Toyota Verso 2.0 D-4D 7 posti

Toyota Verso 2.0 D-4D 7 posti

di Redazione

20.10.2009 ( Aggiornata il 20.10.2009 17:27 )

Prestazioni

E' sempre più difficile trovare difetti gravi nei modelli realizzati dalle grandi Case automobilistiche, collaudati per anni e spesso sviluppati sulla base di telai già adottati da vetture prodotte in centinaia di migliaia di esemplari.
Specie le monovolume, che per le loro caratteristiche sono più complesse da mettere a punto, hanno raggiunto i massimi livelli di affidabilità e sicurezza. Grazie anche ai più sofisticati sistemi di controllo elettronico della trazione e della stabilità, sono ormai passati nel dimenticatoio i casi riscontrati negli anni ‘90, con le difficoltà incontrate da alcuni modelli nell’affrontare la famosa “prova dell’Alce”, vale a dire un impegnativo evitamento dell’ostacolo a forte andatura. In futuro probabilmente solo su modelli prodotti da Costruttori dei Paesi emergenti, come la Cina, si riscontreranno lacune più o meno gravi in quanto a tenuta di strada e sicurezza.
Questa premessa fa capire che la nuova monovolume Toyota, al pari delle avversarie dirette provate recentemente, ha superato a pieni voti i nostri test, sia per quanto riguarda le prestazioni che il comportamento. La tenuta di strada non crea problemi, grazie alle ottime doti di stabilità e maneggevolezza. Il rollio resta sempre entro limiti più accettabili e non risulta fastidioso. Tutto questo, unito all’efficace insonorizzazione, alla rumorosità contenuta del 4 cilindri turbodiesel, all’ampio spazio interno e alla valida conformazione dei sedili, rende la Verso piuttosto confortevole. Ai 130 all’ora abbiamo rilevato 71,3 decibel ai posti anteriori e 69,4 a quelli posteriori: dati in linea con le migliori monovolume a gasolio.
La tendenza sottosterzante tipica dei modelli a trazione anteriore viene qui confermata. In caso di brusco rilascio dell’acceleratore in curva la Verso mostra anche una reazione sovrasterzante non eccessiva, ma evidente. A sovraintandere su questi comportamenti troviamo però i sistemi di controllo elettronico, disinseribili, della stabilità VSC e della trazione TRC, che bloccano con decisione ogni reazione eccessiva. Il tutto è completato dall’HAC, che facilita le partenze in salita, evitando lo scivolamente all’indietro su fondi viscidi. Sono poi abbinati i sistemi di controllo elettronico della frenata legati all’ABS, vale a dire l’EBD, che distribuisce automaticamente la forza frenante in modo ottimale, e il BA, che aumenta la pressione idraulica nel sistema in caso di necessità nelle situazioni di emergenza.
L’effetto di questi dispositivi, che integrano l’impianto a 4 dischi, autoventilati davanti, sono spazi di arresto contenuti (35,6 metri a 100 km/h), buona modulabilità della frenata e un’adeguata resistenza all’impiego prolungato. L’unica nota stonata viene dal risultato della prova di frenata su fondi differenziati, in particolare asfalto/ghiaccio, con 46,2 metri necessari per arrestare la Verso a 60 km, vale a dire una decina di metri in più rispetto ai modelli analoghi. Il risultato si deve probabilmente alla logica scelta dai tecnici Toyota per la messa a punto dell’impianto frenante, con una gestione meno aggressiva dell’ABS, che ha fatto perdere qualche metro negli spazi di arresto, ma ha reso il comportamento della Verso in simili condizioni più neutro e lineare, e quindi facilmente controllabile anche dai guidatori meno esperti.
Sulla MPV Toyota si apprezza poi il nuovo servosterzo elettrico ad azione variabile, che mantiene costantemente un adeguato grado di leggerezza e permette di contenere le vibrazioni che eventualmente potrebbero arrivare al volante dalle ruote. Buono anche il diametro di sterzata (10,8 metri che salgono a 11,2 in presenza dei cerchi da 17”), che agevola la guida della Verso nel traffico urbano. Specie in città si apprezza la visibilità assicurata dalle ampie superifici vetrate e dalla posizione di guida abbastanza alta, ma comunque di impostazione automobilistica e perciò valida.
L’elasticità del motore, assieme all’ottima manovrabilità del cambio manuale a 6 rapporti, va annoverata fra le altre caratteristiche capaci di agevolare la guida della Verso 2.0 D-4D. Il motore 2.0 litri, 16 valvole, common rail, sviluppa una potenza adeguata alla caratteristiche della vettura, 126 cv a 3600 giri, e assicura prestazioni più che soddisfacenti per una monovolume. Abbiamo infatti raggiunto i 190 km/h in sesta, superando quindi di 5 km i 185 all’ora indicati dalla Casa e anche in accelerazione il nostro crono risulta migliore del dato dichiarato: 0 a 100 in 11”02. Un risultato in linea con le più valide avversarie dirette. La risposta in ripresa è nel complesso convincente. Infatti risulta leggermente sì più lenta ma anche più progressiva rispetto ad altre rivali a gasolio. La forte “spinta” in avanti offerta da molti turbodiesel attorno ai 1500 giri si manifesta in maniera meno evidente, ma la progressione è più costante ed equilibrata: si passa da 40 a 80 km/h in quinta in 16”65 e da 80 a 120 km/h in sesta in 14”41. Non deludono nemmeno i consumi, con percorrenze simili a quelle registrate dalle monovolume a gasolio più econome: nel traffico urbano e ai 130 all’ora abbiamo percorso rispettivamente 11,463 e 13,681 km/litro.
 
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