Ferrari California

Ferrari California

di Redazione

25.09.2009 ( Aggiornata il 25.09.2009 12:34 )

Prestazioni

Assicuratevi di trovare, lungo il vostro tragitto, curve e gallerie in abbondanza. Lo sterzo, posizionato bello verticale ed ergonomicamente perfetto da impugnare, non aspetta altro che voi disegniate traiettorie al compasso; la sua precisione e la sua sensibilità sono rare da trovare su una vettura stradale. Potrete percepire con la massima accuratezza il lavoro delle sospensioni, con quelle anteriori che si aggrappano saldamente al suolo e le posteriori che, con altrettanta compostezza, digeriscono ogni difetto dell’asfalto.
Curva, allungo, ancora curva e ingresso galleria: il piede destro finisce automaticamente a fondo corsa e il V8 diventa il protagonista assoluto; salgono i giri, il sound da cupo diviene sempre più acuto e le dita della mano fremono già sul paddle di destra; l’interruzione dell’alimentazione per passare alla marcia superiore è infinitesimale ma segnata da una secca mitragliata proveniente dai quattro scarichi. Arriva un’altra curva: in frenata i carboceramici si lasciano modulare alla perfezione e il doppia frizione, non appena sfiori il bilanciere di sinistra, scala nell’esatto momento in cui tu vorresti, regalandoti la doppietta e altri botti pirotecnici dagli scarichi.
Godi, al volante di questa Ferrari, come con poche altre sportive. Col non trascurabile vantaggio che le mani non ti sudano e soprattutto che non occorre essere delle promesse del motorsport per portarla al limite. Godi, peraltro, anche senza strapazzarla, adottando un ritmo di guida allegro andante come può essere quello di una bella strada guidata, costiera o di montagna, dove non serve — e non è consigliabile — spingere.

 

Perché la California te la senti subito addosso, grazie a comandi che rispondono nel modo giusto in ogni condizione. Sterzo, freni, cambio, motore. Sono tutti in grado di assecondarti nel migliore dei modi in qualunque situazione ti trovi.
Sei in città? Nessun problema: le frizioni staccano sempre senza strappi, consentendoti di partire fluido o di parcheggiare al millimetro anche in assenza della funzione “creeping” (molli il piede dal freno e la vettura avanza, come accade negli automatici); le cambiate sono quasi inavvertibili e non creano il minimo ondeggiamento fra un passaggio e l’altro; il V8, con 49 kgm di coppia a disposizione, offre già tutto l’occorrente anche a 1500 giri, senza dover spingersi verso regimi da qualifica. E l’assetto, buon per la schiena, pare quello di una GT tedesca, piuttosto che quello di una Ferrari. Se poi decidi di viaggiare col tetto aperto, consigliabile per assaporare al massimo la California, nota di merito alla protezione offerta: con tutti e quattro i finestrini alzati e il frangivento in posizione, inizi a sentire qualche capello che si muove soltanto oltre 130 km/h, complice anche una posizione di guida estremamente infossata che poco espone la testa.
Ma anche viaggiando ad andature proibitive, diciamo attorno a duecinquanta, non ricordiamo un’altra scoperta capace di proteggere talmente bene dal vento. Stonano soltanto, parlando di guida a cielo aperto, i sedili Super Racing: sono maledettamente caldi, dunque sarebbe stato apprezzabile avere una pelle traforata oppure una di tipo “sun reflection” per contenere un po’ la temperatura.
A capote chiusa l’atmosfera è invece la stessa di una coupé. L’insonorizzazione è più che adeguata (75,6 db a 130 km/h) e la climatizzazione rinfresca in fretta ed efficacemente l’abitacolo, dote necessaria visto anche il calore che genera la trasmissione in zona tunnel. Peccato soltanto che sia difficilmente identificabile la temperatura impostata, per via della tacca sui comandi poco visibile.
È ben visibile e a portata di mano, invece, il manettino sul volante. A differenza di 599 GTB o 430 Scuderia, le posizioni sono state ridotte al minimo indispensabile: Comfort, Sport e CST OFF. Tre settaggi che variano la risposta del cambio, la taratura delle opzionali sospensioni elettroniche e la soglia d’intervento del controllo di trazione F1 Trac. Quest’ultimo, peraltro, è stato ulteriormente evoluto rispetto a quello della 430 Scuderia, e promette una velocità di calcolo superiore nel percepire e adattarsi a differenti condizioni di aderenza. Sport e CST OFF sono i set up per le massime prestazioni, con l’ultima che esclude anche gli aiuti alla guida.
Il cambio, in tal caso, da docile e pacato diventa realmente sportivo; complimenti agli ingegneri che hanno saputo conferire una connotazione estremamente sportiva a un doppia frizione, pur non alterandone le doti di confort. Il rendimento stradale, anche a CST OFF, è bello sano: bruschi rilasci del gas in curva o cambi di corsia ad alta velocità non bastano a mettere in crisi il retrotreno, che pare sui binari. Quando ci dai dentro forte emerge del sottosterzo che rassicura, ma se dovesse infastidire è sufficiente “far girare” la California con l’acceleratore, con sovrasterzi estremamente progressivi e facili da gestire. Ecco la versatilità di una GT: saperti assecondare sempre.
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