        Nel mondo dell&rsquo;automobilismo, pochi modelli evocano un senso di nostalgia e passione come la Ford Escort RS Cosworth. Icona degli anni &lsquo;90, questa vettura &egrave; stata un punto di riferimento per gli appassionati dei rally, grazie al suo legame diretto con il mondo delle competizioni. Oggi, trovare un esemplare in condizioni eccellenti &egrave; sempre pi&ugrave; raro, ma ci&ograve; che &egrave; accaduto di recente ha lasciato molti senza parole: non una, ma ben due Ford Escort RS Cosworth sono state ritrovate abbandonate in un fienile, completamente ricoperte di sporco, muschio e ruggine. Il ritrovamento &egrave; stato documentato da The Bearded Explorer, YouTuber britannico specializzato nella scoperta di luoghi abbandonati e tesori nascosti. In uno dei suoi ultimi video, ha mostrato al mondo queste due gemme dimenticate, nascoste in un angolo remoto dell&rsquo;Europa. Ford Escort RS Cosworth, due leggende del rally abbandonate  Prodotta tra il 1992 e il 1996, la Ford Escort RS Cosworth &egrave; una delle vetture sportive pi&ugrave; iconiche della sua epoca. Nata come modello omologato per le competizioni Gruppo A del Campionato Mondiale Rally, questa versione dell&rsquo;Escort venne sviluppata con un&rsquo;aerodinamica avanzata e prestazioni eccezionali per il periodo. Il suo motore quattro cilindri Cosworth 2.0 turbo, abbinato alla trazione integrale permanente, garantiva accelerazioni brucianti e un'ottima guidabilit&agrave;, caratteristiche che la resero amatissima tra gli appassionati. Solo 7.145 esemplari furono prodotti, e oggi ne rimangono pochissimi in condizioni originali. Come visibile dal video, le due Ford Escort RS Cosworth si trovano in un capannone che sembra essere inutilizzato da almeno vent&rsquo;anni, in un'area rurale volutamente non rivelata dallo youtuber per evitare vandalismi o furti. Gli adesivi di registrazione sulle auto suggeriscono che siano ferme da almeno due decenni, e il loro stato di degrado &egrave; evidente. Gli interni in pelle nera sono ancora ben conservati, ma l'esterno delle vetture &egrave; ricoperto da polvere, muschio e sporcizia accumulata nel tempo. Secondo le informazioni riportate, una delle due Escort RS Cosworth potrebbe avere meno di 20.000 km, mentre l&rsquo;altra sarebbe ancora pi&ugrave; incredibile: solo 12.500 km all'attivo. Se confermato, questo aspetto renderebbe il ritrovamento ancora pi&ugrave; prezioso per i collezionisti. Danni e condizioni delle vetture  Nonostante il degrado estetico, il danno strutturale sembra essere meno grave del previsto. La ruggine &egrave; visibile solo in alcuni punti del parafango posteriore dell&rsquo;esemplare in blu. L&rsquo;incognita, per&ograve;, riguarda lo stato del sottoscocca: il fatto che siano rimaste parcheggiate direttamente a contatto con il suolo, in un capannone aperto e quindi esposte a umidit&agrave; e sbalzi termici, potrebbe aver arrecato danni ben pi&ugrave; seri alla meccanica e alla struttura. Il motore 2.0 turbo Cosworth da 227 cv e 304 Nm e il sistema di trazione integrale potrebbero, quindi, necessitare di una revisione completa assieme a numerose altre componenti come impianto frenante e guarnizioni. Un tesoro intrappolato nel tempo Per chi spera in un futuro radioso per queste due vetture, c&rsquo;&egrave; per&ograve; una delusione: il proprietario non ha intenzione di venderle n&eacute; di restaurarle. Questo aspetto ha lasciato un senso di amarezza tra gli appassionati, poich&eacute; significa che le due Escort RS Cosworth potrebbero continuare a deteriorarsi fino a un punto di non ritorno. Un vero peccato: in condizioni eccellenti, il modello pu&ograve; raggiungere prezzi superiori ai 100.000 euro nelle aste internazionali. Gli esemplari pi&ugrave; rari sono stati venduti anche per cifre vicine ai 200mila euro.&nbsp;       

Incredibile coperta: due esemplari dell'icona dei rally rimasti fermi per oltre vent'anni sono stati scoperti da uno youtuber

Trovate due incredibili Ford Escort RS Cosworth abbandonate in un fienile

        Arriver&agrave; s&igrave; un'iniezione di capitali da Detroit ma non sar&agrave; l'unico intervento che Ford ha in programma per le attivit&agrave; della filiale europea. Ad anticipare il conferimento di 4,4 miliardi di euro sulla divisione Ford Europa (Ford Werke) &egrave; il vicepresidente della casa statunitense, John Lawler, intervistato dal Financial Times.&nbsp; "Attraverso la ricapitalizzazione delle nostre operazioni in Germania, stiamo supportando la trasformazione del nostro business in Europa e rafforzando la capacit&agrave; di competere con un portafoglio di modelli fresco. Per realizzare un business sostenibile in Europa avremo bisogno di continuare nella semplificazione della struttura decisionale, ridurre i costi e aumentare l'efficienza", ha spiegato Lawler. Ford che nel Vecchio Continente soffre un calo dei volumi di vendita impattato, tra i vari fattori, dallo stop alla produzione della Fiesta e con in prospettiva la cessazione della produzione della Focus. Prospettive migliori, invece, si registrano sul fronte dei veicoli commerciali Ford. Debiti, tagli e stimoli alla domanda di elettriche L'iniezione di capitale, tuttavia, deve fare i conti con un passivo di 5 miliardi di euro delle attivit&agrave; europee Ford e un piano di tagli ai posti di lavoro prospettato a fine 2024 per 4.000 dipendenti. Senza contare il diverso rapporto che verr&agrave; instaurato tra divisione europea e sede statunitense del marchio. Quest'ultima non si far&agrave; pi&ugrave; carico delle passivit&agrave; di Ford Werke, come previsto invece da un accordo in vigore dal 2006. Secondo Lawler serve un impegno europeo sull'auto elettrica che acceleri la transizione e riduca i costi per poter competere con i rivali cinesi. Prospettive che guardano al medio-lungo periodo, interventi tutti da strutturare e realizzare, senza contare l'incognita di un appeal molto basso che sconta in questa fase l'auto elettrica nella percezione degli automobilisti europei. Sindacati critici Quanto allo stato delle operazioni europee di Ford, aggiunge: "Non dovremmo essere disfattisti, dovremmo definire un percorso e capire come renderlo fattibile. &Egrave; quello che intendiamo fare".&nbsp; All'orizzonte, ricapitalizzazione a parte, si prospettano ulteriori misure di riduzione dei costi e tagli. Uno scenario sul quale la sigla sindacale tedesca di IG Metall si &egrave; espressa negativamente. "La transizione all'elettrico non &egrave; avanzata in fretta quanto ci aspettavamo tutti. Serviranno decisioni dure e dovremo lavorare insieme", ha ripetuto Lawler.       

Da Detroit arriver&agrave; un'iniezione di capitali sulla divisione Ford Werke ma anche un diverso rapporto sui debiti di quest'ultima e la necessit&agrave; di continuare il piano di tagli e riduzione dei costi

Ford: 4,4 miliardi di euro e tagli in vista per risollevare le operazioni europee

        Quando arriv&ograve; sul mercato nel 1998 stup&igrave; per un design innovativo, al punto da vincere il titolo di Auto dell'anno 1999. Ford Focus ha attraversato quattro generazioni, proponendo un'auto di segmento C - berlina e station wagon - che non ha mancato di regalare anche sportivissime varianti come le Focus ST e le iconiche RS. Adesso, per&ograve;, si avvicina il capolinea. Dal mese di novembre 2025 la Focus non verr&agrave; pi&ugrave; prodotta a Saarlouis - stabilimento tedesco che verr&agrave; messo in vendita - e all'orizzonte non si intravede l'erede.&nbsp; Stessa sorte toccata alla Ford Fiesta, per due modelli dai grandi volumi, popolari tra il pubblico ma ritenuti non sufficientemente redditizi per giustificarne la produzione.  Ordini ancora aperti e configurazione libera Focus che pu&ograve; essere ancora configurata in tutte le sue varianti, tra cui la Active X crossover e la sportiva ST da 280 cavalli. Con la cessazione della produzione resteranno i veicoli in stock fino all'esaurimento delle scorte.&nbsp; Non &egrave; uno scenario nuovo la conferma dell'uscita di scena del modello. La riorganizzazione Ford della produzione ha prospettato dal 2023 quale sarebbe stato il futuro di Fiesta e Focus. L'uscita di scena dell'utilitaria ha portato all'ampliamento dell'offerta del B-suv Puma, rinnovato nelle motorizzazioni ibride e con l'aggiunta dell'elettrica Gen-E. Nel segmento C restano le proposte elettriche Ford Explorer e Ford Capri, entrambi i progetti realizzati sull'architettura MEB di Volkswagen, derivati da ID.4 e ID.5.&nbsp; Nel segmento D, invece, opera la Mustang Mach-E elettrica, mentre tra le termiche resiste il suv Kuga, ibrido full e plug-in. Ford ha chiuso il mese di gennaio con un calo delle vendite in Europa, compreso il mercato inglese, pari al 12,2% a 31.516 unit&agrave;, contro le 35.888 registrate nel gennaio dell'anno scorso. La quota di mercato si &egrave; ridotta al 3,2% dal 3,5%.       

Un altro modello storico di casa Ford va verso il pensionamento. Dopo la Fiesta tocca al simbolo del segmento C termico. Una fascia di mercato coperta dalle proposte elettriche Explorer e Capri

Ford Focus verso il capolinea, ecco quando si fermerà la produzione

        L&rsquo;off-road &egrave; pi&ugrave; di un semplice segmento automobilistico: &egrave; una filosofia, uno stile di vita che porta gli appassionati a sfidare la natura e i suoi ostacoli con mezzi capaci di affrontare qualsiasi terreno. Fin dai primi decenni del ventesimo secolo, i veicoli a trazione integrale sono stati sviluppati con l&rsquo;obiettivo di garantire prestazioni elevate in condizioni estreme. Alcuni modelli sono diventati veri e propri simboli di resistenza, versatilit&agrave; e ingegneria, conquistando il cuore di esploratori, avventurieri e forze militari in tutto il mondo. Che si tratti di raid nei deserti africani, spedizioni nelle giungle sudamericane o di un&rsquo;avventura su terreni rocciosi, alcuni fuoristrada hanno dimostrato di essere insuperabili. Si determina l&rsquo;inizio della storia dei fuoristrada con il 1941, anno in cui venne costruita la prima Jeep Willys MB per impieghi militari e, successivamente per il trasporto di civili e attrezzatura. Con il tempo, il concetto di fuoristrada puro ha sempre pi&ugrave; subito una trasformazione spostando l&rsquo;asticella verso il mondo dei Suv &ndash; termine ampiamente inflazionato e abusato, negli ultimi anni &ndash; ovvero veicoli dalle apparenti doti fuoristradistiche unite a comfort, lusso, tecnologia e accessori per ogni esigenza. In questa classifica, esploriamo cinque dei migliori fuoristrada di tutti i tempi, scelti per le loro prestazioni, affidabilit&agrave; e impatto storico. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Jeep Wrangler, icona dell'off-road  Si considera Jeep Wrangler come il primo vero fuoristrada della storia. Nato come veicolo militare durante la Seconda Guerra Mondiale, la Jeep ha subito conquistato il mercato civile grazie alle sue doti di versatilit&agrave; e robustezza. Il primo modello, la Willys MB, venne prodotto dal 1941 negli Stati Uniti ed &egrave; considerato l&rsquo;antenato di tutti i fuoristrada moderni, anche dal punto di vista tecnico ed estetico. La Wrangler &ndash; lontana discendente della Willys - introdotta nel 1986, ha saputo mantenere viva questa tradizione con un design robusto e un sofisticato sistema di trazione integrale capace di affrontare ogni ostacolo. Con sospensioni a lunga escursione, barre stabilizzatrici sbloccabili, un telaio a longheroni e traverse (una delle poche ancora oggi dotata di questa soluzione) e differenziali bloccabili, la Wrangler &egrave; la scelta ideale per chi cerca un mezzo pronto ad affrontare qualsiasi sfida, dalla roccia al fango pi&ugrave; insidioso. Tantissime, poi, le personalizzazioni disponibili nel mondo, con un lungo seguito tra appassionati e professionisti che hanno scelto questo iconico modello per gareggiare nelle competizioni dedicate ai veicoli da off-road. Negli anni si sono susseguite diverse generazioni del modello, arrivando fino alla quarta, introdotta nel 2017 e ancora oggi disponibile ma nelle sole motorizzazioni 2.0 turbo benzina e 2.0 ibrido plug-in. Il diesel, vero punto di riferimento del settore, &egrave; stato rimosso dal listino da qualche anno, a beneficio di motori pi&ugrave; &ldquo;green&rdquo; e al passo con i tempi. Ad oggi, la Jeep Wrangler ha venduto oltre 5 milioni di esemplari e continua a essere un punto di riferimento per gli appassionati di off-road, ricevendo numerosi riconoscimenti nel settore automobilistico. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Toyota Land Cruiser, affidabilit&agrave; ai vertici  Da oltre 70 anni, il Toyota Land Cruiser &egrave; il punto di riferimento per robustezza e durata nel mondo dei fuoristrada giapponesi. Nato nel 1951 con il modello BJ, destinato principalmente all&rsquo;uso militare, divenne rapidamente un veicolo civile apprezzato per le sue capacit&agrave; off-road straordinarie, nonch&eacute; all&rsquo;affidabilit&agrave; e al facile adattamento alle diverse condizioni ambientali. Utilizzato in ogni angolo del mondo, dalle missioni umanitarie alle esplorazioni nei luoghi pi&ugrave; remoti del pianeta, questo fuoristrada &egrave; amato soprattutto per la robustezza e solidit&agrave; della meccanica, nonch&eacute; la capacit&agrave; di resistere alle condizioni pi&ugrave; estreme. Con oltre 10 milioni di unit&agrave; vendute a livello globale per cinque generazioni, il Land Cruiser &egrave; tra i fuoristrada pi&ugrave; longevi e apprezzati della storia, nonch&eacute; il modello di Toyota da pi&ugrave; tempo in commercio. Che si tratti di una traversata nel Sahara o di un viaggio nell&rsquo;Artico, il Land Cruiser &egrave; sempre una garanzia. Nel corso degli anni, ha ricevuto numerosi aggiornamenti tecnologici e ha mantenuto la sua posizione di leadership tra i veicoli off-road. Ha progressivamente perso i motori V8 a beneficio dei pi&ugrave; compatti e parsimoniosi V6, soprattutto con la penultima generazione (300), venduta solo in alcuni paesi. &Egrave; da poco stata anche presentata la Land Cruiser di sesta generazione (qui la nostra prova), forte di un design di rottura con il passato. Un veicolo destinato a tutti i continenti, proposto in Italia con un innovativo 2.8 quattro cilindri in linea turbodiesel da 205 cv e doti fuoristradistiche di tutto rispetto, seppur &ldquo;imborghesito&rdquo; rispetto alle generazioni del passato. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Land Rover Defender, il &ldquo;re&rdquo; dell'avventura  Se c&rsquo;&egrave; un veicolo che incarna il concetto di esplorazione, quello &egrave; il Land Rover Defender. Nato nel 1948 con il nome di Land Rover Series I, venne progettato come un veicolo versatile per l&rsquo;uso agricolo e militare. Venne imposto alla Rover (azienda produttrice di veicoli di lusso) di progettare un&rsquo;auto pi&ugrave; economica, pratica e sfruttabile. Per la progettazione del 1947, venne chiamato in causa Maurice Wilks che si ispir&ograve; alla Jeep Willys americana, da cui ereditava anche il telaio a longheroni e altre componenti. Grazie alla proverbiale robustezza e una trazione integrale che lo rende inarrestabile su qualsiasi superficie, il Defender divenne rapidamente il mezzo di trasporto preferito da esploratori, scienziati e avventurieri in tutto il mondo. Rispetto all&rsquo;americana, venne scelto di adottare una carrozzeria in alluminio, pi&ugrave; leggera e modellabile ma soprattutto non soggetta alla corrosione e al contingentamento da parte del governo britannico. Ha partecipato a spedizioni in Antartide, traversate dell&rsquo;Africa e missioni di soccorso in ambienti ostili. Dopo un periodo di assenza, Land Rover lo ha riportato in vita nel 2020 con una versione moderna che mantiene lo spirito originale, aggiornandolo con le ultime tecnologie. Rispetto all&rsquo;ultimo modello storico e iconico del 1989 (aggiornato fino al 2007), l&rsquo;ultima generazione ha adottato un telaio portante diventando di fatto un Suv, con tecnologie e accessori da vera ammiraglia. Pi&ugrave; che un mezzo militare, Defender si &egrave; trasformato in un veicolo caratterizzato da stile ed eleganza, scelto per l&rsquo;immagine che oggi &egrave; in grado di restituire. Tuttavia, conserva ugualmente delle doti fuoristradistiche notevoli, con una meccanica sofisticata e performance difficilmente pareggiabili da altri modelli pi&ugrave; &ldquo;tradizionali&rdquo;, come ad esempio i 90 cm di capacit&agrave; di guado o le sospensioni pneumatiche regolabili. Ad oggi, risulta disponibile nelle celebri carrozzerie 90 (con due porte), 110 (tradizionale) o 130 che &egrave; capace di ospitare fino a sette passeggeri, con una lunghezza di ben 5,35 m. Non mancano motori diesel a sei cilindri, benzina anche otto cilindri e l&rsquo;innovativo ibrido plug-in, capace di muoversi in offroad solamente in elettrico. Con oltre 2 milioni di esemplari venduti dal suo debutto, il Defender rimane un&rsquo;icona senza tempo dell&rsquo;off-road. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Mercedes-Benz Classe G, lusso e potenza inarrestabile  Non tutti i fuoristrada devono essere spartani. La Mercedes Classe G &egrave; la dimostrazione che lusso e capacit&agrave; off-road possono andare di pari passo. Nato negli anni &lsquo;70 come veicolo militare su richiesta dell&rsquo;esercito iraniano, il &ldquo;G-Wagen&rdquo; si &egrave; evoluto in un&rsquo;icona di prestigio senza perdere le sue doti di arrampicatore instancabile. Con questo modello nato nel 1979, la Casa di Stoccarda sanc&igrave; il ritorno nel mondo delle vetture 4x4, in collaborazione con l&rsquo;azienda austriaca Steyr-Daimler-Puch determinata a sostituire l&rsquo;ormai obsoleto Haflinger. Si scelse di assemblare il mezzo nello stabilimento austriaco di Graz, sfruttando le conoscenze e le possibilit&agrave; della Steyr. Con tre differenziali bloccabili e una costruzione estremamente solida, questo fuoristrada &egrave; capace di affrontare i percorsi pi&ugrave; difficili mantenendo al tempo stesso un livello di comfort e raffinatezza superiore a qualsiasi altro veicolo del segmento. La Classe G ha ricevuto numerosi aggiornamenti nel corso dei decenni, per oltre 4 generazioni ma la sua essenza &egrave; rimasta invariata. Nel corso del tempo &egrave; diventato un vero e proprio simbolo di prestigio e ricchezza, grazie anche alle personalizzazioni derivate dalla divisione AMG o Brabus, con il celebre G63 V8 o, ancor pi&ugrave; potente G65 AMG, dotato di un poderoso W12 biturbo in grado di raggiungere 630 cavalli. Non mancano anche le versioni pi&ugrave; estreme, dotate anche di 6 ruote (il noto G63 6x6) oppure la versione G63 o G500 4x4&sup2;, con sospensioni telescopiche ad alte prestazioni e un&rsquo;altezza da terra minima di 45 cm, inarrivabile per altri fuoristrada. Ad oggi, &egrave; considerata uno dei modelli pi&ugrave; desiderati nel mondo del lusso e dell&rsquo;avventura, con oltre 400.000 unit&agrave; vendute, nonch&eacute; il modello pi&ugrave; longevo tra la gamma del costruttore tedesco. Ford Bronco, il ritorno di una leggenda  Dopo un lungo periodo di assenza, il Ford Bronco &egrave; tornato negli ultimi anni per conquistare nuovamente gli appassionati dell&rsquo;off-road. Nato nel 1966 per competere con la Jeep CJ-5, il Bronco ha da sempre avuto un&rsquo;anima pi&ugrave; &ldquo;pop&rdquo; e mondana rispetto agli altri modelli citati, sebbene nacque in origine per competere proprio con la prima Jeep Willys, da cui prese ispirazione. La sua prima generazione venne apprezzata per la compattezza e la maneggevolezza, doti che lo rendevano perfetto per il fuoristrada: l&rsquo;ingegnere che ebbe l&rsquo;intuizione di avviare un progetto simile - Donald Nelson Frey &ndash; fu lo stesso visionario che concep&igrave; anche la prima Mustang. Il Ford Bronco derivava dall&rsquo;F-100, ovvero un pick-up a quattro ruote motrici, mentre per l&rsquo;avantreno fu scelta un&rsquo;impostazione meno estrema, con bracci sovrapposti per potersi anche adattare meglio alla guida su strada. Negli anni &lsquo;70 e &lsquo;80, il fuoristrada divenne un&rsquo;icona del panorama automobilistico americano, guadagnandosi un posto speciale tra i veicoli pi&ugrave; ricercati dagli amanti dell&rsquo;avventura. La seconda generazione presentata nel 1978 accrebbe ulteriormente la notoriet&agrave; del modello, grazie ad un sapiente mix tra design, accessibilit&agrave; di prezzo, affidabilit&agrave; e potenza complessiva: furono infatti scelti dei nuovi propulsori V8 da 5,75 o 6,6 litri. Il successo non si arrest&ograve; nemmeno con la terza, quarta e quinta serie, che vennero scelte anche come vetture ufficiali delle forze dell&rsquo;ordine statunitensi, diventando cos&igrave; veicoli fortemente iconici e riconoscibili in tutto il mondo. Dopo essere stato tolto di produzione nel 1996, la Casa dell&rsquo;Ovale Blu ha deciso di riportarlo in vita nel 2021 con un design che omaggia le versioni storiche, unito a soluzioni tecnologiche all&rsquo;avanguardia come il sistema di trazione G.O.A.T. (Goes Over Any Terrain). Che sia una sfida sulle dune o un percorso accidentato tra i boschi, il Bronco &egrave; pronto a lasciare il segno e riconquistare il suo posto tra i migliori fuoristrada della storia, con oltre 1 milione di unit&agrave; vendute fin dal suo debutto del 1966.       

Dalla sabbia del deserto ai sentieri impervi di montagna, ecco le icone a trazione integrale che hanno scritto la storia dell'off-road

I 5 migliori fuoristrada di sempre: leggende dell'off-road

        Tra le vetture pi&ugrave; iconiche dell&rsquo;era del Gruppo B, la Ford RS200 occupa un posto speciale, simbolo di un'epoca in cui l'innovazione tecnica incontrava l'estremo coraggio dei piloti. Ora, una rarissima versione "S" della RS200 (telaio #138), prodotta in soli 20 esemplari di cui solamente quattro in tinta Rosso Ferrari, &egrave; pronta per entrare nel garage di qualche fortunato &ndash; e facoltoso &ndash; nuovo proprietario. L&rsquo;auto, che verr&agrave; battuta all&rsquo;asta da Iconic Auctioneers durante il weekend di Race Retro a Coventry (sabato 22 febbraio 2025): il valore stimato dagli esperti va dalle 300.000 alle 350.000 sterline, (355.000-415.000 euro). Ford RS200 S, icona del Gruppo B L'auto nacque per dominare il Gruppo B, una delle categorie pi&ugrave; estreme nella storia del rally. Progettata per soddisfare i requisiti di omologazione FIA, Ford produsse poco meno di 200 esemplari stradali, molti dei quali furono successivamente aggiornati per la competizione. La versione "S", tuttavia, si distingue come una delle varianti pi&ugrave; rare e ambite dai collezionisti. Solo 20 esemplari furono realizzati su proposta del concessionario canadese Murray DeWert, che chiese una configurazione pi&ugrave; potente e confortevole per un uso stradale senza compromessi. Dotata di un motore Cosworth BDT turbocompresso da 1.8 litri, la RS200 S erogava una potenza straordinaria di 355 cv, ben oltre i 258 della versione standard. Il propulsore era abbinato a un cambio manuale a cinque rapporti e alla trazione integrale, supportata da un telaio progettato da Tony Southgate, gi&agrave; noto per il suo lavoro in Formula 1. Tutto ci&ograve;, in abbinamento con un peso di soli 1.050 kg, rende la vettura &egrave; un vero &ldquo;missile&rdquo; su quattro ruote. Una rarit&agrave; in rosso  Come visibile dal video pubblicato su YouTube, la RS200 S con telaio #138 si distingue ulteriormente per la sua livrea &ldquo;Ferrari Red&rdquo;, una scelta cromatica estremamente rara per la RS200. Dei 20 esemplari "S", solo quattro furono verniciati in rosso. Alcune fonti parlano di sole due unit&agrave; rimaste: ci&ograve; rende la vettura un vero pezzo da collezione. Ancora pi&ugrave; straordinario &egrave; il fatto che l'auto sia rimasta nelle mani del suo unico proprietario, che l'ha amata e mantenuta con cura per oltre tre decenni. In origine costruita con guida a sinistra, l&rsquo;auto fu convertita alla guida a destra direttamente da Ford prima della consegna. Tutti i componenti originali per la guida a sinistra sono ancora inclusi nella vendita, insieme ai cerchi standard, a testimonianza della sua autenticit&agrave;. Condizioni impeccabili Registrata per la prima volta il 18 ottobre 1990, questa RS200 S &egrave; stata regolarmente utilizzata e sottoposta a manutenzione. Ha percorso poco meno di 20.000 miglia (circa 32.000 km), una cifra che ne testimonia l&rsquo;utilizzo senza comprometterne le condizioni. L&rsquo; abitacolo ben rifinito, dotato di sedili Recaro in pelle, aria condizionata, finestrini elettrici e un impianto stereo Ford, rende questa RS200 una delle versioni pi&ugrave; "accessibili" mai realizzate, perfetta sia per la strada sia per collezioni prestigiose. Il fascicolo storico dell'auto include, inoltre, numerose fatture di specialisti riconosciuti, come Gordon Spooner Engineering, che garantiscono una manutenzione impeccabile nel corso degli anni.       

20 esemplari prodotti, dei quali solo quattro con carrozzeria rossa: l'auto da Gruppo B &egrave; una vera rarit&agrave;. Prezzo stimato? Superiore a 400mila euro

Ford RS200 S, all'asta una delle quattro preziosissime e rarissime in rosso Ferrari

        Nata per andare di traverso. Al Salone di Detroit 2025, Ford ha svelato la nuova Mustang RTR, concepita con l'azienda RTR Vehicles. Fondata dal campione di drifting Vaughn Gittin Jr., RTR si dedica a progettare e sviluppare pacchetti prestazionali per le vetture dell'Ovale Blu. Mustang RTR si propone come un'alternativa alle gi&agrave; note Mustang GT Performance Package, Mustang Dark Horse e Mustang GTD. Questa partnership segna la seconda volta nella storia in cui Ford collabora con un partner esterno per la creazione di un modello di serie. Stile speciale, come le navi da battaglia La Ford Mustang RTR nasce dalla base meccanica della Mustang Dark Horse. Sotto il cofano, pulsa il motore EcoBoost di 2.3 litri, capace di erogare 319 cavalli e 475 Nm di coppia massima.  Eredita dalla Dark Horse il differenziale a slittamento limitato Torsen, le sospensioni attive MagneRide e i freni Brembo. La RTR si distingue per la livrea ispirata alle navi da guerra del XX secolo, con dettagli in giallo Hyper Lime e loghi Mustang. Non passa inosservata La Mustang RTR, raccontata da Vaughn Gittin Jr votata al &nbsp;"divertimento puro alla portata di tutti" &egrave; nata per essere utilizzata dal drifting alle drag race e ovviamente alla guida su strada. Gittin Jr. evidenzia i miglioramenti apportati, tra cui i componenti della Dark Horse, l'ottimale distribuzione dei pesi e lo stile di RTR. Jim Baumbick, vice presidente Ford Product Development, sottolinea l'impegno di Ford nel soddisfare le esigenze di tutti i fan di Mustang. "Dalla Mustang GTD alla Mustang Dark Horse alla nuova Mustang RTR, c'&egrave; una pony car ad alte prestazioni per ogni fan e cliente Mustang".&nbsp; Potrebbe interessarti: abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Presentata al Salone di Detrroit, sviluppata in collaborazione con RTR Vehicles, pensata per gli amanti del drifting e delle performance

Ford Mustang RTR, divertimento puro votato al traverso

Si tratta di uno dei soli quattro esemplari in tinta Ferrari Red originale: valore stimato oltre 400mila euro

La rarissima Ford RS200 S all'asta da Iconic Auctioneers

        La Ford Mustang del 1968, icona dell&rsquo;automobilismo americano, riceve una reinterpretazione selvaggia e affascinante grazie a un progetto restomod unico. Proposta all&rsquo;asta su Bring A Trailer, questa Mustang &ldquo;Safari-style&rdquo; combina l&rsquo;estetica classica con un&rsquo;iniezione di modernit&agrave; e un piglio decisamente off-road. Sebbene non sia pensata per affrontare le sfide pi&ugrave; estreme del fuoristrada, &egrave; un pezzo unico che unisce stile, prestazioni e forte personalit&agrave;. Ford Mustang Restomod, icona americana reinventata Realizzata come tributo alla Mustang del film The Thomas Crown Affair (1999), questa Mustang del 1968 &egrave; stata trasformata fuori e dentro, per una straordinaria combinazione di stile e prestazioni. Sotto il cofano &ldquo;scalpita&rdquo; un moderno motore Coyote V8 da 5.0 litri aspirato in grado di offrire prestazioni entusiasmanti grazie alla possibilit&agrave; di raggiungere quasi 500 cv di potenza. Abbinato a un cambio manuale a cinque rapporti, il restomod mantiene l&rsquo;essenza sportiva della Mustang classica originale, arricchendola con tecnologie avanzate. L&rsquo;estetica &egrave; ispirata alla Shelby GT500, con carrozzeria muscolosa e dettagli che richiamano la leggendaria pony car. All'interno, i sedili in pelle offrono un tocco di lusso, mantenendo comunque un&rsquo;atmosfera r&egrave;tro. Tuttavia, &egrave; il pacchetto off-road a distinguere veramente questa Mustang dalla massa.  Pneumatici tassellati e look "off-road" La Mustang del &lsquo;68 &egrave; stata equipaggiata con pneumatici Nitto Ridge Grappler, perfetti per il fuoristrada, accompagnati da una ruota di scorta posizionata sul cofano posteriore. Sebbene non sia una vera 4x4, il differenziale Trac-Lok migliora la trazione, rendendola pi&ugrave; adatta a superfici sconnesse rispetto a una Mustang standard. La sospensione anteriore, sviluppata da Heidts, consente un alloggiamento ottimale del motore Coyote, migliorando al contempo la maneggevolezza. A completare il pacchetto troviamo un impianto frenante aggiornato, indispensabile per gestire l&rsquo;incremento di potenza e coppia. Nonostante l&rsquo;aspetto grintoso, con fari supplementari al tetto e pneumatici tassellati, il restomod &egrave; pi&ugrave; una show car che una vera auto efficace in off-road. L&rsquo;escursione limitata delle sospensioni e la vicinanza delle gomme ai passaruota suggeriscono che affrontare terreni difficili potrebbe causare danni. Si tratta, per&ograve;, di un omaggio estetico al mondo Safari-style in grado di attirare gli sguardi. Venduta all&rsquo;asta L&rsquo;asta di questa Mustang restomod ha attirato molta attenzione: chiusa il 2 gennaio dopo oltre 80 rilanci, l&rsquo;acquirente Serialcollector &ndash; membro particolarmente attivo sul portale, con oltre 1.000 aste vinte &ndash; si &egrave; aggiudicato la vettura a 152.000 dollari (quasi 150mila euro). Una cifra vantaggiosa, considerando che solo il processo di trasformazione ha richiesto un investimento superiore ai 110.000 dollari.&nbsp;       

La particolare Mustang &egrave; stata battuta il 2 gennaio per quasi 150mila euro: look da Shelby GT, motore Coyote V8 e dotazioni off road

Ford Mustang 1968 restomod “Safari style” all’asta

Venduta all'asta, la Mustang del '68 in salsa off-road è spinta da un motore Coyote V8 5.0

La Ford Mustang del '68 "Safari-style", restomod da 150mila euro

Versione elettrica della Puma che in città è tra i B-Suv più gettonati, accanto alla mild hybrid arriva la Gen-E da 376 chilometri di autonomia. Tanto spazio per i bagagli, interessanti ADAS e contenuti predittivi e due versioni da 168 cavalli già ordinabili.

Ford Puma Gen-E

L&#39;ampliamento dell&#39;offerta elettrica di Ford (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;passa dalla Puma Gen-E. Dopo il progetto Explorer, su architettura MEB di Volkswagen, con il B-suv siamo di fronte a una proposta multienergia. Il Puma gi&agrave; mild hybrid si converte all&#39;elettrico e il risultato &egrave; un modello a vocazione urbana, da 376 km di autonomia e un prezzo di listino che parte da 32.950 euro. In promozione lancio, in Italia, a 29.250 euro: gi&agrave; ordinabile.&nbsp;  Trasformarsi in Suv elettrico vuol dire poter variare anche il look e l&#39;impronta sul frontale &egrave; di stampo Mustang Mach-E. Calandra interamente chiusa, grazie alle minori esigenze di raffreddamento. Segnatamente, la batteria, che &egrave; da 43 kWh e utilizza celle al NMC.    Consumi bassi e batteria &quot;giusta&quot; per la Puma  La ricarica rapida non va oltre i 100 kW in CC, mentre i consumi spiccano per quanto sono contenuti: 13,1 kWh/100 km &egrave; il miglior dato dichiarato. In ambito urbano, Puma Gen-E percorre fino a 523 km e pu&ograve; contare pur sempre su un buon livello di potenza e ottimo valore di coppia. Il motogeneratore anteriore eroga 168 cavalli e 290 Nm, sufficienti ad accelerare la massa di 1.563 kg (tutt&#39;altro che esagerata, merito della batteria relativamente piccola), in 8&quot; da 0 a 100 orari. La velocit&agrave; massima &egrave; limitata a 160 km/h. Dove si colloca Puma Gen-E? Gioca la partita dei B-suv elettrici, che hanno in Fiat 600e un altro interprete tra i Marchi generalisti.&nbsp;  Un punto di forza della Puma, della mild hybrid come della Gen-E, &egrave; il bagagliaio. Il MegaBox diventa GigaBox sull&#39;elettrica, ovvero, sempre lo stesso pozzetto sotto il piano di carico, che permette di espandere il volume utile fino a 574 litri viaggiando in 5.  Non solo gli ADAS, anche i fari sono predittivi sulla Gen-E  In 4,21 metri di lunghezza, i 2,59 metri di passo sono un valore allineato ad altri modelli rivali, anche pi&ugrave; compatti per ingombri esterni.&nbsp;  A bordo, ll Suv affianca un infotainment Sync4 su schermo da 12 pollici, connesso, alla strumentazione da 12,8 pollici. Specifico della Gen-E &egrave; il tunnel centrale rialzato e la presenza delle palette dietro al volante per selezionare le modalit&agrave; della trasmissione: drive, retromarcia, folle.&nbsp;  L&#39;assistenza degli ADAS &egrave; di Livello 2, con cruise adattivo, stop&amp;go e mantenimento del centro corsia a richiesta. &Egrave; anche integrabile dal sistema predittivo che regola la velocit&agrave; in prossimit&agrave; di curve, rotonde e rampe di accesso/uscita in autostrada, sfruttando i dati della navigazione.  Altro componente che opera in modo predittivo, i fari Matrix Led con Predictive Dynamic Bending Light. In base alle condizioni di visibilit&agrave; e alla tipologia di percorso e curve, l&#39;elettronica adegua il fascio di luce per illuminare al meglio il centro curva.  L&#39;alternativa alla Puma Gen-E &egrave; Puma Gen-E Premium, con una dotazione di serie superiore e un prezzo da 35.200 euro, 31.500 euro in promozione lancio.  Ford Ranger PHEV, che numeri il pick-up ibrido 

Il B-Suv affianca la versione elettrica alle motorizzazioni termiche ed &egrave; un sistema a vocazione urbana, non esageratamente pesante e dalla buona efficienza energetica

Ford Puma Gen-E: stile da Mustang elettrica e consumi bassi

L'affascinante Ford Thunderbird del 1955 del Museo Nicolis è la protagonista del nuovo videoclip del brano Rosa tormento" di Cristiano Malgioglio

Cosa ci fa Cristiano Malgioglio con una Ford Thunderbird del 1955?

        Cristiano Malgioglio &egrave; pronto a sfornare una nuova canzone che potrebbe diventare un tormentone in questo periodo natalizio e non solo. Il brano si chiama "Rosa tormento" e il videoclip &egrave; stato impreziosito dalla Ford Thunderbird del 1955 della collezione del Museo Nicolis. All'asta la Cadillac di Elvis Presley: la guid&ograve; prima di morire L'auto storica per il nuovo tormentone L'auto spicca nella sua colorazione turchese brillante che cattura l&rsquo;occhio, in totale stile anni '50. Dotata di finestrini elettrici ai sedili regolabili, la &ldquo;T-Bird&rdquo; presenta una carrozzeria impreziosita dal parabrezza panoramico e dalle caratteristiche pinne posteriori. L'auto dispone di un motore capace di sprigionare fino a 285 CV. &ldquo;La missione del Museo Nicolis &egrave; creare un ponte tra generazioni attraverso esperienze che parlano il linguaggio di tutti", spiega Silvia Nicolis, presidente del museo. &ldquo;Collaborare con Cristiano Malgioglio, un artista carismatico e unico, &egrave; stata un&rsquo;occasione straordinaria per dare nuova vita alle nostre collezioni e renderle parte di un progetto cos&igrave; contemporaneo e vitale". Stash dei The Kolors derubato in auto con la "truffa del gatto"         

L'auto, fiore all'occhiello del Museo Nicolis, presenta una livra color turchese e il caratteristico parabrezza panoramico

Il nuovo tormentone musicale di Malgioglio ha come protagonista una Ford Thunderbird del 1955

        Ancora cattive notizie sul fronte auto in Europa. A ottobre 2024 sono state immatricolate nell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) 1.041.672 vetture, con un incremento di appena lo 0,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Dall'inizio dell'anno le immatricolazioni sono 10.821.299, +0,9% sull'analogo periodo dell'anno scorso. Numeri che non fanno ben sperare e raccontano una situazione di stallo. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Crescono solo le ibride plug-in La situazione che sta vivendo l&rsquo;Europa dell&rsquo;auto &egrave; stata analizzata dal Centro Studi Promotor, che sottolinea come nel 2024 si sia visto un andamento altalenante dovuto anche a un tentativo di ripresa della quota delle auto elettriche. Da notare che l&rsquo;interesse crescente, soprattutto negli ultimi mesi, per le auto ibride plug-in (Phev) che proprio in ottobre hanno fatto registrare in Germania un incremento del 18,2% su ottobre 2023 e una quota dell'8,3%. "L'ibrido plug-in - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - pu&ograve; anche consentire risparmi importanti sui consumi e superare il timore degli utilizzatori di auto elettriche di rimanere senza energia per l'insufficiente disponibilit&agrave; di punti di rifornimento. E ci&ograve; in quanto l'ibrido plug-in funziona con un motore tradizionale a benzina o diesel e con un motore elettrico alimentato con l'energia recuperata in decelerazione e con l'energia elettrica immessa dall'esterno con la spina. L'ibrido plug-in al momento non pu&ograve; essere considerato un sostituto dell'auto elettrica, ma pu&ograve; essere di grande aiuto per la transizione energetica". La delicata situazione di Ford Mentre Stellantis ha comunicato la richiesta di cassa integrazione dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6 a Termoli (misura necessaria, dicono dal Gruppo, per adeguare la produzione alle temporanee sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano e di Cassino), anche da Ford non arrivano notizie positive. L&rsquo;arrancare della mobilit&agrave; elettrica in Europa ha portato l&rsquo;azienda ad annunciare il taglio di 4.000 posti di lavoro entro il 2027. Le riduzioni riguarderanno in particolare Gran Bretagna e Germania. "Quello che manca in Europa e in Germania &egrave; un'agenda politica chiara per far avanzare la e-mobility", spiega John Lawler, il chief financial officer di Ford, chiedendo incentivi per le auto elettriche e una maggiore flessibilit&agrave; con i limiti emissioni di C02. Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Con un incremento di appena lo 0,1% rispetto a ottobre 2023, le immatricolazioni sono in stallo. E Ford annuncia il taglio di 4.000 posti di lavoro&nbsp;

Il mercato auto si blocca in Europa ma per Ford è crisi nera

        Ford ha recentemente depositato negli Stati Uniti un brevetto per un sistema innovativo che, sfruttando le tecnologie gi&agrave; integrate nei veicoli moderni, potrebbe trasformare il modo in cui vengono individuate le infrazioni stradali. Utilizzando una combinazione di telecamere ad alta risoluzione, GPS e sensori, il sistema sarebbe in grado di registrare violazioni come eccessi di velocit&agrave;, passaggi con semaforo rosso e altre infrazioni. Una volta rilevata un&rsquo;anomalia, il veicolo invierebbe automaticamente i dati &ndash; comprese le coordinate GPS e l&rsquo;immagine della targa &ndash; alle autorit&agrave; competenti, velocizzando notevolmente il processo di sanzione. Veicoli Ford come "agenti di polizia mobili" Tale tecnologia, se implementata, potrebbe ridurre la necessit&agrave; di dispositivi fissi come autovelox e telecamere agli incroci, rendendo la sorveglianza del traffico pi&ugrave; efficace e diffusa. Tuttavia, il sistema pone interrogativi significativi sul fronte della privacy. I veicoli dotati di tale soluzione, infatti, diventerebbero una sorta di "agente di polizia mobile", in grado di monitorare il conducente stesso, ma anche gli altri utenti della strada. Privacy e implicazioni legali L'introduzione di un sistema cos&igrave; invasivo solleva molteplici preoccupazioni legali, soprattutto in paesi come l'Italia, dove le normative sulla privacy sono molto stringenti. Le riprese e la registrazione di attivit&agrave; pubbliche senza il consenso delle persone coinvolte sono regolamentate, l&rsquo;uso di dashcam, ad esempio, &egrave; limitato: le riprese devono rispettare specifici requisiti di utilizzo e non possono essere impiegate liberamente per sanzionare infrazioni minori. Per aggirare questi ostacoli, la Casa dell&rsquo;Ovale Blu potrebbe prevedere l&rsquo;uso del sistema solo su veicoli delle forze dell'ordine o con specifiche autorizzazioni legali, ma l&rsquo;introduzione su veicoli privati appare complessa. L'idea di una "sorveglianza diffusa" attraverso i veicoli crea un dibattito su come bilanciare l'innovazione tecnologica con i diritti individuali, evidenziando i potenziali rischi di uno "Stato di sorveglianza" digitale, una sorta di "Grande fratello" moderno. Di seguito l'immagine del brevetto depositato.        

Un vero e proprio sistema di "polizia digitale" a quattro ruote che promette una lotta serrata ai furbetti della strada: ecco come funziona

C'è un'auto che capisce quando commetti un'infrazione stradale e avvisa la polizia!

        Nell'ultimo periodo Ben Affleck era stato sotto i riflettori per il suo divorzio &ndash; quasi - inaspettato con Jennifer Lopez. Di notizie sulla ex coppia ne sono uscite numerose, riempendo giornali e talk televisivi. La fortuna possiamo dire non aver bussato alla porta dell'attore, e continua a non farlo. A quanto pare, secondo quanto riportato da Page Six, la star di Hollywood &egrave; stata lasciata a piedi dal suo Ford Bronco elettrico. La vicenda Affleck era in compagnia del figlio Samuel, la cui madre &egrave; niente poco di meno che Jennifer Garner, quando all'improvviso la vettura non &egrave; ripartita. Vani i tentativi di rimetterla in moto, a tal punto che i due sono dovuti scendere dal veicolo per aspettare il carro attrezzi. Ovviamente, come accade a tutti i divi, l'ex Batman &egrave; stato &ldquo;colto sul fatto&rdquo; dai paparazzi, che non hanno esitato a immortalare il momento. Il Ford Bronco di Affleck &egrave; fra l'altro un restomod: sono state infatti apportate diverse modifiche al pick-up, le quali hanno fatto s&igrave; che erogasse pi&ugrave; di 400 CV di potenza con un'autonomia di all'incirca 500 km. Un mezzo imponente sia per design che per meccanica, e non soprende che l'attore abbia dovuto spenderci quasi 412mila euro. Certo, considerato quanto accaduto, ci&ograve; non lo rende immune da possibili problemi.   Al Pacino on Ben Affleck&rsquo;s electric Bronco breakdown: &ldquo;When it&rsquo;s over, there&rsquo;s nothing.&rdquo; pic.twitter.com/2aIUdxZbR6 &mdash; Steven Gaydos (@HighSierraMan) October 7, 2024    Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Momento difficile per l'attore hollywoodiano, sempre pi&ugrave; lontano dalla moglie Jennifer Lopez e anche da una vettura affidabile, visto quanto &egrave; successo

Ben Affleck appiedato: non può contare nemmeno sul suo pick up elettrico

        La figura leggendaria del Sasquatch, conosciuta anche come Bigfoot, ha affascinato l&rsquo;immaginario collettivo per decenni. Per celebrare questo mito, Ford ha creato il Bronco Sasquatch Searcher, un veicolo speciale progettato per aiutare un fortunato vincitore a intraprendere la caccia alla misteriosa creatura. Questo esclusivo suv nasce sulla base del Bronco Badlands Sasquatch a due porte e sar&agrave; assegnato attraverso un concorso, lanciato sulla pagina Instagram ufficiale di Ford Bronco. Concorso Ford, sulle tracce del Bigfoot  Il concorso, lanciato lo scorso 25 settembre, invita i partecipanti a risolvere una serie di indizi nascosti sul web (social media e Reddit), ma anche in luoghi specifici conosciuti per i presunti avvistamenti di Bigfoot. Saranno inoltre disponibili segnali stradali e poster che indicheranno ai fan i numeri di telefono da contattare per svelare ulteriori indizi. I partecipanti che riusciranno a seguire le tracce potranno vincere il Bronco Sasquatch Searcher. L'iniziative offre a tutti i partecipanti, quindi, l&rsquo;opportunit&agrave; di cimentarsi in una vera caccia al tesoro, con la possibilit&agrave; di vincere un veicolo iconico che rappresenta anche un omaggio alla cultura dell'esplorazione e dell&rsquo;avventura. Anche chi non vincer&agrave;, comunque, potr&agrave; aggiungere il pacchetto Sasquatch su qualsiasi versione del Bronco e su alcuni modelli del Bronco Sport del 2025. Bronco Sasquatch Searcher, tutte le caratteristiche  Questo veicolo unico nel suo genere include una serie di modifiche progettate appositamente per l'avventura. Oltre alle caratteristiche tipiche del Bronco, come la robustezza e le capacit&agrave; off-road, il Sasquatch Searcher si distingue per un rivestimento mimetico, pensato per integrarsi nell&rsquo;ambiente durante le battute di ricerca. Il Suv &egrave; anche equipaggiato con una barra luminosa montata sul tetto e luci aggiuntive sul cofano, ideali per esplorazioni notturne. Tra gli altri elementi distintivi, telecamere aggiuntive anteriori e posteriori con schermi per monitorare l&rsquo;ambiente circostante, interni personalizzati per garantire comfort durante le lunghe sessioni di ricerca e un pratico tendalino con sedie da campeggio per pause in mezzo alla natura.       

La Casa dell'Ovale Blu ha messo in palio un esemplare dell'iconico fuoristrada attraverso un concorso lanciato sui social

Ford Bronco Sasquatch Searcher, alla ricerca del Bigfoot

        Pro e contro di un pick up elettrico sono facilmente intuibili. Pro: tantissima coppia e gestibile nel miglior modo sulle quattro ruote. Contro: campi di utilizzo spesso lontani dall'infrastruttura di ricarica. Ford Pro&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;presenta il Ranger PHEV, soluzione ibrida plug-in che d&agrave; un bel boost di coppia e un'autonomia in modalit&agrave; elettrica di 45 km, sufficiente per muoversi nei passaggi urbani, quando obbligati a transitare in uno scenario certo non ideale per un pick up. Oppure, per operare in fuoristrada con la trazione integrale elettrica.  Turbo benzina ed elettrico sul cambio 10 marce Intorno al motore Ecoboost 2.3 litri, il noto turbo benzina, si realizza il sistema ibrido plug-in con l'installazione del motore elettrico da 102 cavalli sulla trasmissione. Il cambio &egrave; l'automatico 10 marce, cuore di una trazione 4x4 permanente, con scatola di rinvio e possibilit&agrave; di bloccaggio del differenziale posteriore.&nbsp; Ford Ranger PHEV dichiara 279 cavalli di sistema e ben 690 Nm di coppia, dato quest'ultimo rilevantissimo per le prestazioni nell'impiego gravoso. Non cambiano i valori assoluti di portata e capacit&agrave; di rimorchio, rispettivamente di 1 tonnellata e 3,5 tonnellate.&nbsp; La batteria potenzia il ProPower Onboard La presenza della batteria da 11,8 kWh - che si ricarica in meno di 4 ore a 3,5 kW in CA - permette, oltre alla trazione in modalit&agrave; elettrica, di incrementare la potenza massima disponibile per il ProPower Onboard. Ford Pro lo offre su tutte le versioni del Ranger e permette di alimentare accessori esterni fino a 2,3 kW di potenza. Su Ranger PHEV la potenza sale a 6,9 kW, disponibile su due prese opzionali da 3,45 kW ciascuna.&nbsp; Il lancio sul mercato del pick up ibrido plug-in &egrave; previsto nella primavera del 2025. Sar&agrave; disponibile anche in edizione lancio, Ranger Stormtrack, caratterizzata da dettagli esclusivi come i cerchi da 18", i fari Matrix led di serie e il sistema Flexible Rack.       

I valori di potenza e coppia migliorano quelli del Ranger V6 turbodiesel e la riserva di autonomia in elettrico &egrave; adeguata alla quotidianit&agrave; degli spostamenti

Ford Ranger PHEV, che numeri il pick up ibrido

        La Ford Crown Victoria Police Interceptor del 1991, utilizzata da Dan Aykroyd nel film "Blues Brothers 2000", sar&agrave; messa all'asta da Mecum durante l'asta speciale autunnale di Indy all'inizio di ottobre. Dopo le riprese, Aykroyd conserv&ograve; l'auto e successivamente la vendette, donando l'intero ricavato al Chithalen Memorial Fund.  L'auto a pannelli solari va gi&agrave; all'asta: il prezzo &egrave; bassissimo Qualche dettaglio sull'auto all'asta Attualmente, il veicolo appare in buone condizioni e viene venduto con una documentazione dettagliata, inclusa l'immatricolazione a nome di Aykroyd. "Blues Brothers 2000" &egrave; il sequel del film cult del 1980 e segue Elwood Blues mentre ricostruisce la Blues Brothers Band con nuovi membri, tra cui John Goodman e un orfano, Buster. Il film, che unisce commedia e musica, presenta inseguimenti, numeri musicali e icone del blues come B.B. King e Aretha Franklin. Nonostante le recensioni siano state miste, il film ha contribuito a far conoscere il blues a una nuova generazione. L'Interceptor di Aykroyd &egrave; dotata di un motore Ford Windsor V8 da 351 pollici cubi con modifiche da 15mila dollari per le riprese. Nonostante l'annuncio dell'asta non rivela alcun dettaglio sul prezzo, il valore si presume molto alto, poich&eacute; la vettura rimane un pezzo di storia del cinema e della musica. Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella       

La vettura ha subito un restyling del valore di circa 15mila dollari: esternamente &egrave; bianca e nera, mentre gli interni sono di colore blu

La Ford Crown Victoria Police Interceptor di Blues Brothers 2000 è all'asta

La Ford Crown Victoria Police Interceptor del 1991 usata da Dan Aykroyd in "Blues Brothers 2000" sarà messa all'asta da Mecum a ottobre. Dopo le riprese, Aykroyd conservò l'auto e successivamente la vendette, donando il ricavato al Chithalen Memorial Fund.   

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