Lancia Florida: la sua storia

Lancia Florida: la sua storia

Una delle auto italiane più belle di sempre, la prima berlina-coupé della storia, base tecnica della Flaminia ed esempio dell'eleganza, dell'estro e della fantasia di Pininfarina

di Redazione

01.07.2020 ( Aggiornata il 01.07.2020 15:26 )

La caratura dei lavori di Pininfarina non ha bisogno di continui esempi. Certo però che, se vogliamo rifarci gli occhi, ci basta scorrere tra le pieghe del tempo della storia dell'auto italiana e scovare perle che a volte sono così sfuggenti da essere dimenticate. Prendiamo il Grande Libro di Lancia, ad esempio, e una sua auto dal nome esotico, quanto di più lontano dalle temperature tipiche torinesi: Florida. Sì, siamo sulla buona strada.

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Cos'è la Lancia Florida? Un modello del Marchio piemontese, certo. "Modello"? No, meglio dire concept car, perché la produzione non è mai partita. E cosa c'entra con Pininfarina? Beh, è stato proprio Battista Farina, quando ancora non era "Pinin", a disegnarla, dando alla luce non solo la base tecnica della futura - e famosa - Lancia Flaminia, ma anche una delle auto più innovative e belle (non troviamo aggettivo migliore) mai costruite.

ELEMENTI ESTETICI MAI VISTI PRIMA

Lancia Florida FOTO

Lancia Florida FOTO

Una delle auto italiane più belle di sempre, la prima berlina-coupé della storia fu una concept car che rappresentò la base tecnica della Flaminia e un esempio assoluto dell'eleganza, dell'estro e della fantasia di Pininfarina

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Spesso si abusa dell'espressione "stile innovativo per l'epoca". La si utilizza per molte auto, a volte in maniera pertinente, altre meno. Per Lancia Florida andiamo sul sicuro: l'espressione vale. Perché Giovanni Farina (prima che Gronchi gli conceda il cognome Pininfarina devono passare ancora una decina d'anni), quando nel 1955 espone al Salone di Parigi la Lancia Florida riceve consensi da tutti. In realtà, qualche mese prima, a Torino, ha già mostrato la Florida, ma la primissima versione, quella coupé. Nella cornice parigina, invece, propone la berlina. E allora, perché non definire quella show car come la prima berlina-coupé della storia? Oggi il mercato è pieno di questo segmento, Pininfarina azzarda già nel '55.

Uno stile innovativo per l'epoca, quindi. Sì, perché Florida presenta delle caratteristiche che nessuna macchina, e in particolar modo le Lancia, hanno mai avuto prima. Soprattutto sul frontale, ma andiamo con ordine. Dimensioni ampie, 4 posti. Calandra davanti "inglobata" nella carrozzeria e i fari incorporati all'interno. Parafanghi: anch'essi differenti rispetto alla norma, più sottili, con dei piccoli fanali che vanno ad aggiungersi ai due maggiori. Il montante posteriore inverte l'inclinazione. Dando uno sguardo dietro, emergono altri due dettagli: Il primo è la presenza di un paio di minuscole pinne. La seconda è il tergicristallo nel lunotto: e in quanti l'avevano visto in quegli anni?

FLORIDA I E II: UGUALI CONSENSI

Passano due anni, e l'accoppiata Lancia-Pininfarina presenta la cosiddetta Florida II, una sorta di restyling formale. Innanzitutto, manca il montante centrale: di conseguenza le porte si aprono "a libro", come piaceva alla clientela Lancia degli anni '50. Si tratta di un vero e proprio virtuosismo di Farina. L'assenza del montante infatti comporta una minore rigidità della scocca, con implicazioni anche sulla chiusura o meno delle portiere. Il progettista però con questo metodo rende la Florida ancora più filante, più "sportiva", molto più coupé della Florida I lanciata al Salone di Torino due anni prima. E gli interni contengono materiali pregiatissimi.

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FINE CARRIERA NEL GARAGE DI PININFARINA

Ci sono tutti gli ingredienti per far nascere la Flaminia. Andate a vedere le immagini di quest'ultima: non ci sono praticamente differenze estetiche tra essa e Florida. Pininfarina non ci "mise mano", o meglio, ne realizzò solamente una versione speciale, come i colleghi Touring e Zagato. Il progetto della Flaminia vede come padre l'ingegner Fessia, futuro artefice della Flavia.

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Ma la Flaminia non avrebbe avuto la stessa fama se qualche anno prima il figlio di Giuseppe Farina non avesse osato, dando mostra di ciò che sapeva e che avrebbe saputo fare. Ma Lancia Florida, I o II non importa, era così bella agli occhi di suo "papà" che non poteva essere messa da parte. Terminò la carriera com'era giusto che fosse, diventando l'auto personale di Giovanni Farina, fra qualche anno Pininfarina.

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