Fiat 500L Living 1.6 Multijet, prova su strada

Prestazioni

Arigore di logica, il protagonista del test stradale della Living dovrebbero essere quei 20 centimetri in più (e quel quintale supplementare) che gravano sull’asse posteriore. Diamogli dunque gli onori della cronaca, ma giusto per dire che il corretto bilanciamento dell’autotelaio ha digerito alla perfezione il sovrappeso.

Tanto che, in condizioni di carico normali (non viaggiando in sette, insomma) guidare una Living procura esattamente le stesse sensazioni che guidare una L normale. E' una macchina facile, il “cinquone”, com’è giusto e prevedibile che sia una vettura da famiglia. Sottosterza abbastanza, quindi finisci per inserirla in curva a ritmi non certo forsennati anche perché essendo altina e morbida di assetto rolla, e questo è un altro elemento che non va d’accordo con ingressi fulminei. Se l’avantreno tende ad allargare, ma comunque entro limiti assolutamente fisiologici e agevolmente correggibili, il retotreno sta al suo posto anche quando si generano trasferimenti di carico.

Gli interventi dell’ESP sono pertanto rari, oltre che leggeri e non troppo invasivi. Come sull’altra L, anche qui lo sterzo non ci è piaciuto molto: è troppo leggero, perfetto in manovra e più in generale nella marcia urbana (anche senza attaccare la funzione City, con quella poi...) ma difetta di precisione e sensibilità quando si viaggia ad andature medio/ alte. Per completare il quadro telaistico, niente male davvero i freni: spazi di arresto adeguati, buona sensibilità al pedale. Addirittura, fino ai 100 frena un po’ meglio della 500L. Dai 120 in su, inizia invece ad allungare. Molto vicini (con distacchi poco significativi a seconda delle velocità di riferimento) anche i riscontri fonometrici, globalmente buoni e tali da completare un quadro positivo alla voce confort, cui contribuisce un valido lavoro ammortizzante, anche sulle sconnessioni brevi tipo pavé e simili.

Veniamo così a quello che, pur non essendo un pezzo speciale riservato alla Living, resta comunque l’elemento che fa la differenza rispetto alla L che noi provammo (su Auto 10/2012) con il 1.3 Multijet da 85 cv. Ci riferiamo ovviamente al motore, che qui cresce di cilindrata (+0,3 litri), ha 20 cavalli supplementari e, quel che più conta, oltre il 50% di coppia in più: da 20,4 a 32,6 kgm, sia pure a un regime leggermente superiore e quindi meno favorevole.

Altra differenza, il cambio. A sei marce invece che cinque. Se il milletré lo avevamo trovato un po’ “piccolo” per la massa, il millesei è praticamente perfetto sulla 500L. Che con questa unità riesce, pur con 106 kg effettivi in più alla bilancia, molto più veloce (177,2 km/h contro 159,5), più scattante (13”5 nello 0-100 invece di 15”11 e 35”06 anziché 36”04 sul chilometro con partenza da fermo) e persino più elastica, segno che il surplus di coppia compensa abbondantemente la maggiore lunghezza del rapporto superiore. In cifre, il passaggio da 80 a 120 in sesta richiede 12”73 quando alla L 1.3 ne servivano 16”07 in quinta.

L’unico pegno che si paga a questo supplemento rapido sono consumi generalmente meno favorevoli, e non a caso evitiamo di scrivere peggiori perché, con 16,86 km/litro di media, non è proprio il caso di lamentarsi. Ok, la “corta” sfiorava i 18 ma è oggettivamente tutta un’altra macchina. Qua, standoci attenti, ai 90 costanti si lambiscono i 22 e in città ci si attesta sui 14,5. Unico rimpianto: aver conservato il serbatoio da macchina piccola su quella che a tutti gli effetti è diventata una monovolume media. 50 litri sono pochini e viaggiando in autostrada dopo 700 km il pieno è bell’e che fumato.