Probabilmente gli appassionati fedeli alla sportivit&agrave; pura della 205 GTi, della 206 RC e della 207 GTi rinfacceranno una &ldquo;e&rdquo; di troppo nel progetto confermato da Alain Favey, a.d. Peugeot: torner&agrave; la sigla GTi e andr&agrave; su Peugeot e-208.  Via libera alla realizzazione mentre sull&rsquo;ipotesi che arrivi una GTi spinta da un motore termico non vi sono garanzie. Favey ha spiegato, intervistato da Autocar, come Peugeot potrebbe valutare una 208 GTi benzina ma nulla &egrave; stato deciso in tal senso.  Aggiungiamo: gli obiettivi sulle emissioni medie di CO2 che i Costruttori devono realizzare entro il 2027 in Europa non giocano a favore di modelli sportivi termici, destinati ad aumentare le emissioni medie.    208 GT i e le altre piccole sportive elettriche Stellantis  Prepariamoci, quindi, alla prima GTi elettrica di Peugeot, con la base tecnica gi&agrave; bella e pronta. L&rsquo;architettura e-CMP, infatti, &egrave; condivisa con tutti i modelli B-suv e utilitarie del Gruppo Stellantis.  Abarth 600e, Lancia Ypsilon HF, Alfa Romeo Junior Veloce sono i progetti gi&agrave; sul mercato o prossimi al lancio. Proprio alla Ypsilon HF, in arrivo a maggio nelle concessionarie, si pu&ograve; guardare per anticipare i contenuti della Peugeot e-208 GTi.  Peugeot 205 GTI restomod, 200 cavalli firmati Tolman  Motore elettrico da 240 cavalli, differenziale Torsen per scaricare al meglio la coppia sulle ruote anteriori, assetto con carreggiate allargate e altezza da terra ridotta, cos&igrave; possiamo immaginare la 208 elettrica GTi, che dovrebbe ripetere le prestazioni della Ypsilon pi&ugrave; sportiva e accelerare in 5&rdquo;8 sullo 0-100 km/h. Hot-hatch per numeri assoluti, con il peso di un&rsquo;eredit&agrave; importante con cui fare i conti. I puristi difficilmente riusciranno a considerarla erede delle GTi e Peugeot RC del passato.  Sar&agrave; un&rsquo;altra cosa, sportivissima e sicuramente veloce, in grado di nascondere nella dinamica di guida il peso che potrebbe collocarsi sopra i 1.500 kg, ma difficilmente in grado di scalfire lo zoccolo duro di appassionati cresciuti nell&rsquo;era in cui Peugeot 205 GTi si confrontava con Fiat Uno Turbo, Renault 5 Turbo, Ford Fiesta RS Turbo, Fiat Punto GT, Renault Clio Williams. Un&#39;altra epoca dell&#39;industria dell&#39;auto. 

Il progetto di e-208 GTi &egrave; stato confermato da Peugeot, che torna a proporre una hot-hatch di segmento B dopo la 207 GTi ma lo far&agrave; in forma elettrica. Un progetto gemello di Ypsilon HF e Abarth 600e

Peugeot far&agrave; la 208 GTi e sar&agrave; elettrica

        Auto Moto Turin Show 2025&nbsp;si terr&agrave; dal 4 al 6 aprile presso il Padiglione 3 di Lingotto Fiere. L'evento promette una completa immersione nel mondo dei motori. Saranno presenti presentazioni&nbsp;e simulatori di guida. La seconda edizione promette un'esperienza coinvolgente tra emozioni, tecnologia e spettacolo. Ci&ograve; sar&agrave; possibile grazie a marchi prestigiosi ed esclusive. Molti mezzi inediti saranno visibili durante i tre giorni della manifestazione. Tesla esporr&agrave; la nuova Model Y, rinnovata internamente ed esternamente. Sar&agrave; disponibile anche per prove su strada. Accanto a essa, il pubblico potr&agrave; ammirare Cybertruck. Questo imponente pick-up americano dalle forme originali &egrave; inatteso sul mercato europeo. Mostrer&agrave; i suoi interni futuristici. La Scuderia Milanese Grassi presenter&agrave; l'evoluzione della 044S. Questa vettura &egrave; un omaggio alle leggendarie auto del Rally Gruppo B. Sar&agrave; prodotta in soli 44 esemplari. Novit&agrave; e tradizione a Torino Il marchio torinese Kimera porter&agrave; la EVO38 allo show. Questa &egrave; una supercar a trazione integrale realizzata in 38 unit&agrave;. Fa parte di una serie dal design distintivo. Anche lo storico brand Giannini sar&agrave; presente con Maestri Design. Insieme sveleranno la Spettacolo. Questa &egrave; una nuova supercar compatta. Segna il ritorno del marchio romano come costruttore di sportive. Ampio spazio sar&agrave; dedicato ai mezzi da lavoro storici della Fondazione Marazzato. La Fondazione esporr&agrave; la Fiat 682. Saranno presenti anche una stazione di servizio Agip e un motocarro Ercole restaurato. Inoltre, la Fiat 600 Zagato della Fondazione sar&agrave; ospite allo stand ASI. Sar&agrave; parte di una rassegna celebrativa dedicata a questo veicolo italiano. Omaggio al passato Proprio la 600, icona della motorizzazione italiana, compie 70 anni nel 2025. Sar&agrave; celebrata dall'Automotoclub Storico Italiano. Alberto Scuro, presidente ASI, si dichiara "felice che Auto Moto Turin Show stia crescendo anno dopo anno". Apprezza la valorizzazione della storia dei motori. Ci sar&agrave; una mostra speciale sulla Fiat 600. Scuro la definisce "un esemplare nato a Torino che ha motorizzato l'Italia intera negli anni del boom economico".  L'Automobile Club Torino dedicher&agrave; il suo stand allo AMTS alla Cesana-Sestriere. Questa &egrave; una cronoscalata valida per i titoli Europeo e Italiano Velocit&agrave; in Salita Autostoriche. L'AC Torino cura tale evento dal 1961. Saranno esposte dodici auto iconiche. Hanno partecipato a gare e rally. Il presidente Piergiorgio Re commenta questo aspetto. In collaborazione con il Museo dell&rsquo;Automobile di Torino, si potr&agrave; ammirare la Cisitalia 202 SMM &ldquo;Nuvolari&rdquo; del 1947. Essa &egrave; caratterizzata da un design originale. L&rsquo;ente Heritage di Stellantis porter&agrave; allo AMTS quattro rari esemplari. Essi provengono dal suo Heritage Hub di Mirafiori. Tra questi figurano la Delta S4 Stradale e una monoposto F1 "sperimentale" Alfa Romeo. Emozioni e tecnologia Saranno esposti anche il prototipo Abarth 124 Rally (2016) e la FIAT 500 Coup&eacute; Zagato. Allo stand Heritage, sabato 5 aprile, si terr&agrave; la presentazione della quarta edizione del Festival Car. Questo &egrave; un concorso d&rsquo;eleganza di Revigliasco Torinese. AMTS offrir&agrave; anche un'area dedicata ai simulatori di guida e videogames. Sar&agrave; un vero paradiso per gli appassionati di motori e tecnologia. Saranno presenti postazioni con simulatori di ultima generazione. Tra questi spiccano il simulatore RPS Racing con esperienza Lamborghini e i simulatori Sparco. I visitatori potranno cimentarsi in sfide virtuali. I biglietti avranno un costo di 18 euro online. Il prezzo in loco sar&agrave; di 20 euro per l'intero. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Junior Q4, Il Biscione per tutti i terreni&nbsp;       

Tesla, Cybertruck, Kimera, Giannini. Celebra la Fiat 600 e ammira auto storiche. Simulatori per tutti: ecco cosa vedere e quanto costano i biglietti&nbsp;

AMTS Torino 2025, anteprime auto e moto, veicoli storici e...

Il mercato delle auto usate in Italia continua a essere vulnerabile alle truffe sui contachilometri, con migliaia di acquirenti inconsapevoli che pagano un prezzo gonfiato per veicoli con chilometraggio alterato. Secondo un&#39;indagine condotta nel 2024 da carVertical, azienda leader nei report storici dei veicoli con dati raccolti da oltre 900 registri ufficiali, la manipolazione dei contachilometri resta un problema diffuso, con alcuni modelli particolarmente soggetti a questa frode.  Lea pi&ugrave; colpite dal fenomeno: BMW Serie 5 in testa    Dai dati analizzati, la BMW Serie 5 &egrave; risultata l&rsquo;auto pi&ugrave; frequentemente manomessa in Italia: l&rsquo;8,5% degli esemplari controllati aveva un chilometraggio falsificato, con una media di ben 153.000 km scalati. Seguono la Ford Mustang (8,3%), con una riduzione media di 35.000 km, e la BMW Serie 3 (8%), che perde in media 80.000 km. Risulta, quindi, evidente che le auto premium e sportive sono le pi&ugrave; esposte al fenomeno del &ldquo;rollback&rdquo;, ovvero la riduzione fraudolenta del chilometraggio, per via del loro alto valore di mercato. Inoltre, molti di questi modelli sono importati dall&rsquo;estero e successivamente &quot;ritoccati&quot; prima della rivendita in Italia.  Chilometraggi dimezzati (o peggio)  Alcuni modelli presentano, per&ograve;, una manipolazione ancora pi&ugrave; drastica. In particolare &ndash; oltre alla BMW Serie 5 gi&agrave; citata - BMW Serie 4 e Fiat Dobl&ograve; sono le vetture con il pi&ugrave; alto numero di chilometri scalati. Il &ldquo;taglio&rdquo; medio su Serie 4 si avvicina addirittura ai 220mila km (218.000). Tali numeri evidenziano come alcune vetture, dichiarate in vendita con 100.000 km, possano in realt&agrave; averne percorsi oltre il doppio, con un&rsquo;usura ben pi&ugrave; marcata di quanto il venditore lasci intendere.  I modelli meno soggetti a truffe  Non tutte le auto sono ugualmente esposte al fenomeno della falsificazione. I modelli meno colpiti nel 2024 sono stati la Renault Captur (3,6% di manomissioni), l&rsquo;Audi A5 (3,6%) e l&rsquo;Alfa Romeo Giulietta (3,7%). Tuttavia, anche su queste vetture il chilometraggio viene spesso ridotto in modo significativo: alla Captur vengono mediamente sottratti 39.000 km, all&rsquo;Audi A5 circa 77.000 km e all&rsquo;Alfa Romeo Giulietta 63.000 km. Nonostante la percentuale pi&ugrave; bassa di frodi, i potenziali acquirenti devono comunque prestare attenzione, perch&eacute; nessuna auto &egrave; realmente immune al rollback del contachilometri.  Come tutelarsi con carVertical  Dimostrare la falsificazione del chilometraggio &egrave; spesso difficile e i truffatori ne approfittano. Per questo motivo, carVertical consiglia sempre di controllare lo storico del veicolo prima dell&rsquo;acquisto. Anche il proprietario attuale potrebbe essere ignaro della manomissione, subendo in prima persona la truffa senza saperlo. Un esempio concreto &egrave; stato raccontato dal portale PassioneMotori: un acquirente interessato a una Fiat 500 Abarth usata ha deciso di verificare il chilometraggio tramite carVertical e ha scoperto che l&rsquo;auto, venduta con 50.000 km, in realt&agrave; ne aveva percorsi 130.000. Un semplice controllo ha evitato un acquisto ingannevole e costoso. 

Nel 2024 ci sono state tantissime vetture manopolae da delinquenti. Fiat, Ford, BMW e non solo: il problema riguarda molti altri marchi

Truffa del contachilometri, ecco le 20 auto pi&ugrave; manomesse

        Alla vigilia della nuova edizione del The I.C.E. di St. Moritz, lo spettacolare evento che ogni anno porta decine di auto iconiche sul lago ghiacciato della localit&agrave; svizzera, gli organizzatori hanno svelato la lista delle vetture che parteciperanno al concorso d&rsquo;eleganza 2025. Sono oltre 50 vetture classiche, raggruppate in cinque categorie e tra le quali poi sar&agrave; eletta anche la &ldquo;best in class&rdquo;, ovvero la vincitrice assoluta di questa edizione del The I.C.E., valutata da una giuria di esperti. The I.C.E., le categorie dell&rsquo;edizione 2025 Le cinque categorie dividono le auto per la carrozzeria e la provenienza di utilizzo: &ldquo;Barchettas on the lake&rdquo;, ovvero spider biposto, &ldquo;Open Wheels&rdquo;, riservata alle monoposto da competizione degli anni &lsquo;50-&rsquo;70, &ldquo;Concept Cars &amp; One Offs&rdquo;, dedicata a esemplari unici e prototipi, &ldquo;Icons on Wheels&rdquo;, per le icone su quattro ruote, e &ldquo;Racing Legends&rdquo; per le auto da gara a ruote coperte. Per approfondire la conoscenza delle auto in concorso, di cui vi presentiamo a seguire la lista completa, &egrave; possibile scaricare l&rsquo;app ufficiale di The I.C.E., scaricabile su Apple Store e su Google Play. Per chi invece volesse vederle dal vivo, l&rsquo;appuntamento &egrave; nella localit&agrave; svizzera di St. Moritz a partire dalla mattina di venerd&igrave; 21 febbraio, fino al pomeriggio di sabato 22, quando la manifestazione si concluder&agrave; con l&rsquo;annuncio della &ldquo;best in class&rdquo; dell&rsquo;edizione 2025. Oltre al concorso d&rsquo;eleganza, il The I.C.E. sar&agrave; anche l&rsquo;occasione per ammirare alcune supercar e sportive di nuova generazione, tra cui alcune novit&agrave; assolute. Pagani porter&agrave; infatti la nuova Huayra Roadster al suo debutto dinamico, mentre Maserati ha annunciato che sveler&agrave; a St. Moritz due anteprime assolute. La lista delle partecipanti al concorso d'eleganza Barchettas on the Lake 60 Talbot Lago T26 GS (1950) 1 Ferrari 340 MM (1951) 62 Ferrari 375 MM (1953) 63 Aston Martin DB3S (1955) 64 Ferrari 857 Monza (1955) 65 Porsche 550 (1956) 66 Ferrari 500 TR (1956) 67 Talbot-Maserati 250 S (1956) 68 Maserati 200 SI (1957) 69 Ferrari 500 TRC Scaglietti (1957) 70 Ferrari 196 S (1959) 71 McLaren M1A Oldsmobile (1965) Open Wheels 40 Bugatti 37A (1928) 41 Bugatti 59 (1934) 42 Maserati 250 F (1954) 43 Ferrari F500/625 (1952) 44 Fraser Nash Le Mans Replica Mk II (1952) 48 Lotus 12 (1957) 45 Cooper T45 (1958) 46 Aston Martin DBR4 (1959) 47 Lotus 24 (1962) Concept Cars &amp; One Offs 50 Bugatti Type 57 G "Tank&rdquo; (1936) 51 Alfa Romeo 6C 1750 GS aprile (1931) 52 Ferrari 166 Inter Pininfarina (1950) 53 Abarth 1000 Record Pininfarina (1960) 54 Lancia Flavia Sport Corsa Zagato (1964) 55 Austin Mini Moke 'Mini Surfer' (1966) 56 Autobianchi Runabout Bertone (1969) 57 Ferrari 365 GTC/4 Felberg Beach Car (1972) 58 Audi quattro Group S (1986) Icons on Wheels 80 Bentley 4,5 Litre Open Tourer (1928)81 Mercedes Benz 720 SSK (1928) 82 Bentley Speed Six (1929) 83 Triumph Dolomite 8C (1934) 84 Aston Martin Speed Model Type C (1940) 85 Ferrari 250 Europa (1954) 86 Alfa Romeo 1900 Zagato (1956) 87 Lancia Aurelia B24 Spider (1958) 88 Aston Martin DB4 GT Zagato (1961)89 Aston Martin DB4 Touring Superleggera (1961) 90 Ferrari 250 California Spider SWB (1963) 91 Ferrari 275 GTB/4 (1966)92 Lamborghini Miura SV (1972) Racing Legends 20 Bentley 4,5 Litre (1928)21 Pegaso Z-102 (1952)22 Ferrari 250 GT SWB "Sefac" (1961) 23 Lola T70 Spider Zerex Special (1964) 25 Porsche 904 (1965) 26 Shelby Cobra 427 S/C (1966) 27 Ferrari 250 LM (1967) 28 Abarth 2000 Sport Spider / 4 fari (1968) 29 Porsche 908/03 (1971) 30 Countach LP400s - Safety Car (1981) Automotoretr&ograve;, appuntamento a Parma dall'8 al 9 marzo       

Barchette da sogno, monoposto, concept car e auto da competizione che hanno fatto la storia: l'edizione 2025 della kermesse svizzera si preannuncia ricchissima

The I.C.E., ecco le 50 auto del concorso d'eleganza di St. Moritz

        Da Pechino a Parigi con una vecchia Fiat 500, attraversando tutta l'Asia e mezza Europa su una vettura concepita sette decenni fa per un uso principalmente urbano. &Egrave; questa la sfida che affronter&agrave; un equipaggio sammarinese e italiano sul percorso di una delle gare pi&ugrave; dure e antiche del mondo. Era infatti il 1907 quando venne disputata la prima storica edizione di questa corsa: a vincere fu un equipaggio tutto italiano, al volante dell'Itala 35/45 HP che con questa impresa si guadagn&ograve; un posto nella storia dell'automobilismo. Ora, a cercare di replicare quel successo, sar&agrave; la piccola Fiat 500 colorata con l'azzurro della bandiera di San Marino. 14mila km al volante di una Fiat 500 La vettura scelta per l'impresa &egrave; una 500 R immatricolata nel 1973, appartenente a Federico Pedini Amati, Segretario di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino. L'auto &egrave; stata ribattezzata &ldquo;Lucia&rdquo;, il nome della figlia di Pedini Amati. Al fianco di quest'ultimo, a completare l'equipaggio, ci saranno Stiven Muccioli, CEO di una multinazionale con sede a San Marino e grande appassionato di motori, e due veterani della Pechino-Parigi: il giornalista professionista Roberto Chiodi e il chirurgo dentista Fabio Longo, che insieme hanno ben cinque partecipazioni alla gara. La 500 ha sub&igrave;to una serie di modifiche per renderla pi&ugrave; adatta e resistente all'estenuante impresa che la attende, ma nessuno stravolgimento &egrave; stato apportato alla piccola Fiat. Che si trover&agrave; a sfidare auto ben pi&ugrave; grandi e potenti sui circa 14mila chilometri di percorso. L'organizzazione prevede tappe giornaliere di circa 450 km, senza alcun tipo di assistenza programmata (a differenza, ad esempio, della Dakar) su percorsi anche estremamente duri. A bordo della vettura, oltre che per i due piloti, c'&egrave; spazio per scorte di acqua e cibo, sistemi di navigazione satellitare, attrezzatura fotografica e roadbook.  &ldquo;Si avvicina la partenza della corsa pi&ugrave; bella ed antica del mondo, la Pechino-Parigi 2025 &ndash; ha spiegato Federico Pedini Amati &ndash; e la nostra 500 si sta rifacendo il look. Ne vedremo delle belle&rdquo;.  &ldquo;Supportare la Pechino-Parigi &egrave; la testimonianza tangibile del nostro impegno verso l'innovazione e la capacit&agrave; di superare i limiti &ndash; ha aggiunto Stiven Muccioli &ndash; Vedere una leggenda come la Fiat 500, affrontare un percorso tanto impegnativo, con un equipaggio sammarinese, incarna perfettamente lo spirito che guida BKN301: osare, sperimentare e abbracciare nuove sfide&rdquo;.  Pechino-Parigi, inizi&ograve; tutto nel 1907 Attualmente, il regolamento della corsa impone che tutte le vetture partecipanti abbiano un'et&agrave; di almeno 50 anni, vale a dire immatricolate prima del 1975. Le radici di questa gara sono ben pi&ugrave; antiche: l'edizione originale si svolse infatti nel 1907, proprio agli albori del periodo eroico dell'automobilismo e dell'automobile stessa. In quell'occasione, erano solamente cinque gli equipaggi iscritti: uno dall'Olanda, con una vettura Spyker, e tre dalla Francia con due vetture De Dion e un triciclo Contal. Presente, infine, un equipaggio italiano con una vettura Itala. Mentre gli olandesi e i francesi avevano scelto di gareggiare con vetture leggere e poco potenti, giudicate pi&ugrave; adatte a destreggiarsi nei difficili percorsi che avrebbero dovuto affrontare, gli italiani optarono per un'auto molto pesante e potente &ndash; per gli standard dell'epoca &ndash; con 45 cavalli di potenza erogati dal motore di ben 7 litri.  La scelta dell'equipaggio italiano, formato dal principe Scipione Borghese e dal suo chauffeur Ettore Guizzardi, si rivel&ograve; immediatamente la migliore. Il percorso non fu comunque facile per nessuno, ma alla fine fu l'Itala ad arrivare per prima al traguardo: il 10 agosto 1907, esattamente due mesi dopo la partenza da Pechino, Borghese e Guizzardi entrarono trionfalmente a Parigi, accolti da una moltitudine di giornalisti e curiosi. Delle altre quattro vetture in gara, tre (le De Dion e la Spyker) arrivarono a destinazione con una ventina di giorni di ritardo, mentre la Contal, irrimediabilmente bloccata nel Deserto del Gobi, venne abbandonata e il suo equipaggio tratto in salvo da alcuni nomadi mongoli. Il premio per questa impresa non fu nient'altro che la gloria, e la consapevolezza di aver compiuto qualcosa che al momento della partenza non era affatto scontato. L'intera gara era infatti soprattutto una sfida per dimostrare che la neonata automobile aveva raggiunto una tecnologia tale da riuscire a d arrivare ovunque. Lo spiega bene l'annuncio, pubblicato nel gennaio del 1907 su un giornale francese, che lanciava la sfida: &laquo;Quello che dobbiamo dimostrare oggi &egrave; che dal momento che l'uomo ha l'automobile, egli pu&ograve; fare qualunque cosa ed andare dovunque. C'&egrave; qualcuno che accetti di andare, nell'estate prossima, da Pechino a Parigi in automobile?&raquo;  A posteriori, possiamo affermare che la sfida fu ampiamente vinta. Il prossimo modello Abarth? Elettrico e forse su base Fiat Panda       

Quasi 120 anni dopo la prima edizione del raid, riparte la mitica Pechini-Parigi riservata alle auto d'epoca

Da San Marino alla Pechino-Parigi, verso l'impresa con una vecchia Fiat 500

Il futuro del settore automotive &egrave; uno dei temi principali che affronta il numero del magazine Auto in edicola questo mese. Il settore sta attraversando un periodo decisamente difficile, la transizione verso l&rsquo;elettrico voluta dal Parlamento Europeo, non sta procedendo come previsto e l&rsquo;aumento dei prezzi delle vetture endotermiche, ibride o full hybrid, ha rallentato le vendite. In Italia il mercato dell&rsquo;auto nel 2024 &egrave; terminato con un segno negativo ed &egrave; fondamentale quindi trovare delle soluzioni per invertire questa tendenza. Una situazione che non &egrave; solamente italiana ma anche europea con il rischio di cassa integrazione nelle fabbriche se non addirittura la loro chiusura come &egrave; accaduto in Belgio per uno stabilimento di Audi.  Purtroppo il Parlamento Europeo non sembra cos&igrave; disposto a rivedere scadenze e multe per cercare di risolvere la crisi del settore. Sul magazine in edicola vengono analizzate le situazioni e le proposte fatte da alcuni Governi tra cui quello italiano. Situazioni che vengono analizzate anche con gli opinionisti del magazine per avere anche punti di vista diversi su queste tematiche cos&igrave; importanti.  Car of The Year, tutto sull&#39;edizione 2025  Nel numero del magazine Auto in edicola i lettori troveranno anche tutto sulla vincitrice del premio The Car of The Year. Renault 5 E-Tech e le &ldquo;gemella&rdquo; Alpine A290 sono state elette da una giuria di 60 giornalisti europei in rappresentanza di 23 nazioni. Nel servizio tutti i voti dei giurati e le motivazioni che hanno permesso alle due vetture di superare la Kia EV3, seconda classificata, e la Citroen C3/eC3, sul gradino pi&ugrave; basso del podio. Ma sono tantissime anche le anteprime dalle case auto su questo numero.  Tante prove e test sul nuovo Auto  Dalla Toyota Land Cruiser, con il primo test nel deserto della Tunisia alla nuova Volkswagen Golf eHybrid, una plug-in da 272 cavalli che viaggia in elettrico fino a 120 chilometri. Ma anche Subaru Forester, Jaecoo 7 e Opel Frontera. Tra le auto a zero emissioni i giornalisti di Auto hanno guidato la Abarth pi&ugrave; potente, la 600e, e la Skoda Elroq 85 e le anteprime della Toyota Urban Cruiser, Mazda 6e e DS N&deg;8.  Il Centro Prove di Auto questo mese ha provato vetture decisamente interessanti come la nuova Lamborghini Revuelto la supersportiva ibrida da 1.015 cavalli che raggiunge i 100 km/h in soli 2&rdquo;54. Ma per chi vuole vetture prestazionali a cifre pi&ugrave; abbordabili da non perdere la prova della Tesla Model 3 Performance, kLelettrica da 460 cavalli al prezzo di poco inferiore ai 58mila euro. Per chi vuole invece auto per tutti i giorni ecco le prove di Lancia Ypsilon Hybrid, Volkswagen Tiguan 1.5 e Fiat 600 Hybrid che &egrave; in palio tra gli abbonati del mensile. Basta infatti sottoscrivere un abbonamento a l mesile che si pu&ograve; partecipare all&rsquo;estrazione e, se si &egrave; fortunati, salire a bordo di una fiammante Fiat 600 Hybrid.  Ma il magazine Auto questo numero porta i lettori anche a scoprire due realt&agrave; mito del mondo automotive. Un viaggio all&rsquo;interno della fabbrica Rolls-Royce, o meglio nell&rsquo;atellier dove l&rsquo;artigianato permette di realizzare delle opere uniche. L&rsquo;altra realt&agrave; che i giornalisti di Auto faranno vivere al lettore &egrave; il G-Class Experience Center, ovvero il &ldquo;parco giochi&rdquo; riservato ai possessori o agli appassionati del fuoristrada mito, la Mercedes Classe G. Percorsi off-road, guadi estremi e percorsi impegnativi per scoprire le doti di questa vettura. Ma Auto vi porta anche nel futuro della mobilit&agrave; con la democar Renault Embl&egrave;me che unisce la propulsione elettrica a quella a idrogeno.  Come sempre un numero ricco e tutto da...leggere! 

Il numero di febbraio 2025 &egrave; in edicola con tante novit&agrave;: un appfondimento sull&#39;Auto dell&#39;Anno 2025, la prova della Lmborghini Revuelto e della Fiat 600 Hybrid, inchieste e tanto altro ancora

Il nuovo numero di Auto &egrave; in edicola: inchieste, news e prove esclusive

        Poco pi&ugrave; di un milione e mezzo di veicoli, in un anno supportato da una campagna di incentivi all'acquisto che ha sfiorato il miliardo di euro. Cos&igrave; si &egrave; chiuso il 2024 dell'auto in Italia, improntato a un segno meno che, nel mese di dicembre, ha registrato un -4,9% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese di 12 mesi prima. Nell'anno, il mercato da 1.564.000 auto ha ceduto lo 0,5% sul 2023. Non &egrave; andata meglio sul fronte dei veicoli commerciali, con un semestre molto negativo, il secondo, tale da chiudere con un +0,4% l'anno ma un pesante -14,6% nel mese di dicembre. Quale scenario vivremo nel 2025 Che anno ci attende, nel 2025? I temi sono noti e i tavoli di discussione pronti a partire, anzitutto in sede europea. Si cerca un accordo per evitare le multe dallo sforamento dei 93,6 g/km di CO2 media prodotta dalla flotta di auto vendute. In un quadro tutto italiano, le previsioni di Dataforce indicano nella migliore delle ipotesi un incremento dei volumi che porti a 1 milione e 623 mila auto le vendite; si contrappone allo scenario peggiore, che se si dovesse materializzare nella stima di 1.109.000 unit&agrave; avrebbe dell'allarmante.&nbsp; &ldquo;Nonostante io sia convinto che le multe del 2025 verranno cancellate, resto sempre pi&ugrave; sconcertato dalle affermazioni di alcuni esponenti della politica europea che ripetono che non cambier&agrave; nulla. Che i Paesi Bassi siano la fabbrica pi&ugrave; produttiva di oltranzisti green &egrave; un fatto, che un paese praticamente senza produzione automobilistica condizioni il destino della filiera industriale automotive europea &egrave; uno scandalo", commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia.&nbsp; "(...) Le emissioni europee di CO2 da fonte fossile (fonte GCP-Global Carbon Project) sono gi&agrave; adesso la met&agrave; degli Stati Uniti e un quinto della Cina e continuano a scendere ma nessun nostro ulteriore miglioramento avr&agrave; il bench&eacute; minimo effetto sul bilancio globale perch&eacute; adesso tocca alla Cina - e fra poco anche all&rsquo;India - aumentare esponenzialmente le loro emissioni per raggiungere il benessere conquistato dai paesi occidentali". Gli acquisti dei privati con il segno pi&ugrave;, male il NLT Approfondendo i canali di vendita del milione e 500 mila auto immatricolate nel 2024, a sorpresa sono gli acquisti da parte dei privati a crescere rispetto al 2023. Il +3,6% vale, in volumi assoluti, 32 mila targhe in pi&ugrave;. Molto negativo, invece, l'andamento del noleggio a lungo termine (-18%, 67 mila immatricolazioni perse), seguito dal -4% degli acquisti diretti da parte delle societ&agrave;.&nbsp; Canali, le case che vendono di pi&ugrave; ai privati Continuando dalla prospettiva dei clienti privati, spiccano i numeri di Dacia, Suzuki e DR. Sono i primi tre brand per percentuale di vendita ai privati, nell'ordine: 94,4%, 92,6%, 90,5%. Per nulla trascurabile il dettaglio che siano anche i marchi con le proposte di auto mediamente pi&ugrave; accessibili sul piano finanziario. Volumi, la crescita da MG a Skoda Allargando l'analisi ai volumi assoluti, nel 2024 i brand che pi&ugrave; sono cresciuti nei numeri di auto immatricolate - contestualizzati alla rilevanza dei volumi - sono MG (+32%a 39.962 auto), Toyota (+24,6% a 123.129 unit&agrave;), BMW (+17% a 70.589 unit&agrave;) Dacia (+13,6%; 97.326), Skoda (+13%; 38.099). Da segnalare il dato in controtendenza, all'interno del Gruppo Stellantis, di Citroen. Con un +7,4% di crescita dei volumi (57.493 unit&agrave;), il brand &egrave; l'unico insieme ad Abarth a girare in positivo nei 12 mesi del 2023. I dati di vendita per case e Gruppi auto  Fiat prima per volumi ma cede il 17% La palma di marchio dai volumi di vendita maggiori resta Fiat, con 146.417 nuove targhe nel 2024 ma ben 30 mila in meno sul 2023 (-17%). La quota di mercato resiste al 9,3%, la pi&ugrave; alta in Italia, sebbene in calo dell'1,8%. Toyota (7,8%) insegue, in crescita dell'1,59%, poi Volkswagen al 7,7% e sostanzialmente invariata (-0,04%). Osservando l'andamento dei Gruppi auto nei 12 mesi, Stellantis ha totalizzato 460.013 auto vendute, per un segno meno del 9,9%, equivalente a pi&ugrave; di 50 mila immatricolazioni perse. Complessivamente detiene una quota del 29,4% del mercato, in calo dello 0,96%. Per volumi, il Gruppo Volkswagen segue con 255.634 unit&agrave;, poco meno di 1.000 di incremento sul 2023 (+0,39), sostenuto dall'ottimo risultato Skoda con il +13% dei volumi a 38 mila vetture immatricolate.  Il Gruppo Renault ha immatricolato 223.120 auto, +8,6% sull'anno precedente e una quota del 14,2% in aumento dell'1,2%. Oltre ai numeri Dacia, da registrare il +8,2% di Renault con pi&ugrave; di 87 mila auto e i vantaggi ottenuti da Mitsubishi dall'ampliamento dell'offerta di prodotto ricorrendo a modelli Renault rebrandizzati: da 1.039 auto vendute nel 2023 a 3.186. Quarto gruppo sulla scena italiana, quello Toyota. Nel cumulato dei dati tra Toyota e Lexus vale 129.225 unit&agrave;, in crescita del 26% e con una quota all'8,2%, in crescita nei 12 mesi dell'1,7%.       

Chiusura in negativo dello 0,5% per il mercato dell'auto italiano, con Stellantis che perde il 10% dei volumi ma con Citroen in controtendenza. Toyota e Dacia tra chi &egrave; cresciuto maggiormente

Auto vendute in Italia, i numeri e le case che hanno fatto meglio

        Il segmento delle auto sportive sotto i 40.000 euro, seppur ridimensionato rispetto al passato, offre ancora una selezione interessante per chi cerca emozioni al volante senza dover esagerare con il budget. L&rsquo;evoluzione del mercato negli ultimi anni ha via via portato a una progressiva riduzione delle opzioni disponibili, complici normative sempre pi&ugrave; stringenti su emissioni e sicurezza, oltre alla transizione verso una mobilit&agrave; completamente elettrica. Tuttavia, nonostante queste sfide, il 2025 offre ancora la possibilit&agrave; di portarsi in garage vetture sportive a prezzi "umani", dalle tradizionali termiche alle pi&ugrave; moderne elettriche. Le auto sportive in questa fascia di prezzo sono da sempre sinonimo di compromesso intelligente tra prestazioni e accessibilit&agrave;. La crescente diffusione di tecnologie avanzate ha permesso anche a modelli pi&ugrave; economici di integrare caratteristiche di alto livello, come sistemi di assistenza alla guida attivi, infotainment all&rsquo;avanguardia e finiture curate, garantendo un&rsquo;esperienza completa sia per chi cerca divertimento tra le curve, sia per chi vuole un&rsquo;auto adatta alla vita quotidiana. Il segmento continua a diversificarsi tra propulsori tradizionali e soluzioni elettrificate, ognuna con i propri vantaggi. Da un lato, i motori termici mantengono il fascino della sportivit&agrave; pura, con un sound coinvolgente e un feeling di guida immediato, spesso enfatizzato da pesi contenuti e assetti sportivi. Dall&rsquo;altro, le proposte elettriche si fanno strada grazie alla coppia istantanea, che garantisce accelerazioni e ripresa ineguagliabili, unite a una crescente autonomia e a costi di gestione ridotti. Questa variet&agrave; consente a un pubblico eterogeneo di trovare il modello ideale, che rispecchi il proprio stile di guida e le proprie esigenze. Vediamo, quindi, quali sono le auto sportive a meno di 40mila euro acquistabili nel 2025. Abarth 500e, la prima elettrica dello Scorpione  Accolta con grande scetticismo, la Abarth 500e segna un&rsquo;importante svolta nella storia del marchio. Il motivo &egrave; semplice: si tratta della prima vettura completamente elettrica della casa dello Scorpione. La city car sportiva combina design grintoso e buone prestazioni grazie al motore elettrico anteriore da 115 kW (155 cv), alimentato da una batteria da 42 kWh. L&rsquo;autonomia dichiarata &egrave; di 265 km, pi&ugrave; che sufficiente per un utilizzo urbano e brevi gite fuori porta. Buone, ma non eccezionali le prestazioni: accelerazione da 0 a 100 km/h in 7 secondi e velocit&agrave; massima (limitata) a 155 km/h. Con un prezzo di partenza di 37.950 euro, l&rsquo;Abarth 500e rappresenta una delle opzioni pi&ugrave; accessibili nel panorama delle sportive elettriche. A proposito, anche la prossima proposta &egrave; alimentata a batteria. Non vi resta che proseguire nella lettura. Alpine A290 GT: l&rsquo;elettrificazione incontra la tradizione  Alpine entra nel segmento delle compatte sportive elettriche con la A290, modello basato sulla nuova Renault 5 impreziosito da dettagli sportivi e prestazioni di alto livello. Offerta a 38.700 euro, la versione GT da 180 cv e 285 Nm (in gamma anche una versione potenziata a 220 cv, con prezzi di partenza superiori ai 40mila euro) passa da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi e raggiunge una velocit&agrave; massima limitata a 160 km/h. La batteria da 52 kWh garantisce, poi, un'autonomia fino a 380 km (ciclo WLTP). Gli esterni si caratterizzano per linee muscolose e fari distintivi a forma di "X", ispirati al mondo dei rally. A livello di ingombri, la hatchback a zero emissioni &egrave; lunga 4 metri, larga 1,82 e alta 1,51, con un passo di 2,53 metri che garantisce un abitacolo spazioso e un bagagliaio da 326 litri, ottimo per l&rsquo;uso quotidiano. Gli interni, sportivi e tecnologici, &nbsp;sedili regolabili, rivestimenti in tessuto esclusivo, un sistema multimediale Alpine Portal con touchscreen da 10,1 pollici compatibile con Android Auto e Apple CarPlay e impianto audio Arkamys. La dotazione di serie comprende climatizzatore automatico, illuminazione ambientale e numerosi sistemi di assistenza alla guida attivi, come Adaptive Cruise Control, Lane Keep Assist e sensori di parcheggio a 360 gradi. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Mazda MX-5: il piacere della guida pura  La Mazda MX-5 continua a essere un punto di riferimento nel segmento delle spider, grazie alla sua formula vincente: motore benzina aspirato, trazione posteriore e cambio manuale. Il tutto abbinato a una massa contenuta in poco pi&ugrave; di 1.000 kg, che permette di divertirsi su strada senza il bisogno di esagerare. Disponibile con due propulsori, il 1.5 da 132 cv e il 2.0 SkyActiv-G da 184 cv, l&rsquo;ultima &ldquo;Miata&rdquo; (generazione ND) mantiene ed esalta le caratteristiche che l&rsquo;hanno resa una vera icona tra gli appassionati d&rsquo;auto. La versione da 184 cv, offerta a partire da 38.150 euro, accelera da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, raggiunge una velocit&agrave; massima di 220 km/h e si distingue per sospensioni sportive Bilstein e differenziale autobloccante meccanico, per la massima efficacia. La 1.5, invece, attacca il listino a 32.400 euro. Ford Puma ST: l&rsquo;ultima termica  La Ford Puma ST 2025 &egrave; la versione sportiva del crossover compatto dell&rsquo;Ovale Blu, progettata per offrire una combinazione di prestazioni, efficienza e comfort. L&rsquo;ultima versione, che sar&agrave; sostituita a fine 2025 con un modello full electric, si distingue per design accattivante, con griglia anteriore specifica ST, cerchi in lega da 19 pollici e dettagli aerodinamici che ne esaltano il carattere sportivo. &Egrave; equipaggiata con un motore 1.0 EcoBoost a tre cilindri con tecnologia Mild Hybrid, in grado di erogare 170 cv e una coppia massima di 248 Nm. Il propulsore, abbinato a un cambio automatico a 7 rapporti, assicura prestazioni di livello, con un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi e una velocit&agrave; massima di 210 km/h. Gli interni sono studiati per un&rsquo;esperienza di guida confortevole e coinvolgente, con sedili sportivi regolabili sviluppati da Ford Performance, rivestimenti di alta qualit&agrave; e un sistema di infotainment dotato di un display touchscreen da 12 pollici compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. La dotazione tecnologica include anche numerosi sistemi di assistenza alla guida, come il cruise control adattivo, il mantenimento della corsia, e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Grazie al sistema Mild Hybrid, i consumi sono contenuti, con una media teorica di circa 6-6,5 litri per 100 km. Il prezzo? La Puma ST 2024 parte da circa 37.000 euro, che possono diventare 33.250 euro grazie all&rsquo;attuale promozione offerta da Ford. Volkswagen Polo GTI, pepata compatta  Chiudiamo con Volkswagen Polo GTI, pepata utilitaria tedesca che, con ottima probabilit&agrave;, chiuder&agrave; la sua lunga carriera proprio nel 2025 (con la permanenza in gamma delle versioni "standard" riviste e con powertrain ibrido). Nel caso in cui l'aveste presa in considerazione, quindi, vi conviene approfittare della sua disponibilit&agrave; prima dell'uscita di scena. Offerta a partire da 33.400 euro, la Polo GTI rimane un&rsquo;ottima scelta per chi desidera una compatta sportiva versatile e dalle prestazioni brillanti: il motore quattro cilindri 2.0 TSI da 207 cv e 320 Nm, abbinato al rapido cambio automatico DSG doppia frizione a sette rapporti, garantisce prestazioni di tutto rispetto: 0-100 km/h in 6,5 secondi e 240 km/h di punta. Valori possibili anche per via della massa contenuta in 1.286 kg. Su strada, la segmento B si distingue per dinamica di guida di livello - addirittura migliore della vendutissima Golf GTI - garantita da un telaio pi&ugrave; rigido e assetto ribassato di 15 mm rispetto alla controparte standard. Il differenziale autobloccante a controllo elettronico XDS, poi, migliora la trazione in uscita di curva riducendo il (naturale) sottosterzo. Ottime, poi, le dotazioni di serie: tanta tecnologia in abitacolo e pacchetto Adas di ultima generazione, con ausili attivi di secondo livello.       

Tra hot hatch - anche elettriche - e spider, il mercato offre ancora alcune valide proposte pensate per il piacere di guida a prezzi abbordabili

Le 5 auto sportive che puoi comprare nel 2025 a meno di 40mila euro

        Il calo di vendite, oltre alle scelte sbagliate, senza dubbio &egrave; stato uno dei motivi che hanno provocato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di CEO di Stellantis. Gli insuccessi sono arrivati su scala globale, probabilmente ha pesato maggiormente il crollo sul mercato americano, quello pi&ugrave; redditizio che storicamente ha permesso margini superiori. Incroci delicati La crisi del Gruppo &egrave; deflagrata in modo piuttosto rapido, anche per la coincidenza di molti fattori negativi, ovvero modelli che non sono decollati, quasi tutti di uscite recenti, ma in pratica contemporanea. Le "Vedute differenti tra ceo e Cda" stanno in gran parte in questo scenario. La scelta di puntare su modelli elettrici in quasi tutti i casi si &egrave; rivelata fallimentare: questo indirizzo in ogni modo &egrave; stato scelto anche da management di altri Gruppi. Nelle prossime pagine i cinque grandi flop di Tavares nei quattro anni della sua gestione, che hanno contribuito alla clamorosa situazione. Potrebbe interessarti: Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares &nbsp;  1 - Abarth 500e (2023) Considerato dagli appassionati un oltraggio al passato e anche al presente di un Marchio che ha sempre emozionato per il suo carattere. La vettura che &egrave; aperto l'epoca dello scorpione solamente a batterie inizialmente &egrave; stata venduta soltanto in qualche decina di esemplari, poi il Costruttore ha annunciato che al momento rappresenta il 10% delle immatricolazioni della Abarth 500. Un piccolo miglioramento, ma troppo poco anche perch&eacute; con soli 155 cavalli &egrave; meno potente di tutte le versioni termiche. Potrebbe interessarti :Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares &nbsp;  2 - Fiat 600 (2023) Il Suv del segmento B anc'esso da poco &egrave; arrivato sul mercato, ma ha ricevuto un'accoglienza molto timida: sia per la versione ibrida sia per quella elettrica. Prezzo abbastanza elevato, la nuova seicento in ogni modo ha ancora tutta la carriera davanti, ma &egrave; responsabile del calo di Fiat a livello europeo. A novembre infatti &egrave; stata solo la 33&ordf; auto pi&ugrave; venduta in Italia, con 993 modelli immatricolati, dietro a molte concorrenti dirette.&nbsp; Potrebbe interessarti: Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares &nbsp;  3 - Maserati Grecale (2022) In SUV del&nbsp; Tridente paga tre fattori a sfavore: prezzo elevato, mancanza della motorizzazione diesel ancora molto popolare nelle segmento D e l'insuccesso della gamma elettrica Folgore. Arrivato con grandi aspettative e realizzato sulla piattaforma Giorgio, gi&agrave; utilizzata per Alfa Romeo Stelvio e Giulia, Grecale non &egrave; decollato, togliendo al Marchio quella spinta prevista che avrebbe dovuto sollevare le vendite. Di fatto &egrave; stata messa in vendita sei anni dopo Stelvio, non proprio una tempistica adatta per il modello di punta, relativamente ai numeri, di una Xasa cos&igrave; prestigiosa. Potrebbe interessarti: Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares &nbsp;  4 - Dodge Charger (2024) Non si pu&ograve; ancora considerare un fallimento, ma rappresenta il mancato apprezzamento del mercato americano, quello pi&ugrave; importante per Stellantis riguardo ai margini e in ogni modo fondamentale anche per i numeri. Nasce sulla nuova piattaforma STLA Large, dedicata ai modelli pi&ugrave; prestigiosi, ma il pubblico statunitense non ha apprezzato l'addio all'iconico motore V8 per un modello cos&igrave; sportivo, sostituito dalla versione al 100% elettrica e dal sei cilindri in linea. La porta rimane aperta, ma l'inizio &egrave; stato piuttosto deludente. In grande difficolt&agrave;, anche Chysler che di fatto produce solo il van Pacifica, retaggio dell'era di Marchionne Potrebbe interessarti: Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares &nbsp;  DS 9 (2020) La ammiraglia di lusso made in France ha raccolto numeri molto modesti. Non era attesa a un trionfo, ma la sua diffusione &egrave; veramente limitata. DS &egrave; un Marchio voluto espressamente da Carlos Tavares nel 2014. A 10 anni di distanza in successi al di fuori del mercato nazionale, sono ancora molto limitati. Il "polo del lusso" creato assieme a Alfa Romeo e Lancia &egrave; ancora lontano dal raccogliere numeri soddisfacenti. La DS 9 &egrave; stata un colpo andato a vuoto. Potrebbe interessarti: Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni di Tavares       

Scelte di prodotti sbagliati, l'elettrico che non decolla: sono molti i motivi che hanno portato alla bocciatura premature di modelli nati sotto l'egida di Tavares

La Top 5 dei flop delle auto dell'era Tavares in Stellantis

Pochi dubbi sul fatto che Carlos Tavares sia stato l&#39;amministratore delegato pi&ugrave; discusso degli ultimi quattro anni e uno dei protagonisti dell&#39;industria dell&#39;auto dal 2014. Lascia Stellantis anzitempo, dimissioni giunte per divergenza di vedute con il CdA, in un quadro industriale negativo per il Gruppo nato dalla fusione tra PSA e FCA.&nbsp;  Fu in Peugeot-Citroen che Tavares trov&ograve; il suo primo incarico da amministratore delegato. L&#39;uscita da Renault, dove tra 2011 e 2013 oper&ograve; da direttore generale e secondo di Carlos Ghosn, giunse per le velleit&agrave; di Tavares di assumere un ruolo di amministratore delegato che non poteva avvenire nell&#39;Alleanza guidata da Ghosn.  In PSA produsse un piano di tagli consistenti e riusc&igrave; a riportare il gruppo francese in positivo, grazie anche a una prima fase di espansione in Cina riuscita nei risultati. Da a.d. PSA condusse l&#39;acquisizione di Opel e lavor&ograve; alla fusione con FCA.&nbsp;  Prima, tra il 1981 e il 2004, ha operato all&#39;interno del Gruppo Renault, diventando vicepresidente esecutivo di Nissan nel 2005, con responsabilit&agrave; sulla pianificazione e sviluppo del prodotto.  La fusione PSA-FCA, Stellantis e i risparmi prospettati  Il 2019 vede le prime mosse verso la fusione PSA-FCA, il 2021 d&agrave; vita a Stellantis e Tavares ne diventa il primo amministratore delegato.&nbsp;  La visione su quello che sarebbe diventato il sesto gruppo automobilistico pi&ugrave; grande al mondo, per volumi produttivi nel 2019, &egrave; di realizzare sinergie nell&#39;ordine di 5 miliardi di risparmi all&#39;anno, una volta a regime la fusione.&nbsp;  Risparmi che passano dal contenimento dei costi, la condivisione delle piattaforme, dei motori, degli investimenti in ricerca e sviluppo, spalmati su una galassia arrivata a contare 14 marchi. Una ricetta che, a guardare il valore azionario del titolo, premia fino al marzo di quest&#39;anno, ai 27,16 euro ad azione che restano la quotazione pi&ugrave; alta raggiunta da Stellantis sulla piazza di Milano, dove ha esordito il 16 gennaio 2021 a 13,5 euro ad azione.  Sfoglia per continuare a leggere  &nbsp;  Il crollo delle azioni e le difficolt&agrave; negli USA  Marzo 2024 segna l&#39;inizio del crollo del valore, in un contesto critico per l&#39;industria dell&#39;auto e scelte operate dal Gruppo che non ripagano. Dal massimo di 27,16 euro ad azione del 25 marzo, al minimo storico di 11,49 euro ad azione del 2 dicembre, prima giornata di scambi post-dimissioni di Tavares. Gi&agrave; lo scorso 11 ottobre il titolo era sprofondato a 11,86 euro.  I volumi di vendita crollano, nel terzo trimestre registrano un -20% sul medesimo riferimento dell&#39;anno prima. Negli Stati Uniti pesano, nel bilancio del primo semestre, i risultati negativi dei marchi Jeep, RAM e Dodge e le voci dei dealers si fanno sentire. Proteste con l&#39;azienda per gli stock eccessivi di veicoli, sui quali i primi interventi di riduzione segnano un&#39;inversione di tendenza marginale e un recupero della quota di mercato detenuta da Stellantis nel terzo trimestre.  Il problema dell&#39;auto creato dall&#39;Europa  In parallelo, sul fronte europeo, Tavares sfida apertamente il legislatore europeo e contesta la transizione all&#39;auto elettrica. &ldquo;Voi avete creato il problema con le leggi. E ora dite a me di risolverlo? Non va bene&rdquo;, commentava allo scorso Salone di Parigi.&nbsp;  Il problema della transizione all&#39;elettrico, la cui domanda sul mercato &egrave; direttamente collegata alla presenza di incentivi statali - peraltro una condizione che, di per s&eacute;, si &egrave; dimostrata insufficiente a trainare le vendite - &egrave; stata addotta da Tavares quale primo e principale problema delle chiusure prolungate e della cassa integrazione decisa a Mirafiori.  Sfoglia per continuare a leggere  &nbsp;  La produzione in Italia e i desiderata del governo  Il tema della produzione industriale in Italia &egrave; caldissimo ed &egrave; di contrapposizione tra governo e gruppo. Nessuna chiusura ribadiva Tavares degli stabilimenti italiani, mentre le richieste del governo vanno nella direzione di un incremento dei volumi di produzione per arrivare a superare il milione di veicoli. Una soglia distante, a registrare la produzione Stellantis 2023 in Italia, pari a oltre 750 mila veicoli (+9,6% sul 2022).&nbsp;  Frizioni ricorrenti, tra il tentativo della politica di avvicinare nuovi investitori e costruttori cinesi in Italia per ambire a quell&#39;incremento dei volumi produttivi - finora un nulla di fatto e con i dazi che giocano contro investimenti cruciali di grandi case cinesi in Europa - e gli effetti, le &quot;conseguenze&quot;, richiamati da Tavares lo scorso luglio a un&#39;azione di ampliamento dei costruttori presenti in Italia. Segnatamente costruttori cinesi.  Prima delle dimissioni di Tavares, Stellantis, nel quadro europeo, ha annunciato la chiusura dello stabilimento inglese di Luton, per ricollocare la produzione di veicoli commerciali a Ellesmere Port.  &nbsp;  Quali modelli in Italia?  La geografia della produzione del Gruppo in Europa, oltre allo spostamento verso i siti in nord Africa - Algeria e Marocco -, ha visto concentrare la produzione di modelli in segmenti cruciali del mercato specialmente in Polonia (Tychy), Francia (Poissy) e Spagna (Vigo). &Egrave; il caso dei modelli B-suv, per esigenze di razionalizzazione della produzione di veicoli pensati sulla medesima piattaforma (CMP ed e-CMP).  In parallelo, arriva la decisione di estendere la produzione della Panda, aggiornata per essere in regola con le normative europee sulla cybersicurezza, a Pomigliano d&#39;Arco fino almeno al 2027. L&#39;altro volto &egrave; nella produzione destinata in Serbia (Kragujevac) della Grande Panda elettrica, progetto tecnicamente gemello della Citroen C3, prodotta invece a Trnava (Slovacchia). I ritardi nell&#39;avvio della produzione della C3 e C3 elettrica non hanno aiutato le vendite del Gruppo in Europa, cos&igrave; come i rallentamenti nella produzione a Metz delle trasmissioni elettrificate per l&#39;offerta di modelli mild hybrid.  Sempre sul piano industriale, prospettato da Tavares nell&#39;audizione in Commissione parlamentare lo scorso ottobre, con lo stop della produzione della Fiat 500 mild hybrid in Polonia e la 500e ferma al palo nella produzione di Mirafiori, Stellantis ha annunciato la realizzazione di un modello mild hybrid sulla piattaforma della 500e adattata. Un percorso che, tuttavia, non sar&agrave; operativo prima della fine del 2025.  Ancora, le architetture STLA Medium e STLA Large verranno assemblage a Melfi e Cassino rispettivamente. Daranno vita nel primo caso a modelli elettrici e ibridi come nuova Jeep Compass e DS N&deg;8 gi&agrave; nel 2025; su STLA Large nascer&agrave; la nuova Stelvio nel 2025 (elettrica e ibrida), poi l&#39;erede dell&#39;Alfa Romeo Giulia, oltre ai modelli a marchio Maserati.&nbsp;  &quot;I piani ci sono; i politici mi hanno criticato perch&eacute; sono stato vago sul futuro piano industriale e non ho consegnato loro un documento cartaceo con i dettagli&quot;, ancora Tavares a chi contestava i contenuti presentati in audizione parlamentare. &quot;Ma certo che &egrave; stato cos&igrave;! Io gli ho spiegato a voce e digitalmente i miei piani, ma non potevo far circolare fogli di carta e progetti dettagliati: sono informazioni riservate e non voglio lasciare prove che mettano al corrente i miei concorrenti di quello che ho in mente&quot;.&nbsp;  Allo stesso tavolo, a fine ottobre, si &egrave; registrata l&#39;assenza del presidente Elkann: nulla di nuovo da comunicare da Stellantis rispetto all&#39;audizione e le prospettive illustrate da Tavares a met&agrave; ottobre.  Tanti marchi, in due anni di decider&agrave; il futuro  Tra i molti nodi che il gruppo - e il nuovo amministratore delegato - dovr&agrave; sciogliere, vi &egrave; il futuro di alcuni marchi in sofferenza per vendite e creazione di profitti per Stellantis. Non &egrave; un mistero come Maserati, Abarth e DS siano osservati speciali. I piani industriali sono finanziati per lo sviluppo di nuovi modelli e l&#39;introduzione sul mercato. Al momento &egrave; esclusa qualsiasi ipotesi di vendita - cos&igrave; parlava Tavares pochi mesi fa - ma nel volgere di un paio di anni &egrave; prevista un&#39;analisi del rendimento di ciascun brand. Da l&igrave;, le decisioni su eventuali cessioni. 

Il crollo delle azioni Stellantis riflette obiettivi mancati, in un contesto di mercato con una domanda debole e l&#39;incremento dei prezzi di listino. Le criticit&agrave; in Italia, tra produzione e confronto con il governo

Tavares e Stellantis, ascesa e declino: i punti critici da risolvere

Abarth per molti anni ha modificato i modelli Fiat, spingendo al massimo la potenza delle differenti motorizzazioni e costruendo una vera e propria tradizione. Tradizione che a quanto pare &egrave; destinata a proseguire, stando alle parole che Gaetano Thorel, responsabile di Abarth Europa, avrebbe rilasciato ai colleghi di Autocar, sottolineando come l&rsquo;azienda abbia per&ograve; deciso di puntare su una mobilit&agrave; 100% elettrica (cosa che non stupisce, considerate le modifiche sulle emissioni imposte dall&#39;Europa dal 2025).  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  Abarth e le auto elettriche  &quot;Penso che sia&nbsp;meglio offrire auto elettriche&quot; ha detto Thorel. Niente pi&ugrave; piccole sportive a benzina per Abarth, non sembrano esserci dubbi dopo queste dichiarazioni, che &ndash; sempre secondo quanto dichiarato dal responsabile &ndash; rappresentano un costo notevole in termini di tasse sulle emissioni per il proprietario, rispetto a un equivalente elettrico.  Il prossimo modello Abarth  Thorel aggiunge poi altri dettagli, allontanando l&rsquo;ipotesi di un modello dedicato e sottolineando come Abarth, nel corso della sua storia, abbia sempre lavorato su modelli gi&agrave; esistenti. Cosa bolle in pentola, allora? &quot;Per me una&nbsp;Abarth&nbsp;pu&ograve; essere sviluppata su qualsiasi modello &ndash; ha detto &ndash;, basta che abbia il DNA Abarth. Non vedo alcun limite davanti a modelli di segmento A o B. Se quindi&nbsp;un SUV &egrave; possibile, perch&eacute; no?&quot;. Una frase che apre alle ipotesi, visto che tra i Suv in gamma Fiat sta puntando molto sulla Grande Panda ma c&rsquo;&egrave; anche la Panda Fastback, in arrivo nei prossimi anni (e il cui nome &egrave; da confermare). Insomma, presto sapremo. Ma nel frattempo chi pensava di vedere una Abarth sulla nuova 500 ibrida prodotta a Mirafiori rester&agrave; deluso: &quot;Dobbiamo rimanere dentro il&nbsp;vero DNA Abarth&nbsp;e il motore che muover&agrave; la nuova 500 &egrave; un ibrido che non ci permette di tirare fuori la potenza necessaria, quindi non sar&agrave; possibile&quot;.&nbsp;  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid 

Alcune dichiarazioni di Gaetano Thorel, responsabile per l&#39;Europa, aprono a ipotesi sul futuro del Marchio dello Scorpione

Il prossimo modello Abarth? Elettrico e forse su base Fiat Panda

        Non &egrave; soltanto un viaggio nella storia dell&rsquo;automobile, ma &egrave; una vera e propria immersione in 125 anni di cultura e di cambiamenti sociali, di evoluzione della mobilit&agrave; attraverso lo sviluppo tecnologico ma soprattutto grazie alla genialit&agrave; e all&rsquo;apporto del lavoro umano, una celebrazione della genialit&agrave; italiana in ogni fase dello sviluppo produttivo. Tutto questo &egrave; raccolto - pur dovendo sceglierne i simboli e i capitoli pi&ugrave; significativi - nella mostra intitolata &ldquo;125 Volte FIAT. La modernit&agrave; attraverso l&rsquo;immaginario Fiat&rdquo; inaugurata al MAUTO, il Museo dell&rsquo;Automobile di Torino, in programma da oggi al 4 maggio 2025. Una rassegna di grande impatto, attorno a nove vetture iconiche, ultracentenario racconto di sperimentazione e innovazione attorno a nove vetture iconiche: dalla mitica Eldridge Mefistofele del 1923 alla popolarissima Panda disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1982, dalla 508 Balilla del 1932 alla 124 Abarth del 1973.&nbsp; I 125 anni di Fiat ad Auto e Moto d'Epoca con il Mauto Una rilettura sorprendente Una storia avvincente, unica nel contesto industriale del Novecento &ldquo;con una rilettura che ne evidenzia l&rsquo;impatto sociale e l&rsquo;evoluzione artistica: una prospettiva che ci porta alla scoperta di 6 Fiat differenti in un racconto dell&rsquo;espressione e della modernit&agrave; culturale di una grande industria del Novecento che si avvia al domani, alle battaglie dei prossimi decenni. Una miniera di sorprese e di produzioni non solo meccaniche e industriali in senso lato, ma anche artistiche, grafiche, architettoniche, letterarie, sociali, pubblicitarie, musicali&rdquo; ha sottolineato Benedetto Camerana, presidente del MAUTO. "Capace di proporre una mostra-perscorso innovativo, un segnale di come potr&agrave; essere il nuovo ruolo del Museo di fronte ai cambiamenti &rdquo;per ripensare l&rsquo;automobile come punto di incontro di un sistema di valori, discipline, linguaggi e culture differenti&rdquo;.&nbsp;&nbsp; C'&egrave; Giolito tra i "registi" 125 Volte Fiat, progetto espositivo curato da Giuliano Sergio e realizzato in collaborazione con Centro Storico FIAT e Heritage HUB, &egrave; stato &ldquo;battezzato&rdquo; da Davide Grasso, fresco di nomina a responsabile Global di Stellantis Heritage. Accanto ai curatori la presenza rassicurante di un interprete del design automobilistico come Roberto Giolito, responsabile di Heritage nel cuore di Torino, designer di fama internazionale noto per la creazione della Fiat Multipla 1998 esposta al MoMa di New York e della Fiat 500 del 2007 la nuova e geniale rivisitazione per il rilancio del modello interpretato in chiave moderna, ma anche di Maurizio Torchio, responsabile del Centro Storico Fiat. La Topolino di Dante Giacosa Partiamo dai modelli esposti: la Eldridge Mefistofele del 1923 quasi un &ldquo;missile&rdquo; e uno dei primi esempi di vettura da record; la 508 Balilla del 1932, vettura compatta ed economica che introduce a un'idea di mobilit&agrave; pi&ugrave; diffusa; la 500 A Topolino del 1936, appartenuta a Dante Giacosa, rivoluzionaria nel design e pensata per offrire una soluzione di mobilit&agrave; agile e scattante, primogenita delle citycar, l&rsquo;esclusiva 8V prodotta tra il 1952 e il 1954; la 600 del 1955, architettura semplice ma innovativa per una guida pi&ugrave; facile e piacevole; la 124 Abarth del 1973 essenza delle auto da competizione; la X1/23 prototipo del 1974, avanzata concept car elettrica a 2 posti che anticipa un futuro sostenibile tra zero emissioni, design leggero e ultracompatto; la Panda 30 del 1982, l&rsquo;utilitaria italiana per eccellenza; la 500 Riva del 2016, un gioiello esclusivo per amanti del lusso e dal design ricercato. &ldquo;Special guest&rdquo; la Nuova 500 &ldquo;La Prima&rdquo; cabrio, rilettura in chiave sostenibile e altamente tecnologica di un&rsquo;icona senza tempo del design italiano. Inoltre una serie di modellini in scala 1:8 "riassume una collezione che non avrebbe trovato spazio nemmeno in una grande piazza di Torino" ha detto Roberto Giolito. Arte da ammirare Non solo auto, anzi, tant&rsquo;altro a corredo tra opere d&rsquo;arte, documenti d&rsquo;archivio, materiali grafici, fotografici e audiovisivi d&rsquo;eccezione che raccontano l&rsquo;immaginario visivo dell&rsquo;azienda: dai manifesti e bozzetti pubblicitari: da Leopoldo Metlicovitz e Plinio Codognato alle opere pittoriche di Mario Sironi, Carlo Carr&agrave; e Felice Casorati, dai disegni di Marcello Dudovich e Giuseppe Romano che portano alla ribalta la figura femminile, protagonista della modernit&agrave; degli Anni Venti, a una serie di fotografie scattate da Luigi Ghirri a Palazzo Grassi negli Anni Novanta.&nbsp; Non solo auto Otto macrosezioni espositive raccolgono numerosi e differenti documenti, cartacei, audiovisivi e memorabilia: un percorso sviluppato tra Manifesti e Bozzetti suggestivi, Terra Mare Cielo per raccogliere l&rsquo;impegno nei motori, dall&rsquo;aviazione ai motoscafi ai trattori, Welfare Fiat dedicato ai lavoratori e all&rsquo;impegno sociale, Design e Stile per l&rsquo;identit&agrave; del brand, Visioni al Futuro tra architettura, urbanistica e energia, Oltre l&rsquo;Auto sulle strategie di mercato in molti settori, CineFiat e Pubblicit&agrave; tra spot e filmografia, Sport e Corse con un secolo di successi e trionfi iridati. Universit&agrave; e dibattiti In collaborazione con l&rsquo;Universit&agrave; di Torino &egrave; in programma un ciclo di 5 incontri e dibattiti su temi di richiamo e attualit&agrave;. Previste visite guidate su appuntamento con il curatore. Infine &egrave; stato realizzato un catalogo Skira Arte. Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Una mostra racconta il legame che ha unito l&rsquo;azienda automobilistica torinese allo sviluppo culturale, industriale ed economico dell&rsquo;Italia

125 volte Fiat al MAUTO di Torino

Ha i rally nel DNA per cui non poteva che essere una macchinetta sportiva, agile fra le curve e rapidissima nei cambi di direzione. Il secondo modello del Marchio Alpine che sta per arrivare sul mercato, sei anni dopo la berlinetta A110, si chiama A290. Ed &egrave; completamente elettrica. Come saranno d&rsquo;ora in avanti tutte le nuove Alpine. Ha le dimensioni, le forme e la fisionomia della Renault 5 appena lanciata su mercato, perch&eacute; &egrave; basata sulla stessa piattaforma, anche se l&rsquo;Alpine &egrave; pi&ugrave; potente e sportiva della &ldquo;cugina&rdquo;.  Non &egrave; una strada inedita quella che hanno seguito i francesi: gi&agrave; negli anni &lsquo;80 Alpine realizzava una versione pi&ugrave; sportiva della R5, aggiungendo alla sigla anche il proprio nome: Renault 5 Alpine. Vetturetta che &egrave; stata un successo fra le giovani generazioni di quegli anni &lsquo;80 per quell&rsquo;azzeccato mix di eleganza e sportivit&agrave; e che ha dato vita anche alle versioni da corsa che gareggiano nel monomarca Renault 5. Questa A290 replica la medesima strategia anche se il nome Renault &egrave; scomparso per evitare confusioni e si chiama soltanto Alpine.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella  Alpine A290, com&#39;&egrave; fatta  L&rsquo;Alpine A290 &egrave; una &ldquo;hot hatch&rdquo;, come si chiamano in gergo le compatte di quattro metri potenti, aggressive e dall&rsquo;impostazione sportiva. Potente questa A290 lo &egrave; di certo con i suoi 220 cavalli &ldquo;elettrici&rdquo; e 300 Nm di coppia motrice. &Egrave; basata sulla piattaforma AmpR Small, la stessa su cui &egrave; costruita la R5, e della city car &ldquo;cugina&rdquo; riprende pi&ugrave; o meno le dimensioni (&egrave; lunga 3,99 metri, larga 1,82 m e alta 1,50), ha una batteria da 52 kWh sul pianale e possiede un interasse corto di appena 2530 mm che &egrave; uno dei suoi segreti e che spiega la sua agilit&agrave; fra le curve strette. Rispetto alla Renault 5, per&ograve;, siccome l&rsquo;Alpine &egrave; progettata per un utilizzo pi&ugrave; sportivo, &egrave; stata allargata di 60 mm nelle carreggiate per migliorarne la tenuta di strada; risulta quindi meglio &ldquo;poggiata&rdquo; per terra e ha pi&ugrave; aderenza. Ne beneficia anche l&rsquo;effetto estetico perch&eacute; cos&igrave; &ldquo;larga&rdquo; e muscolosa nelle forme &egrave; pi&ugrave; aggressiva da vedere,  L&rsquo;aspetto interessante della A290 &egrave; che tutti i dettagli tecnici che la compongono sono stati perfezionati in chiave performance. Molti costruttori tendono a realizzare versioni pi&ugrave; sportive delle proprie auto aggiungendo semplicemente un motore pi&ugrave; potente ma senza evolvere di pari passo l&rsquo;intera auto: cos&igrave; l&rsquo;insieme risulta sbilanciato e poco efficace. Nel caso dell&rsquo;Alpine, invece, i progettisti francesi hanno svolto il lavoro come si deve: l&rsquo;intera auto stata studiata con componenti pi&ugrave; estremi ed omogenei tra loro per risultare una vera sportiva. Quindi oltre al motore da 220 cv (o 180 cv), l&rsquo;Alpine A290 pu&ograve; vantare: cerchi da 19&rdquo;, carreggiate allargate, freni di grande sezione (Brembo con dischi da 330 mm anteriori), sospensioni multilink al retrotreno per stabilizzare meglio l&rsquo;auto, un sistema torque vectoring elettronico per migliorare la direzionalit&agrave; dell&rsquo;avantreno in uscita di curva, frenata brake by wire a gestione elettronica.    &Egrave; l&#39;elettrica pi&ugrave; leggera  Il tocco finale &egrave; stato l&rsquo;ampio uso di alluminio (in parte del telaio e nel castelletto del motore) che ha permesso di ridurre il peso dell&rsquo;auto sotto i 15 quintali: 1.479 kg. Che, detti cos&igrave;, sembrano tanti pensando ai 1270 kg della vecchia Clio RS 1.6 turbo benzina che aveva simile potenza. Ma nel caso dell&rsquo;Alpine A290 stiamo parlando di un&rsquo;auto elettrica che deve mettere in conto almeno 300 kg di batteria come zavorra, quindi in realt&agrave; quei 1479 kg sono un traguardo eccezionale in assoluto. Pensate che non esiste altra elettrica sportiva compatta che pesi sotto i 16/17 quintali, quindi i tecnici Alpine hanno fatto davvero un buon lavoro per rendere sportiva l&rsquo;A290.  E poi ci sono tante pregevoli &ldquo;chicche&rdquo; nell&rsquo;impianto multimediale che soddisfer&agrave; gli amanti della tecnologia sportiva: il pulsante overtake sul volante che &ldquo;libera&rdquo; un boost di potenza per compiere sorpassi; un pomello rotante sempre sul volante per modificare l&rsquo;intensit&agrave; della rigenerazione della frenata, e un completissimo sistema di telemetria live sul display centrale che oltre al tempo sul giro ti dice tutto, ma proprio tutto, sul funzionamento dell&rsquo;auto: dalla pressione in bar che stai applicando alla frenata mentre pesti sul freno alla temperatura dei freni e della batteria.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere (1/3)  &nbsp;  A290, agilissima tra le curve  Ma come va davvero al volante l&rsquo;Alpine A290? In una parola &egrave; entusiasmante. Brillante, rapida, agile fra le curve lente e veloci, si lascia guidare facilmente e d&agrave; i brividi per come riesce ad andare forte nel misto che &egrave; il suo terreno ideale. Il nostro test dinamico lo abbiamo effettuato sulle montagne dell&rsquo;isola spagnola di Palma di Maiorca dove si svolge tutti gli anni un rally classico che vede al via auto da corsa di ogni epoca. E su quelle strade di montagna l&rsquo;A290 ci ha trasmesso tanto entusiasmo. La posizione di guida &egrave; perfetta per la guida sportiva; il volante &egrave; di grande diametro ma tagliato in basso come si conviene a un volante sportivo, la corona di grande spessore regala al tatto un effetto di confortante solidit&agrave;. Ci si rende proprio conto di avere tra le mani un&rsquo;auto sportiva.  La potenza non &egrave; brutale e nemmeno l&rsquo;erogazione della coppia lo &egrave;: l&rsquo;auto ha 220 cavalli, ma alcune rivali elettriche (penso a quelle sportive delle famiglia Stellantis, Alfa Junior, Abarth 600, Lancia Y HF) ne vantano anche 280. Per&ograve; vuoi per la leggerezza complessiva dell&rsquo;Alpine, vuoi per la coppia del motore, vuoi per la grande motricit&agrave; dell&rsquo;auto che riesce a scaricare bene a terra i 300 Nm, l&rsquo;A290 schizza via in avanti tra una curva e l&rsquo;altra quando si tocca il gas che &egrave; un piacere.  Sullo spunto da fermo, con i suoi 6&rdquo;4 dichiarati sullo 0-100 magari qualcuno le star&agrave; davanti (anche perch&eacute; la velocit&agrave; massima &egrave; plafonata a 170 km/h per non prosciugare la batteria), ma appena arriveranno le curve vi metterete tutti dietro! L&rsquo;A290 ha un inserimento in curva pazzesco. E mostra una reattivit&agrave; immediata. Voi pensate di sterzare e lei gira prima che ve ne rendiate conto! Lo sterzo &egrave; precisissimo, l&rsquo;auto segue benissimo la traiettoria impostata. Nel misto veloce poi &egrave; sublime perch&eacute; riesce a danzare a destra e sinistra seguendo perfettamente la linea che gli darete nelle esse veloci come un supergigantista fra i pali larghi. Senza incertezza, senza reazioni anomale.&nbsp;  L&#39;importanza del Torque Vectoring  L&rsquo;A290 dispone di quattro mappature motore: Save (risparmio energia), Normal, Sport (dove &egrave; tutto al massimo) e Personal (dove si possono incrociare vari setting, ad esempio massima potenza del motore ma taratura morbida dello sterzo). Infine ha due &ldquo;chicche&rdquo; che piacciono all&rsquo;amante della guida sportiva: un tasto per togliere con un tocco tutti gli Adas (o attivare soltanto quelli che davvero ritenete necessari) e un pulsante per escludere tutti i controlli: traction control e ESC (solo in mappatura Sport). Attenti per&ograve; che in quel caso, specie con fondo viscido, l&rsquo;auto patiner&agrave; in accelerazione e si rischia bel po&rsquo; di sottosterzo dando gas in uscita di curva.  A proposito di questo, abbiamo guidato l&rsquo;Alpine anche in autodromo, a Palma: un circuito molto tortuoso che ci ha permesso per&ograve; di valutarne la bont&agrave; anche nella guida estrema in pista a controlli staccati. Ci siamo resi conto che l&rsquo;A290 ha davvero l&rsquo;agilit&agrave; di un kart in pista: si riesce a guidare buttandola qua e l&agrave; nelle curve senza mai perderne il controllo. L&rsquo;interasse corto di 1530 mm la fa girare rapidamente anche nei tornanti pi&ugrave; stretti e proprio in pista ci siamo resi conto dei benefici del sistema torque vectoring a bordo forzando apposta l&rsquo;ingresso o l&rsquo;uscita in alcune curve. Funziona elettronicamente rilevando lo slittamento delle ruote anteriori.  Il sistema concede al massimo un 20% di slittamento, poi oltre quel valore fa ruotare in modo diverso le due ruote anteriori per diminuire il sottosterzo in uscita di curva. Il vantaggio &egrave; che questo torque vectoring agisce elettronicamente, non meccanicamente, quindi &egrave; rapidissimo nell&rsquo;effetto. Accelerando in uscita di curva la macchina per un attimo comincia a &ldquo;smusare&rdquo;, poi il torque vectoring entra in azione e l&rsquo;auto recupera facilmente la traiettoria corretta. In ingresso di curva, invece, si sente il beneficio di un altro dispositivo: il controllo elettronico del del brake by wire che pinzando la ruota posteriore interna aiuta il retrotreno a sterzare e permette lievi derapate che aiutano a far girare l&rsquo;auto nelle curve pi&ugrave; strette, oltre che garantire un divertimento di guida unico! Permette insomma una guida da sportiva vera.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere (2/3)  &nbsp;    300 km veri di autunomia possono bastare  Lasciamo apposta per ultime certe caratteristiche come consumo e&nbsp; autonomia perch&eacute; l&rsquo;Alpine A290 non &egrave; una elettrica come le altre dove conta soprattutto l&rsquo;efficienza. Certo, la sua batteria da 52 kWh (la stessa della Renault 5) &egrave; adeguata per le dimensioni dell&rsquo;auto; per&ograve; il carattere dell&rsquo;auto ti porta a guidarla sportivamente e questo incide su consumi e autonomia. La Casa dichiara un&rsquo;autonomia nel ciclo WLTP di 364 km nella versione con motore da 220 cv (e di 380 km con motore da 180 cv) ma realisticamente noi, guidandola per&ograve; con andatura &ldquo;allegra&rdquo;, abbiamo totalizzato un consumo medio reale di 18,6 kWh per 100 km, (5,4 km con un kWh) vale a dire un&rsquo;autonomia di 280 km. Diciamo che con un passo pi&ugrave; conservativo i 300 km sono un obiettivo realistico se&nbsp; non ci mettete troppa autostrada. Che per un&rsquo;auto del genere, per divertirsi a corto raggio, sono pi&ugrave; che sufficienti.  Costa cara perch&eacute; non &egrave; un&#39;auto per tutti  Il prezzo segue simili considerazioni: l&rsquo;Alpine A290 &egrave; disponibile in quattro allestimenti, due con motore da 180 cv e due da 220 cv. Il prezzo parte da 38.700 &euro; (GT 180 cv) e il primo modello con 220 cv (GT Performance) costa oltre 40mila euro: 41.700 &euro;. Se poi volete il massimo, la GTS full optional o la costosa Premi&eacute;re Edition le pagate rispettivamente 44.700 &euro; e 46.200 &euro;. Non sono pochi soldi per un&rsquo;elettrica compatta di quattro metri, ma &egrave; anche vero che l&rsquo;A290 non &egrave; un&rsquo;auto per tutti, ma per automobilisti appassionati che cercano una macchinetta sportiva che per prima cosa procuri soddisfazione,&nbsp; divertimento ed emozione al volante, e soltanto in seconda battuta tutto il resto. &Egrave; per quelli che finora si compravano la Abarth 500, la Hyundai i20N o la Clio RS Trophy. Proprio gli stessi clienti di una volta della Renault 5 Alpine negli anni Ottanta riproposta oggi con la moderna tecnologia elettrica di buona potenza che per dinamica di gudia non faccia rimpiangere le &ldquo;hot hatch&rdquo; di una volta. Tra l&rsquo;altro la A290 possiede pure un bel sound elettronico ben concepito e che non appare per nulla fake.  Se rientrate in questo identikit, l&rsquo;Alpine A290 vi piacer&agrave; da matti. Se ancora avete qualche incertezza, pensate che il capo del marchio francese, e quindi anche chi ha deliberato il progetto, &egrave; l&rsquo;ingegnere Philippe Krief. Che prima di arrivare in Alpine&nbsp; &egrave; stato il project leader di vetture come la Ferrari 458 Speciale e l&rsquo;Alfa Giulia Quadrifoglio. Un tecnico che sa bene come si fanno le vere auto sportive. E questa &egrave; la miglior garanzia che Alpine pu&ograve; dare ai suoi clienti veri appassionati di guida.  Alpine A110 R Ultime, 330mila euro di potenza ed extra lusso  (3/3) 

La seconda vettura moderna del Marchio francese sta per arrivare sul mercato, sei anni dopo la berlinetta A110, ed &egrave; completamente elettrica

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Guarda qui il test della Abarth 600, la nuova elettrica della Casa dello Scorpione

Abarth 600, la prova

Lo Scorpione e la Saetta andranno d&#39;accordo? Abarth intraprende una nuova era con la 600e, un modello che proietta l&#39;anima sportiva del marchio verso l&#39;elettrificazione.  Disponibile in due versioni - la Turismo, con un prezzo di partenza di 42.950 euro, e la Scorpionissima in edizione limitata a 1.949 esemplari, un tributo al 75&deg; anniversario della fondazione, con un costo di 48.950 euro - la nuova vettura si propone come una sintesi tra la tradizione sportiva e l&#39;innovazione tecnologica a zero emissioni.    Potenza da vendere  Cuore pulsante della 600e &egrave; il motore elettrico da 280 cavalli della Scoropionissima, il pi&ugrave; potente mai adottato da una vettura Abarth. Sviluppato in collaborazione con Stellantis Motorsport e testato sui circuiti della Formula E, questo propulsore spinge il crossover da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi, mentre la Turismo, con i suoi 240 CV, impiega circa 6,24 secondi.  La coppia, istantanea, &egrave; di ben 345 Nm e la velocit&agrave; massima raggiunge i 200 km/h. L&#39;autonomia, calcolata secondo il ciclo combinato WLTP, si attesta sui 335 km, un aspetto che potrebbe rappresentare un limite per qualcuno (forse non solo qualcuno).  La 600e offre tre modalit&agrave; di guida: Turismo, Scorpion Street e Scorpion Track. La modalit&agrave; Turismo privilegia un&#39;accelerazione fluida e un comfort di guida elevato, con una potenza di 110 kW (150 CV) per la Turismo e 140 kW (190 CV) per la Scorpionissima. Le modalit&agrave; Scorpion Street e Scorpion Track, invece, sprigionano una potenza e una coppia maggiori, regalando un&#39;esperienza di guida pi&ugrave; sportiva e adrenalinica.  Fedele al DNA di Abarth, che da sempre ha elaborato le Fiat con soluzioni mutuate dal mondo delle corse, la 600e &egrave; dotata di freni sportivi Alcon, pneumatici Michelin Pilot Sport EV e differenziale a slittamento limitato Torsen di JTEKT.  A questi si aggiungono un telaio rinforzato con una barra antirollio posteriore e sospensioni con una rigidit&agrave; ottimizzata, elementi che contribuiscono a migliorare la stabilit&agrave; e la maneggevolezza della vettura.  Stile ricercato  Il design della nuova Abarth 600e &egrave; un connubio tra elementi ispirati al passato - in particolare all&#39;Abarth 850 TC - e al mondo del gaming e del digitale. Il frontale aggressivo, caratterizzato dalla scritta Abarth in rilievo, e lo spoiler posteriore aerodinamico donano alla vettura un aspetto sportivo e imponente. I cerchi in lega diamantati da 20 pollici - una novit&agrave; assoluta per Abarth - a cinque razze richiamano la forma del pungiglione dello scorpione, simbolo iconico del marchio.  L&#39;abitacolo della Abarth 600e &egrave; caratterizzato da un&#39;atmosfera grintosa. I sedili Sabelt racing (presenti sulla Scorpionissima), il volante sportivo con inserti in pelle e Alcantara, la pedaliera in alluminio e il battitacco con la scritta Abarth completano lo scenario.  La serie limitata si distingue anche per la presenza di sedili e parabrezza riscaldati, luce ambientale e plancia verniciata in opaco con serigrafie lucide a contrasto.  La Abarth 600e offre una dotazione tecnologica&nbsp;avanzata, che comprende un sistema di infotainment con schermo da 10,25&quot;, navigatore connesso, connettivit&agrave; wireless per Apple CarPlay e Android Auto, guida assistita di livello 2, monitoraggio dell&#39;angolo cieco, sensori di parcheggio perimetrali, abbaglianti automatici e ricarica a induzione per smartphone.  La Scorpionissima &egrave; inoltre equipaggiata con un Sound Generator che riproduce il rombo del motore a combustione, una scelta che sicuramente susciter&agrave; dibattito tra gli appassionati.  Birra ce n&#39;&egrave;  La Abarth 600e &egrave; stata messa alla prova presso il Balocco Proving Ground, dove vengono sviluppate le vetture sportive (e non) di Stellantis.  I test hanno confermato un comportamento dinamico notevole, votato al divertimento di guida. Nei percorsi veloci e misti, la 600e, pi&ugrave; bassa di 25 millimetri rispetto alla Fiat 600e, ha dimostrato un ottimo sterzo e un&#39;efficace frenata (meccanica).  La tenuta di strada &egrave; notevole, con la spinta elettrica sempre pronta a scaricare a terra la sua potenza. Tuttavia, il peso della vettura - 1.624 kg per la Turismo e 1.640 kg per la Scorpionissima - non &egrave; trascurabile per una vettura lunga 4,19 metri. Nonostante ci&ograve;, il carattere e la sostanza ci sono: la punta di accelerazione laterale arriva a 1g, a conferma dell&#39;indole sportiva della vettura.  La Abarth 600e &egrave; una vettura che regala emozioni forti e immediate, ma la sua autonomia limitata potrebbe rappresentare un ostacolo per chi cerca un&#39;auto anche polivabte, dati i 5 posti e le 5 porte, altra peculiart&agrave; per il Marchio.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Abarth nuove e usate 

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L'edizione 2024 della kermesse bolognese, che tra l'altro celebrava i 125 anni di Fiat, ha visto una vastissima presenza delle vetture della Casa torinese: dalla Mefistofele dei record del 1924 alla nazionalpopolare 500, passando per la Ritmo di Enzo Ferrari, i prototipi Abarth e molte altre ancora

Auto e Moto d'Epoca, mondo Fiat

        Free2move Charge, conosciuto come l&rsquo;ecosistema a 360 gradi di Stellantis progettato per fornire soluzioni di ricarica e gestione energetica senza soluzione di continuit&agrave;, ha fatto debuttare Free2move Charge Go, il secondo dei tre pilastri strategici: Free2move Charge Home, Free2move Charge Go e Free2move Charge Business. Il suo compito? Far essere la ricarica delle auto elettriche il pi&ugrave; semplice possibile. Ricaricare con semplicit&agrave; Ci&ograve; che Free2move Charge vuole fare &egrave; rendere facile l&rsquo;&ldquo;Always Be Charged&rdquo;, semplificando la ricarica dei veicoli elettrici attraverso un approccio incentrato sul cliente, il quale garantisce soluzioni personalizzate per gli automobilisti a casa, al lavoro e in viaggio. L'obiettivo &egrave; che questi possano accedere alle stazioni di ricarica, avviare la ricarica e gestire i pagamenti in soli tre clic. Con Free2move Charge Go si ha l&rsquo;accesso a pi&ugrave; di 800.000 stazioni di ricarica&nbsp;in&nbsp;29 Paesi europei, coprendo il&nbsp;96% del mercato dei punti di ricarica pubblici. Le stazioni possono essere cercate tramite l'app, che si pu&ograve; scaricare gratis da Google Play e Apple Store. Con questa si pu&ograve; verificare la capacit&agrave; di alimentazione e di monitorare e pagare le sessioni di ricarica e la ricarica avviene con tre clic: selezionare una stazione di ricarica, scegliere una connessione e avviare la ricarica. Il cliente avr&agrave; poi il charging Pass, che consente agli utenti di avviare subito una sessione di ricarica strisciando il pass presso la stazione di ricarica. Inoltre, gli automobilisti possono pagare a consumo o di scegliere un abbonamento adatto alle loro abitudini di ricarica. C'&egrave; il piano Pay as you move Beginner che prevede un costo di sessione di&nbsp;0,90 &euro;&nbsp;pi&ugrave; il costo dell&rsquo;elettricit&agrave; e il Pay as you move Advanced, per utenti abituali, &egrave; ideale per chi effettua pi&ugrave; di cinque ricariche al mese e il costo &egrave; di&nbsp;4,99 &euro; al mese&nbsp;pi&ugrave; il costo dell&rsquo;elettricit&agrave; (nessun costo per la ricarica). Muoversi senza limiti Mathilde Lheureux, CEO di Free2move Charge, ha dichiarato: &ldquo;Con il lancio di Free2move Charge Go stiamo consentendo ai conducenti di veicoli elettrici di muoversi liberamente in tutta Europa godendo di un viaggio senza pensieri. Offrendo ai nostri clienti l&rsquo;accesso a un&rsquo;ampia rete di ricarica, insieme a strumenti intuitivi che semplificano la loro esperienza, stiamo eliminando i principali ostacoli all&rsquo;adozione della mobilit&agrave; elettrica&rdquo;. Free2move Charge Go &egrave; un significativo passo avanti nella nostra missione di rendere la ricarica dei veicoli elettrici senza soluzione di continuit&agrave; accessibile e su misura per le esigenze individuali di ogni conducente.&rdquo; L&rsquo;app Free2move Charge &egrave; disponibile per tutti i clienti dei marchi di Stellantis: Alfa Romeo, Citro&euml;n, DS Automobiles, Fiat/Abarth, Jeep, Lancia, Leapmotor, Opel, Peugeot, Pro One. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Con quest'app si pu&ograve; rifornire la propria e-car con tre semplici clic. L'obiettivo &egrave; rendere pi&ugrave; facile l'operazione, con un approccio incentrato sul cliente

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