle auto ha proseguito - per cui almeno il 20% dei redditi proverranno dai servizi relativi ai dati e dal trading dell’energia entro il 2030. Vi arriveremo progressivamente, avvalendoci delle risorse offerte da questa grande azienda, delle competenze e dell’impegno dei suoi collaboratori. Renaulution è un piano strategico ‘fatto in casa’ che svilupperemo e realizzeremo allo stesso modo: collettivamente ha concluso il manager italiano.

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