Toyota Auris Hybrid, poca spesa molta resa

Presentazione

Leggere il doppio 0 sotto la voce “consumi istantanei” sul monitor del computer di bordo è una di quelle soddisfazioni che, almeno per ora, si possono provare con poche auto. Quando altri modelli ibridi “veri” prenderanno finalmente piede questo diverrà l’elemento comune a molte nuove automobili, ma per ora si possono contare sulle dita di una mano le berline capaci di percorrere effettivamente un certo chilometraggio con il solo impiego del motore elettrico e una di queste è la Toyota.
Intendiamoci, siamo ancora “all’età della pietra” fra le auto elettriche e ibride, ma i passi che si stanno compiendo sono effettivamente da gigante: se un domani si riusciranno a risolvere i molteplici problemi, di durata, ricarica e costo delle batterie al litio questa è la tecnologia destinata a risultare vincente in campo automobilistico.
Inutile però fare previsioni, in positivo o negativo: prima bisogna attendere l’evoluzione delle batterie, poi si vedranno le reali potenzialità del mercato delle ibride, che per ora in Italia non va oltre le 5.000 unità all’anno, in gran parte destinate ai taxisti (che spesso godono di incentivi in proposito) e agli enti pubblici. Il motivo di questa disaffezione verso i problemi ecologici è facilmente spiegato dal costo nettamente più elevato delle ibride, che può essere recuperato solo con lunghi chilometraggi. Anche se la protagonista della nostra prova, la Auris 1.8 HSD Hybrid Executive 5p, in listino a 23.700 euro, ha contenuto notevolmente il sovraprezzo della versione ibrida rispetto alle altre, il divario resta nell’ordine dei 4.000 euro a pari equipaggiamento. In base al dichiarato si percorrono quasi 10 km/l in più rispetto alla Auris a benzina dalle prestazioni simili, la 1.3 Dual VVT-i, per cui dopo circa 40.000 km, considerando tutte le voci di spesa, si recupera il maggiore costo iniziale.