        E&rsquo; un giorno fortunato, il 4 giugno. Perch&eacute; 100 anni fa nacque nella stessa giornata, il marchio Citro&euml;n. E in occasione del Centenario del brand automobilistico, simbolo di innovazione, creativit&agrave; e soprattutto di vicinanza al popolo, proprio la moderna Citro&euml;n cerca un bimbo nato il 4 giugno 2019, legato per&ograve; a un nome particolare: Andr&eacute;, lo stesso nome del fondatore del marchio del Double Chevron. Fin dalla nascita del marchio Citro&euml;n, l&rsquo;essere umano &egrave; stato al centro dell&rsquo;attivit&agrave; e dell&rsquo;attenzione, al centro della genialit&agrave; inventiva, del design, della produzione, della divulgazione del messaggio, dela filosofia per la quale proprio il brand ha vissuto 100 anni di storia fantastica, popolare ma al tempo stesso un po&rsquo; anticonformista, rilassante, anti convenzionale. Una storia ispirata dall&rsquo;uomo stesso, dalla gente che ha accompagnato produttivamente, o amato e adottato il marchio Citro&euml;n come stile di vita. Regole del concorso Con queste premesse &egrave; cos&igrave; nato un&hellip; gioco vitale, un inno alla vita. Un omaggio al suo fondatore Andr&eacute; Citro&euml;n nel giorno dell&rsquo;anniversario dei 100 anni di fondazione della Marca, contraddistinto dall&rsquo;hastag #BornAndr&eacute;. E al bimbo nato il 4 giugno e chiamato con il nome Andr&eacute;, il brand destiner&agrave; un regalo eccezionale, una C3 Origins, l&rsquo;esclusiva edizione creata per il Centenario, ovviamente destinata ai suoi genitori&hellip; In pratica &egrave; una sorta di&hellip; Concorso, che Citro&euml;n concretamente legata al claim &ldquo;Inspired by you&rdquo;, fa un regalo a s&eacute; stessa e al piccolo Andr&eacute;(e) nato il 4 giugno. Nel dettaglio, si tratta di una operazione molto semplice: se un bimbo &egrave; nato il 4 giugno ed &egrave; stato registrato con il nome Andr&eacute;(e), ricever&agrave; da Citro&euml;n un regalo unico, una C3 Origins, l&rsquo;esclusiva edizione lanciata per il centenario. La simpatica iniziativa si limita a tre Paesi, vale cio&eacute; per gli Andr&eacute; e Andr&eacute;e in Francia, per Andrea in Italia, e per Andr&eacute;, Andrew e derivati in Gran Bretagna. Per partecipare, &egrave; possibile candidarsi o contribuire alla ricerca sui profili Instagram e Facebook di Citro&euml;n. Tre Paesi, tre &ldquo;Andr&eacute;&rdquo;, tre vetture! Curiosit&agrave; Una curiosit&agrave;: nel 2017 la Francia ha registrato la nascita di 747.779 bambini, di cui ben 4.810 chiamati con il nome di Emma, 4.179 come Jules e&hellip; 104 con il nome di Andr&eacute;. Per la statistica francese, un Andr&eacute; nasce ogni tre giorni (poco pi&ugrave;), nello specifico 3 ogni 10 giorni. Una ricerca non semplice, dunque, e per questo motivo Citroen si affida a social e a tutto quanto per essere aiutata a&hellip; conoscere i bambini che rientrino nella normativa&nbsp; legata al concorso. Nel caso fossero pi&ugrave; di uno, il vincitore verr&agrave; estratto a sorte. In Italia l&rsquo;arco di estensione del concorso &egrave; stato stabilito tra il 4 giugno e il 12 luglio (ore 12) per segnalare la nascita di un piccolo di nome Andrea avvenuta nell&rsquo;ambito nel mese di giugno 2019.       

Per festeggiare la nascita del fondatore del Double Chevron, la Casa francese ha istituito un concorso molto speciale

Una Citroën C3 Origins per il neonato André(a)

Aveva messo i cingoli a una delle sue &ldquo;creature&rdquo;, la B2 Type, per poi appoggiare e finanziare&nbsp; un progetto avventuroso, a quel tempo unico, la Traversata del Sahara nel 1922, nato da un&rsquo;idea sviluppata con i militari dell&rsquo;epoca per utiizzare eventualmente il cingolato nelle Colonie.    Andr&eacute; Gustave Citro&euml;n diede anche il nome a quel progetto coraggioso, l&rsquo;autocingolato fu chiamato Scarab&eacute;e d&rsquo;Or dallo stesso fondatore del brand del Double Chevron che dopo quella sorprendente spedizione attraverso il Sahara, peraltro andata benissimo ma senza dare vita a un vero e proprio business imprenditoriale, s&rsquo;invent&ograve; negli anni a seguire le sue famose Crociere, la Crosi&egrave;re&nbsp; Noire e la Crosi&egrave;re Jaune, con le sue vetture &ldquo;cingolate&rdquo; trasformate in vere e proprie protagoniste.  La traversata del Sahara di Citro&euml;n  La Traversata del Sahara fu effettuata dal 17 dicembre 1922 al 7 gennaio 1923, fu un momento storico, anche se le difficolt&agrave; da superare si rivelarono costose e umanamente troppo impegnative. ne rimane una traccia significativa attraverso testimonianza dirette raccolte in un libro pubblicato in italiano nel 2017, intitolato &ldquo;Il Raid Citro&euml;n. La prima traversata del Sahara&rdquo;, in pratica &egrave; il diario della prima traversata del deserto da Touggourt a Timbuctu&#39; con automezzi allestiti da Andr&eacute; Citroen e compiuta da Georges Marie Haardt e Louis Audouin Dubreuil. &nbsp;    Quel viaggio e quelle imprese nel deserto diventarono un punto di riferimento, una vera scuola, e tra esperienza, sogni e progetti realistici fece scalpore e richiam&ograve; grande attenzione, attirando persone e investimenti. Quei mezzi cingolati in ogni caso hanno aperto una&hellip; via nel deserto, creando una filosofia costruttiva.  Una missione a bordo della Citro&euml;n B2 cingolata  La sfilata sugli Champs-Elys&eacute;es  Oggi lo Scarab&eacute;e d&rsquo;Or torna a vivere in quanto &egrave; protagonista di un progetto di ricostruzione cominciato nel 2016 e presentato il 13 maggio al Mus&eacute;e des Arts et Metiers a Parigi, alla presenza dei partner del progetto. Una prima uscita, giusto per le fotografie e per dimostrare la validit&agrave; dell&rsquo;opera fedelmente riprodotta da liceali e da studenti di ingegneria e voluta dall&rsquo;Associazione Des Voitures &amp; des Hommes.  Un &ldquo;vernissage&rdquo; che ha anticipato due uscite ufficiali, una a met&agrave; giugno ancora coperta dal&hellip; segreto, e l&rsquo;altra a luglio in occasione del &ldquo;Raduno del secolo&rdquo;, una settimana che prevede (18 luglio) &quot;La Crociera a Ovest&quot;, con sfilata per gli Champs-Elys&eacute;es, da Place de la Concorde verso il CCFA (Comit&eacute; des Constructeurs Fran&ccedil;ais Automobiles, l&#39;associazione dei costruttori francesi di automobili) in Place de l&#39;Etoile, prima di ritrovare spazio a La Fert&eacute;-Vidame (Eure-et-Loir), in Francia, raduno organizzato dai collezionisti internazionali della Marca.  Scarabei d&#39;oro, ostriche ed elefanti: i nomi curiosi della auto Citro&euml;n  La ricostruzione di un&#39;impresa  Il progetto ricostruttivo di natura pedagogica ha visto Citro&euml;n impegnata su pi&ugrave; fronti, dal prestito del mezzo, la B2 Type HP modello K1, cio&egrave; la prima vettura ad attraversare il Sahara nel dicembre 1922 al supporto economico, tecnico e logistico, dalla comunicazione alla ricostruzione dell&rsquo;avventura, dalla celebrazione fino al coinvolgimento totale in occasione del Cenetenario e di altre iniziative.  Tutti passi ed elementi fondamentali per far conoscere al meglio lo Scarab&eacute;e d&rsquo;Or e la sua affascinante storia. Alla costruzione del modello-replica hanno lavorato 160 studenti e 40 professori, mentre &egrave; stata ricostruita anche l&rsquo;epopea che ha portato all&rsquo;impresa raccontando vita e miracoli del team costruito da Andr&eacute; Citroen per affrontare l&rsquo;impresa e composto da 10 uomini e un cane, Flossie, che avrebbe ispirato a Herg&eacute; il personaggio di Milou, fedele compagno di avventura di Tintin, un fumetto amato non solo dai francesi .&nbsp;    Sono cento gli anni che separano il modello originale alla ricostruzione dello Scarab&eacute;e d&rsquo;Or e questo anniversario include un significato particolare perch&eacute; &egrave; uno di quei progetti che sarebbe piaciuto al fondatore, Andr&eacute; Citro&euml;n. &quot;Siamo orgogliosi di aver contribuito e partecipato a questa nuova avventura, un progetto pedagogico che ci regala una replica decisamente autentica dell&rsquo;autocingolato originale ma che &egrave; stato realizzato con la stessa passione di quando &egrave; nato&hellip;&quot; ha spiegato Linda Jackson, direttore generale di Citro&euml;n. 

Un&rsquo;impresa storica, composta da 10 uomini e un cane, Flossie, che avrebbe ispirato a Herg&eacute; il personaggio di Milou, fedele compagno di avventura di Tintin. Nel 1922 Andr&eacute; Citro&euml;n per attraversare il deserto ha messo i cingoli a una delle sue auto: la B2 Type. Ecco tutta la storia

Citroen, con la B2 Type nella traversata del deserto

        &Egrave;&nbsp;a un centinaio di metri dalla Senna, vicina al Pont Mirabeu, nel XV&deg; Arrondissement. Un&nbsp; punto strategico, da dove si arriva rapidamente a&hellip; tutto o quasi. L&rsquo;Expo alla Porte de Versailles non &egrave; lontana, cos&igrave; come la Tour Eiffel, &egrave; una zona di verde e di palazzi imponenti e di uffici prestigiosi. &Egrave;&nbsp;soprattutto Javel, una stazione della Metropolitana di Parigi, per l&rsquo;esattezza la stazione Javel-Andr&eacute; Citro&euml;n che vanta un traffico decisamente superiore a 2 milioni di persone annui.  Ogni stazione della metro parigina ha una grande storia, immortalata anche nel grande (e nel piccolo) schermo, citata nei libri di realt&agrave; e di fantasia, legata a luoghi ma anche a personaggi e questa al di l&agrave; di rappresentare un nodo importante per i viaggiatori proiettati verso l&rsquo;esterno di Parigi, &egrave; racchiusa tra il famoso Quai Andr&eacute; Citro&euml;n e rue Citro&euml;n. Insomma, essendo stata realizzata nel 1913, ha visto nascere e crescere il fondatore e la Casa automobilistica che ha preso il suo nome e che dopo 100 anni, quest&rsquo;anno, continua a essere uno dei nomi pi&ugrave; importanti e prestigiosi dell&rsquo;imprenditoria mondiale. Andr&eacute; Citro&euml;n: prima inventore, poi industriale, sempre un visionario La Metro parigina omaggia Citro&euml;n Cos&igrave;, in occasione del Centenario del brand, la Metropolitana di Parigi rende omaggio all&rsquo;uomo che ha cambiato il mondo dell&rsquo;auto sorprendendo tutti nel lontano 1919 quando fece uscire la rivoluzionaria Traction Avant.&nbsp; E la stazione di Javel ha cambiato aspetto proprio per festeggiare i 100 anni del marchio Citro&euml;n, ma anche per offrire un riconoscimento territoriale alla Marca che era nata proprio nel XV Arrondissement. Un lavoro di aggiornamento e allestimento inaugurato nel giugno del 2018, una testimonianza culturale che vuole dare risalto alla storia di Citro&euml;n, un percorso che parte dall&rsquo;ingresso della Stazione e arriva fino alle banchine, arricchito da pannelli informativi e touch screen che permettono di accedere al Museo virtuale Citro&euml;n Origins. Una scenografia suggestiva, da non perdere.  Una stazione vincente nel Grand Prix du design L&rsquo;allestimento della stazione della metro Javel Andr&eacute;-Citro&euml;n di Parigi si &egrave; aggiudicato il Grand Prix Strat&eacute;gies du design per le catorie Ambiente - Segnaletica - Museografia ricevendo il Premio Bronze. &Egrave; il quarto anno che Citro&euml;n viene premiata per le sue iniziative, come La Maison Citro&euml;n, il nuovo concept di city store, il museo virtuale Citroen Origins e le miniature in legno Citro&euml;n Origins.  "L&rsquo;allestimento curato da Citro&euml;n con la societ&agrave; RATP, mette in risalto la stazione e comunica con i viaggiatori grazie a una creazione cronologica visiva e un&rsquo;installazione architettonica su misura e permanente, collocate all&rsquo;ingresso della stazione, nei corridoi e sulle banchine. La narrazione, misto di esperienza e pedagogia, associa pannelli informativi a supporti digitali, con display interattivi che permettono di accedere al museo on line della marca, intitolato Citro&euml;n Origins e consultabile sul web". Citroen 100 anni: tante storie per un secolo - 9a parte       

Un secolo di storia del Marchio fa rima con la capitale francese. Proprio nel sottosuolo della citt&agrave;, la stazione della metropolitana Javel-Andr&eacute; Citro&euml;n ha cambiato il suo look per omaggiare il fondatore della Casa automobilistica. Le banchine e i corridoi sono diventate una vera e propria installazione, che ha anche vinto il Grand Prix Strat&eacute;gies du design

Parigi, la stazione della metro Javel-Citroen omaggia André

        Citro&euml;n &egrave; molto pi&ugrave; di un marchio automobilistico. &Egrave; un secolo di storia ricchissimo di episodi incredibili e poco conosciuti. &nbsp;Per questo abbiamo raccolto le curiosit&agrave; pi&ugrave; inaspettate per voi e ve le pubblichiamo a puntate per festeggiare i 100 anni di Citro&euml;n.  Dal 1919 la vita della Casa francese, fondata da Andr&eacute; Citro&euml;n, &egrave; un altalena di annedoti unici, decisamente poco noti rispetto alla 2CV, la DS o le celebri sospensioni pneumatiche (il Marchio di fabbrica del Double Chevron) che tutti conoscono.&nbsp; Citroen DS 19, l'erede della Traction Avant Dopo avere raccolto le prime 40 pillole, che vi abbiamo proposto a puntate, eccone altre 5 altrettanto incredibili da leggere tutto d'un fiato, proprio qui sotto.  41. 500mila esemplari Nel 1966 Citro&euml;n raggiunge un importante traguardo, come azienda ma non solo. La produzione delle automobili del Double Chevron tocca in quell'anno quota 500mila esemplari. Precisamente sono 531.133 i veicoli prodotti dalle fabbriche francesi del Marchio, pronti per essere aggiunte nel mercato dell'automotive degli anni 60.  Citro&euml;n, 100 anni e un secolo di pillole: parte 4  42. 2CV star del cinema Un successo tra le strade e soprattutto nei grandi schermi cinematografici. C'&egrave; un modello di Citro&euml;n che diventa una vera e propria star del cinema: &egrave; la 2CV. Nel film di Gerard Oury, "Le Corniaud" ovvero "Colpo grosso ma non troppo", girato nel 1966, la 2CV recita un ruolo molto divertente, che rimarr&agrave; nella storia delle automobili. Guidata da Antoine Mar&eacute;chal (Bourvil), la 2CV urta l'auto di Leopold Saroyan (Louis de Fun&egrave;s) e va letteralmente in frantumi, lasciando Antoine solo col volante in mano e la celere battuta: "Naturalmente non andr&agrave; pi&ugrave; cos&igrave; bene"! Ecco qui il video della famosa scena:   Le auto che hanno fatto la storia del cinema  43. La prima con i fari ruotanti Nel 1967 la Citro&euml;n &egrave; il primo Marchio automobilistico a introdurre un'importante innovazione nei suoi veicoli: i fari girevoli in curva. La prima auto ad averli &egrave; la Citro&euml;n DS, che monta un sistema semplice ma ingegnoso. Mediante dei cavi collegati, gli abbaglianti girano secondo il movimento delle ruote dell'auto, illuminando quindi l'interno delle curve. In Italia i fari girevoli verranno omologati solo nel 1970.    44. La collaborazione tra Citro&euml;n e Maserati Alla fine degli anni 60 il Marchio francese e il Costruttore italiano si mettono insieme per produrre un'auto potente e di prestigio: la Citro&euml;n SM. Questa coup&eacute; Gran Turismo viene prodotta in 12.920 esemplari, tra il 1970 e il 1975 e sar&agrave; particolarmente apprezzata da Georges Pompidou, l'allora Presidente della Repubblica francese. Solo lui ne ordiner&agrave; due, in versione speciale decappottabile.  Citroen e le donne: Josephine Baker, la star di Andr&eacute; 45. Mehari e gli extra terrestri Come abbiamo visto, gli anni 60 celebrano il connubio Citro&euml;n e cinema. Dopo la 2CV, c'&egrave; una cabriolet che accompagna la serie cult "Le gendarme de Saint-Tropez" ovvero "La ragazza di Saint-Tropez", nella versione italiana: la Citro&euml;n Mehari.&nbsp;Nell'episodio "I gendarmi e gli extra terrestri" c'&egrave; una scena cult che vede il maresciallo Cruchot (Luis de Fun&egrave;s) passare il volante della Meghari al collega Gerber (Michel Galabru).  Citro&euml;n M&eacute;hari ha 50 anni       

Un secolo di Citro&euml;n va festeggiato nel migliore dei modi. In questi 100 anni non ci sono solo auto per l'azienda francese, ma soprattutto storie curiose e aneddoti impensabili. Scopriamo insieme perch&eacute; una 2CV divenne una star del cinema e altre pillole sfiziose del Marchio

Citroen 100 anni: tante storie per un secolo - 9a parte

Citro&euml;n protagonista a VivaTech 2019 con un nuovo modello di occhiali per combattere il mal d&#39;auto e non solo. Dopo il lancio della prima versione, avvenuto lo scorso luglio con ottimi risultati &ndash; 20 milioni di visualizzazioni su internet e 15.000 articoli venduti - la Casa francese ha presentato la sua nuova creazione: Seetro&euml;n S19. Un rimendio contro la chinetosi, il disturbo neurologico che molte persone provano durante gli spostamenti ritmici o irregolari del corpo come ad esempio i viaggi con nave, automobile, aereo.    A VivaTech al centro dell&rsquo;attenzione troviamo il mondo delle startup ed &egrave; proprio in collaborazione con una di queste, la Boarding Ring, che Citro&euml;n ha pensato e realizzato la versione aggiornata dei suoi occhiali speciali. Oltre alla startup ha collaborato anche lo studio di design 5.5, e il risultato &egrave; una montatura trasparente, pi&ugrave; sobria della precedente, nei toni del liquido blu che ricrea la linea dell&rsquo;orizzonte allo scopo di risolvere il problema all&rsquo;origine della chinetosi, che costrige anche molti pap&agrave; a fermarsi durante i viaggi in macchina per far star meglio i propri figli.  La chinetosi pu&ograve; essere innescata anche dall&rsquo;abitudine a guardare smartphone o tablet, gli esperti a tal proposito consigliano da sempre di guardare la strada davanti per evitari porbabili malesseri, mentre si &egrave; in viaggio, per cui Citro&euml;n continua a lavorare in questa direzione per rendere gli spostamenti un&rsquo;esperienza normale e non un problema.&nbsp;  100 anni Citro&euml;n: una storia ricca di annedoti  Occhiali Seetro&euml;n S19, come ordinarli  Seetro&euml;n S19 &egrave; una serie limitata a 1919 esemplari, non un numero casuale: quest&rsquo;anno ricorre infatti il centenario della Casa produttrice, che festeggia proponendo ai suoi clienti la sua nuova creazione. Sia la versione aggiornata che la precedente sono ideali per adulti e bambini oltre i dieci anni, quando si completa lo sviluppo dell&rsquo;orecchio interno.  Inoltre, non avendo lenti, possono essere condivisi da tutta la famiglia e posizionati sopra i propri occhiali da vista, per un beneficio che si nota gi&agrave; dopo una decina di minuti di utilizzo. I preordini sono possibili da ora sul sito lifestyle.citroen.com e la consegna &egrave; prevista a inizio luglio.  &nbsp; 

Seetro&euml;n S19 &egrave; la versione aggiornata del modello presentato a luglio 2018 a VivaTech. Gli occhiali sono stati realizzati insieme alla startup Boarding Ring e allo studio di design 5.5 per risolvere la chinetosi, disturbo neurologico che in molti accusano durante i viaggi&nbsp;&nbsp;

Citro&euml;n: ecco i nuovi occhiali contro il mal d&#39;auto

        Il Doppio Chevron 100 anni dopo, per immaginare il secolo davanti. Dopo Ami One, largo a Citroen 19_19 Concept, che della prima conserva la visione elettrica ma la interpreta con un progetto per i grandi viaggi, portando su ruote soluzioni proprie dell&rsquo;aviazione.  La cellula dell&rsquo;abitacolo &egrave; una bolla trasparente, sospesa su cerchi da 30 pollici realizzati ad hoc da Goodyear. Diametro da 30 pollici, gomma e cerchio di fatto integrati, un ibrido sviluppato con in mente il mantra del progetto 19_19 Concept: l&rsquo;assoluto comfort di marcia. Citroen, 100 anni di storia in 100 pillole INTERNI ISOLAMENTO ASSOLUTO Soluzioni in tal senso sono le sospensioni intelligenti Progressive Hydraulic Cushions, elementi gi&agrave; sfoggiati sulla produzione di serie, che si evolvono sulla show car &ndash; prima mondiale il 16 maggio al VivaTech di Parigi &ndash; e fanno s&igrave; che gli occupanti siano completamente isolati dagli scuotimenti tipici in curva. Sono le ruote a modificare la posizione in rapporto alla cellula abitacolo, gli scuotimenti di cassa classici vengono azzerati. Sospensione che &egrave; elemento tecnico e di stile, poich&eacute; completamente visibile. Abitacolo non solo sospeso, ma slegato dalla struttura tecnica, uno "skateboard" che integra la meccanica e il pacco batterie, posto al di sotto della cellula. ELETTRICO A INDUZIONE E RICARICA IN MARCIA &Egrave; un concept elettrico e autonomo, 4.65 metri di lunghezza difficilmente classificabili secondo le categorie note. Berlina, crossover, suv, coup&eacute;. &Egrave; una visione sul trasporto dei decenni a venire, per alcune soluzioni. Come la ricarica a induzione del pacco batterie da 100 kWh, possibile, con un&rsquo;infrastruttura idonea, in marcia come nelle fasi di stop su strada. Fa i 200 orari e accelera in 5&rdquo; da 0 a 100 km/h, per quel che conta, grazie alla spinta di 2 motori elettrici per una potenza di 462 cavalli e 800 Nm. Pi&ugrave; interessante &egrave; leggere il dato degli 800 km di autonomia per singola carica, i 20 minuti necessari per ricaricare l&rsquo;equivalente di 600 km di autonomia. Poi, le scelte di stile e comfort. UN SEDILE PER OGNI ESIGENZA Se le forme esterne sono un mix tra fusoliera di un aereo e cabina di un elicottero, interamente trasparente davanti &ndash; la fascia blu d&agrave; privacy limitando la visione dall&rsquo;esterno, non dall&rsquo;interno &ndash;, a bordo c&rsquo;&egrave; la funzionalit&agrave; e la comodit&agrave; del salotto di casa, con scelte da design d&rsquo;interni. Seduta del guidatore e del passeggero sono differenziate nei materiali e nel disegno: sdraiato il passeggero anteriore, come in un volo business class. Dietro, largo a un sofa isolato acusticamente come ciascuna seduta: ogni passeggero pu&ograve; ascoltare i propri contenuti preferiti e farlo in una bolla acustica. La guida autonoma &egrave; possibile grazie ai due Lidar posti sul tetto, in corrispondenza dei sedili posteriori, serviti con una luce di lettura sviluppata proprio dai &ldquo;sensi&rdquo; del sistema autonomo. PRESO L'ASSISTENTE CON TECNOLOGIA SOUNDHOUND All&rsquo;interno, l&rsquo;assistente personale predittivo, con contenuti di intelligenza artificiale e riconoscimento vocale avanzato sviluppato da Soundhound, &egrave; il particolare che vedremo prossimamente sui nuovi modelli Citroen e del Gruppo PSA. Sar&agrave; il pi&ugrave; rapido nell&rsquo;interpretare i comandi vocali con frasi naturali.       

Nel Centenario della casa francese, dopo la visione urbana Ami One largo a una stradista di gran livello. Ben 800 km di autonomia, bolla sonora su ciascun sedile, assistente personale avanzato e cabina isolata dalle asperit&agrave; dell'asfalto

Citroen 19_19 Concept racconta il comfort elettrico del futuro

  La piccola per i 100 anni Citro&euml;n &egrave; disponibile in carrozzeria a cinque porte, abbinata al 3 cilindri benzina da 72 cavalli e al cambio manuale. Il prezzo di partenza &egrave; di 14.400 euro.  I cento anni di Citroen  Una edizione speciale, disponibile in quattro livree esterne: Graphite Grey, Ink Black, Polar White e Silver Grey. In opzione&nbsp;il tetto con tinta a contrasto Ink Black, giocoforza su tre colorazioni.  Il double chevron &egrave; in color bronzo, mentre i cerchi in lega da 15 pollici sono in Planet Black e i retrovisori esterni in nero lucido. Gli interni presentano rivestimenti in tessuto Grigio Chin&eacute; con cuciture Gold e loghi griffati Origins, anche sui tappetini.&nbsp;  Nella dotazione sono compresi il climatizzatore automatico, la telecamera di retromarcia, il touch pad da 7&rdquo; Mirror Screen Triple Play DAB, compatibile con Apple car Play, Android Auto e Mirror Link e quattro casse. 

Serie speciale della piccola Citro&euml;n: prezzo a partire da 14.400 euro

Citro&euml;n C1 Origins, la citycar celebra il centenario

        Un secolo di storia ricchissimo di episodi incredibili. Li abbiamo raccolti per voi e ve li pubblichiamo a puntate per festeggiare i 100 anni di Citro&euml;n. Dal 1919 la vita della Casa francese, fondata da Andr&eacute; Citro&euml;n, &egrave; un altalena di annedoti unici, decisamente poco noti rispetto alla 2CV, la DS o le celebri sospensioni pneumatiche (il Marchio di fabbrica del Double Chevron) che tutti conoscono.&nbsp; Abbiamo perci&ograve; raccolto le&nbsp;storie pi&ugrave; incredibili in 100 pillole&nbsp;che vi proporremo a puntate, eccone altre 5! Scorrete le pagine qui sotto per scoprirle. E se vi siete persi le prime 30 invece potete trovarle e leggerle qui. &nbsp; 31. Le "panier &agrave; salade" Un soprannome insolito per un furgone altrattanto speciale. L'espressione "panier &agrave; salade" venne associato nel 1947 al furgoncino "cellulare" della polizia, destinato prevalentemente al trasporto dei prigionieri. Fu proprio il Marchio Citro&euml;n a realizzare il mitico furgoncino Type H riconoscibile per via della sua lamiera ondulata. Presentato al Salone dell'automobile di Parigi del 1947 Citro&euml;n Type H fu prodotto in oltre 490mila esemplari fino al 1981. Per questo anche oggi viene considerato un'icona che caratterizza i commerciante e le forze dell'ordine francesi. Recentemente poi &egrave; tornato in voga nella particolare riconversione di diversi esemplari di "Food Truck".  &nbsp; 32. La carriera della Traction Avant Ben 23 anni di vita onorevole. Con 759,123 esemplari, prodotti tra il 1934 e il 1957, la Citro&euml;n Traction Avant riusc&igrave; a raggiungere il record mondiale di longevit&agrave; per la sua epoca.  &nbsp; 33. L'italiano Furioso C'&egrave; una cosa che accomuna la Citro&euml;n Traction Avant, la 2CV, la DS e l'AMI 6: Flaminio Bertoni. Il progettista italiano, soprannominato da Andr&eacute; Citro&euml;n l'Italiano Furioso, infatti ide&ograve; le carrozzerie di questi 4 modelli. Bertoni fu anche il direttore del centro stile della Casa francese che produsse quindi queste quattro emblematiche vetture della storia dell'automobile.&nbsp;  &nbsp; 34. Ondulata come la 2CV C'&egrave; un motivo se il cofano della Citro&euml;n 2CV nasce con una lamiera ondulata, poi rinforzata con nervature. Il processo con cui &egrave; stata ideata deriva dall'industria aeronautica, che ha permesso di usare lamiere pi&ugrave; leggere conservando rigidit&agrave;. Una tecnica che poi sar&agrave; usata per la carrozzeria del furgone Type H.  &nbsp; 35. Picco di vendite per la DS Un successo immediato. Al momento della presentazione al Salone dell'automobile di Parigi del 1955, la Citro&euml;n DS&nbsp;raggiunge 12mila ordini gi&agrave; al primo giorno. Mentre 80mila, sono le vendite registrate del modello sempre alla chiusura del Salone.        

Come nacque l'auto popolare di Andr&eacute; Citro&euml;n, cosa spinse il fondatore a illuminare la Tour Eiffel? Ecco 100 aneddoti e curiosit&agrave; legate al Marchio francese, che quest'anno compie 100 anni di evoluzione nel mondo dell'automobile

Citroen: un centenario di curiosità - Parte 7

        Era il sogno di pi&ugrave; generazioni, l&rsquo;incanto femminile, il fascino del mistero: era stata soprannominata la Venere Nera, molti la credevano nata in Africa, in realt&agrave; Freda Josephine McDonald era di origini afroamericane e nata negli Stati Uniti il 3 giugno del 1906. Quasi una premonizione la citt&agrave; di nascita, un segnale della direzione che avrebbe poi preso la sua vita: Freda infatti era nata nel Missouri, a St.Louis, cio&eacute; la pi&ugrave;&hellip; francese delle citt&agrave; americane.  Una scelta effettuata a 19 anni, quando decise dopo le esperienze tra St.Louis e New York per inseguire il sogno di diventare cantante e ballerina di partire dall&rsquo;America e arrivare a Parigi, nuova vita e nuovo nome, d&rsquo;arte. Era il 2 ottobre del 1925 e Parigi, la Francia prima dell&rsquo;Europa, scopr&igrave; al Teatro degli Champs Elys&eacute;es, all&rsquo;inaugurazione della Revue N&egrave;gre, il grande fascino e il talento di Josephine Baker.  Fu la prima star di colore e divenne tra le pi&ugrave; acclamate vedette di Parigi. Da quella Revue N&egrave;gre e la successiva tourn&eacute;e europea, cambi&ograve; la vita di molte persone, nella Parigi degli "Anni Folli" la sconvolgente Josephine Baker (si era presentata sul palcoscenico vestita di una gonna provocante formata da sole 16 banane, anni dopo si esib&igrave; con un leopardo dotato di un collare di diamanti terrorizzando anche l&rsquo;orchestra in una revue delle Folies Berg&egrave;re) tra fascino, intraprendenza e un corpo poco vestito conquist&ograve; l&rsquo;attenzione (e non solo) di personaggi famosi come Picasso pronto a dipingerne le forme perfette, come Jean Cocteau che passava intere serate con lei, o Ernest Hemingway pronto a definirla &ldquo;la donna pi&ugrave; sensazionale che si sia mai vista&rdquo;. La storia Citro&euml;n: 100 curiosit&agrave; in 100 pillole Freda-Josephine dialogava sovente con George Simenon, il pap&agrave; di Maigret, sempre in prima fila ai suoi spettacoli, ricevette persino 1500 proposte di matrimonio e per lei alcuni uomini arrivarono a sfidarsi in duello, nonostante fosse vietato dalla legge.  Josephine Baker e Andr&eacute; Citro&euml;n l suo fascino non sfugg&igrave; a Andr&eacute; Gustave Citro&euml;n che la volle incontrare e nell&rsquo;occasione le raccont&ograve; il suo impegno per rendere l&rsquo;automobile accessibile a tutti e la sua filosofia personale per migliorare il rapporto con i suoi collaboratori e rendere meno pesante il lavoro. Lei rest&ograve; affascinata e tra i due nacque una collaborazione: Josephine Baker sal&igrave; su una B14 Sport Cabriolet con cui si muoveva a Parigi aggiungendo immagine al Marchio Citro&euml;n.  Al tempo stesso si presentava agli eventi che Citro&euml;n organizzava per i suoi dipendenti, esibendosi nel cinema-teatro del quai de Javel o in show improvvisati quanto divertenti al fianco di Andr&eacute;, cantando una speciale versione della sua celebre &ldquo;J&rsquo;ai deux amours&rdquo; dove i suoi amori erano la sua terra e Citro&euml;n, lasciando il dubbio tra l&rsquo;auto e l&rsquo;uomo&hellip; "La Baker poi - racconta il brand francese celebrando il Centenario - segu&igrave; ogni tappa del lungo tour di presentazione del film &ldquo;La Crociera Nera&rdquo;, presentandosi spesso alle cene di gala con un cappello che riprendeva la pettinatura delle donne Mangbetu (Vogue ne parla nel 1926), divenuta il simbolo dell&rsquo;impresa dei semicingolati Citro&euml;n e la locandina del film stesso".  Altro elemento in comune tra i due, oltre alle auto e allo spettacolo, fu l&rsquo;impegno sociale, la passione con cui la soubrette si impegnava sul fronte dei diritti dei pi&ugrave; deboli. Josephine non poteva avere figli, ma ne adott&ograve; 12 provenienti da diversi Paesi e defin&igrave; affettuosamente la sua famiglia &ldquo;la mia trib&ugrave; arcobaleno&rdquo;. Divenne cittadina francese, ma anche agente del controspionaggio raccogliendo informazioni importanti, si mobilit&ograve; a favore della Croce Rossa, si arruol&ograve; nei servizi segreti, fu protagonista di missioni importanti (Cavaliere della Legion d&rsquo;Onore, Croix de Guerre 193-45, Medaglia della resistenza e Medaglia del Servizio Volontario nella Francia Libera), ma sempre e comunque in prima linea per i diritti umani, partecipando a Washington alla marcia organizzata da Martin Luther King. Non solo Venere Nera&hellip; ma una grande protagonista del Secolo, della Parigi degli Anni Folli. A bordo di una Citro&euml;n.       

Nella Parigi degli Anni Folli, a bordo di una Citro&euml;n B14 Sport Cabriolet, c'&egrave; una bellissima Venere Nera: &egrave; la cantante e ballerina Josephine Baker. La prima star di colore, si schier&ograve; da subito al fianco di Andr&eacute; Citro&euml;n negli impegni sociali del Marchio e nella difesa dei diritti umani

Citroen e le donne: Josephine Baker, la star di André

Citro&euml;n&nbsp;compie 100 anni, ma siete sicuri di conoscere tutta la storia della Casa francese?  Perch&eacute; se nell&rsquo;immaginario collettivo auto come la 2CV, la DS o le celebri sospensioni pneumatiche (il marchio di fabbrica del Double Chevron) sono conosciute da tutti, la storia del Marchio &egrave; costellata da tanti capitoli che meritano di essere conosciuti. Da quella volta in cui Andr&eacute; invent&ograve; le macchinine giocattolo a quel gionro in cui la Tour Eiffel si accese col suo nome. Non sono mai mancate di certo le idee all&#39;azienda automobilistica.    Andr&eacute; Citro&euml;n &egrave; stato un innovatore nel campo automobilistico, ma anche un quello pubblicitario anticipando i tempi di pi&ugrave; di quello che pensate.  Abbiamo perci&ograve; raccolto le storie pi&ugrave; incredibili in 100 pillole che vi proporremo a puntate, eccone altre 5!  Scorrete le pagine qui sotto per scoprirle.  E se ve ne siete perse alcune, potete sempre rileggere le prime 20 curiosit&agrave; Citro&euml;n!  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  21. IL CIGNO CHE NUOTA  Dal 1932 c&#39;&egrave; un&#39;innovazione che contruibuisce a modernizzare l&#39;auto, equipaggiando i modelli della Marca francese. Parliamo del motore poggiato su supporti elastici, i &quot;moteur flottant&quot;. L&#39;invenzione di Citro&euml;n consiste nell&#39;interporre blocchi in gomma (i silentbloc) tra il motore e il telaio, per assorbire le vibrazioni nell&#39;abitacolo. Per colpire l&#39;immaginario del pubblico, i modelli dotati di questa innovazione riporteranno sulla carrozzeria un simbolo evocativo: un cigno che nuota attraverso il &quot;double chevron&quot;.&nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  22. Boulang&egrave;re  Tra i modelli Citro&euml;n prodotti negli anni 20 e 30 ce ne sono alcuni veicoli che presentano una particolarit&agrave;: la carrozzeria a &quot;boulag&egrave;re&quot; ovvero, letteralmente, del &quot;panettiere&quot; . Una caratteristica dedicata ai veicoli commerciali destinati ai venditori ambulanti, in primis ai panettieri come si deduce dal soprannome. Questi furgoncini sono totati di tendine avvolgibili (come si vede nella foto qui sotto, presa dal canale Flick di xavnco2 scattata durante il Salone Automedon del 2009), per chiudere le parti superiori delle apreti laterali e posteriori.    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  23. &quot;Petite Rosalie&quot; da record  Un record mondiale per un modello semplice. Nel 1933 la &quot;Petite Rosalie&quot; stabilisce il record mondiale di distanza. Questo semplice modello di serie, la 8CV, con carrozzeria aerodinamica, percorre infatti 300mila chilometri in 134 giorni alla media di 93 km/h, nell&#39;autodromo di Linas-Montlh&eacute;ry.    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  24. CITRO&Euml;N TOGLIE IL SONNO A RENAULT  Una frase &egrave; diventata celebre col passare degli anni per gli appassionati delle automobili francesi: &quot;Citro&euml;n ci fa del bene, ci impedisce di addormentarci&quot;.&nbsp;Ma a pronunciare queste parole, che sembrano dolcemente devote al Marchio, non &egrave; stato n&eacute; il suo fondatore e n&eacute; un dipendente dell&#39;azienda, bens&igrave; un diretto concorrente: Louis Renault, il fondatore dell&#39;omonima casa automobilistica rivale. I due, acerrimi &quot;nemici&quot;, infatti si conoscevano dai tempi delle scuole, quando furono ricevuti entrambi alla corte di Henry Ford per studiare i meccanismi del taylorismo. La rivalit&agrave; con Andr&eacute; Citro&euml;n, senza esclusione di colpi, finir&agrave; solo nel 1935 con la morte di quest&#39;ultimo, dopo essere stato estromesso dalla sua stessa azienda, oramai sull&#39;orlo del collasso a causa dei forti indebitamenti. Fu proprio l&#39;accesa rivalit&agrave; tra i due costruttori a spingere Louis Renault ad investire un&#39;ingentissima somma di denaro per la costruzione del ciclopico stabilimento Renault sull&#39;&Icirc;le Seguin. Nella foto ci sono tutti: Andr&eacute;, Louis insieme ai fratelli Marcel e Fernand.    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  25. LA CROCIERA GIALLA  La terza grande spedizione in casa Citro&euml;n venne chiamata &quot;La crociera gialla&quot;. La spedizione &quot;Citro&euml;n centre-Asia&quot;, partita tra il 1931 e il 1932, colleg&ograve; Beruit, in Libano, con Pechino, in Cina, attraverso l&#39;antica via della Seta per esplorare l&#39;Himalaya e il deserto del Gobi. Il raid rappresent&ograve; un&#39;impresa di esplorazione scietifica e meccanica, ma anche umana poich&eacute;, con i suoi 43 uomini e 14 autocingolati, divenne una vera e propria epopea tra la morte dei capospedizione Haardt e Point, quest&#39;ultimo venne anche rapito e rilasciato al prezzo di tre vetture, e il brutto incidente capitato a Seison, quando al volante di una vettura si trov&ograve; sospeso su 200 m di precipizio. Per tutti questi motivi infatti divenne anche un film, ecco qui sotto la locandina. 

La storia di Citro&euml;n &egrave; un susseguirsi di annedoti e curiosit&agrave; inaspettate. Il Marchio francese festeggia i 100 anni e rende pubbliche tante chicche incredibili sulle sue automobili e sul fondatore Andr&eacute; Citro&euml;n. Eccone alcune!

Citro&euml;n, 100 anni di curiosit&agrave;: parte 5

        Un secolo di storia ricchissimo di episodi incredibili. Li abbiamo raccolti per voi e ve li pubblichiamo a puntate per festeggiare i 100 anni di&nbsp;Citro&euml;n. Dal 1919 la vita della Casa francese, fondata da&nbsp;Andr&eacute; Citro&euml;n,&nbsp;&egrave; un altalena di annedoti&nbsp;unici, decisamente poco noti rispetto alla 2CV, la DS o le celebri sospensioni pneumatiche (il marchio di fabbrica del Double Chevron) che tutti conoscono.&nbsp; Andr&eacute; Citro&euml;n &egrave; stato un innovatore nel campo automobilistico, ma anche un quello pubblicitario anticipando i tempi di pi&ugrave; di quello che pensate. Proprio per questo abbiamo raccolto le&nbsp;storie pi&ugrave; incredibili in 100 pillole&nbsp;che vi proporremo a puntate, eccone altre 5! Scorrete le pagine qui sotto per scoprirle. E se vi siete persi le prime 10 invece potete trovarle e leggerle&nbsp;qui. &nbsp; 11. LE CARAVANE Dal 1923 per incontrare i suoi futuri clienti e promuovere i suoi punti vendita, Andr&eacute; Citro&euml;n&nbsp;ha l'idea di lanciare animazioni itineranti. Cos&igrave; cortei di auto soprannominati "Caravane Citro&euml;n" iniziano a percorrere prima le strade di Francia, poi quelle dell'Europa, per promuovere tutti i suoi modelli: &egrave; l'invenzione del road show. &nbsp; 12. CITROEN&nbsp;B10 Un'importante unnovazione tecnica viene proposta da Citro&euml;n nel 1924 con un'auto che ha fatto la storia del brand. Parliamo della Citro&euml;n B10&nbsp;lanciata in Europa come la prima vettura tutta in acciaio, con lamiere imbutite e saldate, che migliorano la solidit&agrave; e sicurezza. Fino a quel momento le carrozzerie erano simili a quelle di veicoli trainati da cavalli, con pannelli in lamiera montati su una struttura in legno.  &nbsp; 13. SCARABEI D'ORO, OSTRICHE, ELEFANTI, LUMACHE E.. Quando si parla di Citro&euml;n si parla anche di "Scrab&eacute;e d'or, &Eacute;l&eacute;phant &agrave; la tour, Soleil en marche". Ma anche di "Escargot Ail&eacute;, Croissant d'Argent, Colombe, Centaure e P&egrave;gase" . Sebbene i nomi indicano animali anche spesso e volentieri mitologici come scarabei d'oro, pegasi e centauri in realt&agrave; sono tutti modi diversi, creati dal Marchio francese, per chiamare affettuosamente le otto versioni di Citro&euml;n B2. I veicoli cingolati che tra il 1924 e il 1925 hanno compiuto la prima traversata "Citro&euml;n Centro-Africa" completa in auto del continente africano. Questi veicoli animaleschi hanno percorso ben 20.000 km tra Algeria, Citt&agrave; del Capo, SudAfrica e Oceano Indiano.  &nbsp; 14. MANUTENZIONE Auto d'amare, auto da sistemare e soprattutto da aggiustare. Nel 1926 Andr&eacute; Citro&euml;n ha un'altra idea innovativa: rendere accessibile a tutti la manutenzione dell'automobile. Fu tutta farina del suo sacco infatti la pubblicazione del primo manuale di ripazione delle vetture e del primo catalogo di ricambi.&nbsp;  &nbsp; 15. SICUREZZA&nbsp; L'innovazione Citro&euml;n passa anche dalla sicurezza delle sue automobili. Nel 1926 infatti l'uscita del mercato francese della Citro&euml;n B14 introduce un'importante novit&agrave; in termini di sicurezza: le luci di stop. Un equipaggiamento che verr&agrave; reso obbligatorio dal Codice della Strada solo a met&agrave; degli anni 50.        

Una storia lunga 100 anni. Il Marchio francese festeggia la sua lunga vita svelando alcuni incredibili aneddoti veramente poco conosciuti. Scopriamoli insieme in questa terza parte di pillole Citro&euml;n! &nbsp;

Citroën, un secolo in 100 pillole: parte 3

        Un secolo e tantissima storia. Citro&euml;n compie 100 anni e rivela aneddoti incredibili che dal 1919 colorano la vita della Casa francese fondata da Andr&eacute; Citro&euml;n. Episodi unici, decisamente poco noti rispetto alla 2CV, la DS o le celebri sospensioni pneumatiche (il marchio di fabbrica del Double Chevron) che tutti conoscono.&nbsp;Andr&eacute; Citro&euml;n &egrave; stato un innovatore nel campo automobilistico, ma anche un quello pubblicitario anticipando i tempi di pi&ugrave; di quello che pensate. Abbiamo perci&ograve; raccolto le storie pi&ugrave; incredibili in 100 pillole che vi proporremo a puntate, eccone altre 5! Scorrete le pagine qui sotto per scoprirle. E se vi siete persi le prime 5 invece potete trovarle e leggerle qui. &nbsp; 6. SOVAC Nel 1922 Andr&eacute; Citro&euml;n crea la Sovac. Si tratta della prima societ&agrave; europea di credito al consumo in ambito automobilistico, che Andr&eacute; Citro&euml;n crea per i suoi clienti. Il carttere innovativo di questa societ&agrave; permette di facilitare il credito a tassi ridotti per l'acquisto delle auto Citro&euml;n.  &nbsp; 7. CARTELLI STRADALI All'inizio della sua attivit&agrave; Andr&eacute; Citro&euml;n propose un inedito servizio per aiutare gli automobilisti a orientarsi nelle strade: i cartelli indicativi. A partire dal 1922 infatti offr&igrave; i cartelli stradali ai cittadini parigini con l'emblema della Marca. Questo gli permise di far conoscere Citro&euml;n a tutti: &egrave; il 1926 quando viene installato il numero 100.000.&nbsp;  &nbsp; 8. RETE&nbsp; Quando crea la sua azienda, Andr&eacute; Citro&euml;n adotta uno strumento indispensabile per lo sviluppo del suo Marchio: una vasta rete commerciale e tecnica. Il primo anno di attivit&agrave; conta gi&agrave; 200 punti vendita, che diventeranno poi quasi 5mila nel 1925.  &nbsp; 9. DALL'ALGERIA FINO A TIMBUCTU Tra dicembre 1922 e febbraio 1923 ha luogo la "Missione Haart-Audouin-Dubreuil" a bordo della Citro&euml;n B2 cingolata. Si trattava della prima traversata del Sahara in auto, da Toggourt in Algeria finoa&nbsp; Timbuctu, nel Mali. Un viaggio di esplorazione decisamente audace per l'epoca che raggiunge una risonanza mondiale, a beneficio della Marca e che rappresenta la nascita della pubblicit&agrave; attraverso grandi imprese.  &nbsp; 10. GIOCATTOLO ETERNO Nei primi Anni 20 Andr&eacute; Citro&euml;n si lanci&ograve; nella commercializzazione di gadget per pubblicizzare il suo Marchio. Non parliamo di gadget qualunque, ma di giocattoli che avranno poi, con il passare degli anni, un ruolo molto importante per la promozione globale del mercato automobilistico. Parliamo delle automobili giocattolo. Ogni modello Citro&euml;n fu riprodotto in miniature fedeli all'originale. Messi sul mercato esattamente nello stesso momento del veicolo reale. L'idea era quella di portare ogni bambino a pronunciare come prime parole "mamma, pap&agrave; e... Citro&euml;n".        

La storia del Marchio francese &egrave; ricchissima di aneddoti incredibili, ma poco conosciuti. Li abbiamo raccolti e ve li pubblichiamo a puntate. Ecco la seconda parte! &nbsp;

Citroën, 100 anni in 100 pillole: parte 2

Cento anni di Citroen, un evento che dura un anno. Inziative e ovviamente anche automobili per ricordare lo storico traguardo. Nel contesto si inserisce C4 Cactus Origins, versione che diventa automaticamente top di gamma.  Proponendo gli atout storici del Marchio in chiave contemporanea. Ovvero il comfort speciale garantito da sospensioni con Smorzatori Idraulici Progressivi (Progressive Hydraulic Cushions &ndash; PHC), sedili Advanced Comfort e isolamento acustico potenziato.  C4 Cactus Origins nasce dalla top di gamma, Shine, rispetto alla quale aggiunge anche i cerchi in lega 17&rdquo; Cross Black, il climatizzatore automatico, accensione automatica dei fari e sensore pioggia, telecamera di retromarcia, Citro&euml;n Connect Nav DAB, Mirror Screen e connect Box, fari fendinebbia con funzione Cornering Light. In opzione sono disponibili il tetto in vetro panoramico.  Esteticamente si distingue per dettagli specifici di color bronzo, che richiamano gli ingranaggi a forma di cuspide (chevron), e con una firma &ldquo;Origins since 1919&rdquo;. I colori di carrozzeria sono in cinque tinte, nei toni del bianco (Pearl White e Polar White), del grigio (Platinium Grey e Cumulus Grey) e del nero (Obsidian Black).  I motori sono&nbsp;i benzina PureTech 110 S&amp;S, anche con cambio automatico EAT6, con ilPureTech 130 S&amp;S.E i Diesel&nbsp;BlueHDi 100 S&amp;S e BlueHDi 120 S&amp;S EAT6. Il prezzo va da 22.450 a 26.200 euro. 

Serie celebrativa e ricchissima della compatta del Segmento C

Citro&euml;n C4 Cactus Origins, al top per il Centenario

Un secolo di una tradizione automobilistica inziata con un meccanismo &quot;moderno&quot;. Era il 1900 quando Andr&eacute; Citro&euml;n acquist&ograve; in Polonia un brevetto per assicurarsi un innovativo ingranaggio a cuspide, proveniente dall&#39;industria delle molitura a frumento. Fu questo il primo passo di quella che sarebbe poi diventata una fabbrica automobilistica di successo. Dal 1919 Citro&euml;n inizi&ograve; a fabbricare le sue vetture, entrando nel mercato automobilistico con un logo a doppia cuspide, che tutt&#39;ora rimane il segno contraddistintivo del Marchio.&nbsp;  Come le automobili, anche il logo Citro&euml;n nel corso degli anni si &egrave; evoluto, seguendo le mode e le recnologie dei tempi. Scopriamo cosa &egrave; cambiato e come si sono trasformate&nbsp;le due cuspidi, che simboleggiano i due pezzi ingranati uno sull&#39;altro, del meccanismo brevettato dal fondatore della Casa francese.    &nbsp;  Il primo logo Citro&euml;n&nbsp;&egrave;, come abbiamo detto, una doppia cuspide all&#39;interno di un ovale giallo su fondo blu. Inoltre inizialmente, sotto l&#39;icona a &quot;ovetto&quot; era presente anche il nome del fondatore: A. Citro&euml;n.    &nbsp;  Tra il 1932 e il 1935 l&#39;azienda automobilistica vive un periodo di grandi cambiamenti. Il successo porta il Marchio a ideare un secondo logo, usato parallemente al primo: quello del cigno. L&#39;animale, simbolo di eleganza, nuota davanti alle due cuspidi Citro&euml;n e in un acqua che cita: &quot;moteur flottant&quot; ovvero &quot;motore galelggiante&quot;. In riferimento al suo nuovo brevetto acquistato negli Stati Uniti: l&#39;innovazione tecnologica puntava ad&nbsp;attenuare le vibrazioni prodotte dal motore, collocando dei supporti elastici.    &nbsp;  &nbsp;  Nel 1959 le iniziali del nome del fondatore per&ograve; vennero eliminate definitivamente, dopo una serie di studi e modifiche, per lasciare il posto al solo cognome. Venne cambiato anche l&#39;ovale che divenne un ottagono blu.&nbsp;    &nbsp;  La strada dell&#39;innovazione del logo continua tra il 1959 e il 1966. Il Marchio francese decide di reintregare l&#39;ellisse, e di &quot;sdoppiare&quot; il colore delle cuspidi: giallo per le agenzie e dorato per le concessionarie.    &nbsp;  Reitragrato a pieno titolo l&#39;ellisse, nel 1966 viene aggiunto al logo precedente, un quadrato blu sopra il nome Citro&euml;n per racchiudere ed esaltare la connessione con la nazione francese.&nbsp;    &nbsp;  Nel 1984 la doppia cuspide passa alla colorazione bianca, lasciando definitivamente il giallo e l&#39;oro. Fa il suo debutto anche il longevo quadrato rosso: un&#39;identit&agrave; visiva forte ripresa anche nello spot pubblicitario televisivo &quot;Les chevrons sauvages&quot;, il primo a focalizzarsi sulla marca e non pi&ugrave; solo sul prodotto.    &nbsp;  Dopo 23 anni, nel 2009 Citro&euml;n cambia font per il Marchio e scegli di passare a caratteri dal colore rosso cremisi, che si posizionano sotto le cuspidi argentate. L&#39;effetto 3D &egrave; immediato grazie allo sfondo bianco: un&#39;immagine giovane e moderna che rispecchia i nuovi modelli attualmente in commercio. 

Il logo a cuspide &egrave; il volto del Marchio francese. In questo secolo ovviamente si &egrave; evoluto, seguendo le innovazioni e le novit&agrave; delle automobili che continuano a rispettare i progetti iniziati nel lontano 1919 da Andr&eacute; Citro&euml;n

Citro&euml;n: l&#39;evoluzione del logo nei 100 anni

Cento anni di Citroen, la grande festa &egrave; al Rally di Monte Carlo, la palestra dei campioni. E anche palestra per le le automobili del futuro prossimo. Il team di Satory &egrave; a caccia anche di un altro &ldquo;100&rdquo;. E&rsquo; a quota 99 nelle vittorie nel mondale.  Il prestigio di Monte Carlo &egrave; unico: ha consacrato nel mito auto e piloti speciali. Perch&eacute;, oltre ai mitici passaggi sul Col de Turini o al Casin&ograve; del Principato, questo rally propone condizioni invernali imprevedibili: asfalto asciutto, scivoloso e bagnato, neve e ghiacci&ograve;, neve sciolta e fanghiglia. Non a caso&nbsp;permette di utilizzare quattro tipo di pneumatici: super soft, soft slick, da neve non chiodati, da neve chiodati. Per un totale di 43 per vettura. Da spremere su 16 speciali per un totale di 323,83 km, ovviamente cronometrati.  La palestra dei campioni, e anche delle automobili, si diceva. Perch&eacute; per vincere il rally bisogna trovare un equilibrio che &egrave; quello decisivo anche per le vetture stradali. Rendere il mezzo pi&ugrave; facile da guidare e che capace adattarsi, al meglio e pi&ugrave; velocemente, ai diversi livelli di aderenza. In gara di destreggiano tra i pini a oltre 130 km/h di media, nella vita di tutti i giorni per alternare comfort, sicurezza e piacere di guida.  Da queste esperienze estreme Citroen ha concepito il &ldquo;tappeto volante&rdquo; per le auto di tutti i giorni. Le sospensioni con smorzatori idraulici progressivi. Chiamate Progressive Hydraulic Cushions (PHC) votate a filtrare meglio le asperit&agrave; della strada. Per le quali sono stati depositati 20 brevetti. Rispetto alle tradizionali dotate di ammortizzatore, una molla e smorzatore meccanico, le PHC aggiungono due smorzatori idraulici alle due estremit&agrave;, uno per l&rsquo;estensione e l&rsquo;altro per la compressione. La sospensione lavora in due tempi, secondo le sollecitazioni. Se sono leggere, molla e ammortizzatore controllano insieme i movimenti verticali, senza bisogno degli smorzatori idraulici, che per&ograve; concedono maggiore libert&agrave; di escursione. Qui sta l&rsquo;effetto &ldquo;tappeto volante&rdquo; che d&agrave; la sensazione di galleggiare sulle deformazioni stradalo.  Con sollecitazioni importanti molla e ammortizzatore lavorano insieme agli smorzatori idraulici, per rallentare il movimento in modo progressivo, evitando i bruschi arresti a fine corsa. Lo smorzatore idraulico assorbe e disperde questa energia, evitando il fenomeno di rimbalzo. Tutto questo grazie esperienze mutuate dalle &ldquo;sollecitazioni&rdquo; dei rally.  Essere al seguito di Citroen Racing ci ha permesso di toccare con mano l&rsquo;entusiasmo del pubblico, abbarbicato, come nelle mitiche tappe del ciclismo in ogni dove, la capacit&agrave; eccezionale dei piloti, ma soprattutto del grande sforzo per rendere performanti le vetture. Questo team di circa cinquanta persone lavora costantemente nell&rsquo;ottimizzazione del set up, per avere in ogni rally la soluzione pi&ugrave; adatta alle strade che andr&agrave; a sfidare. All&#39;evento hanno presenziato il CEO del Marchio, Linda Jackson&nbsp;e del Gruppo,&nbsp;Carlos Tavares.  Il mondiale viene affrontato una doppia coppia d&rsquo;assi. Con gli equipaggi S&eacute;bastien Ogier &ndash; Julien Ingrassia,&nbsp; Esapekka Lappi &ndash; Janne Ferm, fuori nella seconda giornata per un problema a una ruota. &nbsp;Ogier, nativo di Gap, quartier generale della gara, &egrave; stato la star assoluta di questa prima settimana di rally mondiale, acclamato dalla sua gente.  Sei volte campione mondiale, vincitore delle cinque ultime edizioni del Rally di Monte Carlo. S&eacute;bastien conferma la vocazione del suo sport, votato a cercare la prestazione pi&ugrave; estrema e universale possibile. &quot;Mi piace molto il percorso misto, con cambi di aderenza, il ritmo da trovare, perch&eacute; &egrave; l&igrave; che puoi veramente fare la differenza&quot;  La sfida sar&agrave; lunghissima, ma C3 WRC, da ferma e nelle sue prime performance, ha sfoderato la livrea pi&ugrave; affascinante. In omaggio al centenario, nel 1919 Andr&eacute; Citroen fond&ograve; la Marca omonima, presentando anche il double chevron che riprende il design originale. Loghi e colori ben assemblati, con la giusta &ldquo;cattiveria&rdquo; e altre presenze francesi importanti, come Michelin e Total.  La C3 WRC &egrave; una belva, lunga 4,13 metri e pesante a vuoto 1150 kg, realizzata sulla scocca originale di C3, rinforzata da roll bar multipoint saldato. La carrozzeria &egrave; in acciaio e in composito. Trazione integrale, cambio sequenziale a sei rapporti, differenziali anteriore e posteriore meccanici autobloccanti, centrale a comando idraulico pilotato. Pronta a mordere qualsiasi fondo e issata su ammortizzatori Citro&euml;n Racing regolabili a 3 vie. A spingerla &egrave; un 1.6 turbo benzina, che eroga 380 cavalli (potenza specifica di 237 cv/litro) e 400 Nm di coppia.  Le novit&agrave; introdotte, la nuova sospensione posteriore, con geometrie pi&ugrave; sofisticate e un assale anteriore modificato, hanno reso il comportamento della C3 WRC pi&ugrave; costante, anche quando il terreno cambia in modo importante da una curva all&rsquo;altra. Anche su asfalto, questo lavoro sulla cinematica degli assali ha prodotto gli stessi risultati positivi. Ne godranno, in un futuro non lontano, i clienti su strada.  Pierre Budar, direttore di Citroen Racing, racconta cos&igrave; la sfida del presente per mettere le basi nel prossimo decennio. &ldquo;&Egrave; una competizione che ti mette a contatto con il pubblico, che si svolge sulle strade e sui percorsi quotidiani dei nostri clienti, e incarna la vicinanza che ci &egrave; cara. Le quattordici prove cos&igrave; diverse in programma sono il terreno ideale per perfezionare ma anche dimostrare le nostre competenze tecniche&rdquo;. 

Al rally pi&ugrave; celebre abbiamo potuto toccare con mano le performances della C3 WRC: dalla sua tecnologia arriveranno novit&agrave; per i modelli da strada

Monte Carlo con Citro&euml;n, tempio del rally e palestra di auto

Non poteva che essere in tricromia, visto il numero che la accompagna. Citroen C3 JCC+ sceglie il Salone di Parigi per mostrarsi in pubblico. Esclusiva nella tiratura, 99 esemplari appena, e nelle modalit&agrave; di vendita &ndash; online, l&rsquo;intera esperienza d&rsquo;acquisto, senza mai la necessit&agrave; di recarsi dal concessionario (pure un&rsquo;opzione prevista da Citroen in Francia, dove sar&agrave; commercializzata) &ndash; C3 JCC+ ha la firma di Jean Charles de Castelbajac, stilista con il vezzo dei &ldquo;tre colori&rdquo;.    Rosso, giallo e blu campeggiano sulla base Perla Nera dell&rsquo;utilitaria Citroen, tra applicazioni su specchietti, Airbump, cornici dei fendinebbia, coprimozzi (su cerchi da 17 pollici) e un tetto Rosso Aden con grafica applicata.  Dopo la Art Car che &egrave; stata E-Mehari - anch&#39;essa sullo stand La Maison Citroen a Parigi -, un&rsquo;altra interpretazione artistica congiunta, Citroen e de Castelbajac, C3 che all&rsquo;interno riprender&agrave; gli abbinamenti della carrozzeria e proporr&agrave; cuciture a contrasto differenziate tra i due sedili anteriori: gialle per il guidatore, rosse per il passeggero.  Il motore sotto al cofano &egrave; il PureTech 1.2 litri 110 cavalli, con cambio automatico 6 rapporti. L&rsquo;allestimento di partenza lo Shine, sufficientemente ricco da comprendere l&rsquo;infotainment con navigazione connessa e rappresentazione 3D. 

L&#39;interpretazione artistica di Jean Charles de Castelbajac dopo e-Mehari produce C3 JCC+. Edizione limitata, 99 esemplari destinati al mercato francese e acquistabili online, sar&agrave; al salone di Parigi insieme alla spiaggina elettrica

Citroen C3 JCC+, tricromia a tiratura limitata

Diesel e cambio automatico: C3 Aircross, il SUV compatto di Citroen (il primo test di Auto), arriva con il binomio pi&ugrave; efficace. Fino ad oggi il 57% dei proprietari del modello ha scelto la motorizzazione a gasolio. La Casa francese presenta quindi l&rsquo;accoppiata pi&ugrave; logica, quella con l&rsquo;elasticit&agrave; del propulsore la fluidit&agrave; della trasmissione.    Si tratta della EAT6 (Efficient Automatic Trasmission) a sei rapporti, abbinata al quattro cilindri 1.5 BlueHDi 120 cv S&amp;S (start and stop). Fino ad oggi l&rsquo;abbinamento era possibile solo con il PureTech turbo 110 cv.  Il Diesel, dotato di testata a 16 valvole, oltre ai 120 cavalli, fornisce 300 Nm di coppia a 1750 giri. Soddisfa la norma Euro 6.2, che entrer&agrave; in vigore solo 2020: tratta le emissioni sia alla fonte sia allo scarico.L&rsquo;efficacia della &ldquo;lavorazione&rdquo; degli NOx &egrave; migliorata. Il sistema &egrave; pi&ugrave; compatto: il catalizzatore, la SCR e il FAP. &nbsp;Citroen C3 Aircross BlueHDi 120 S&amp;S EAT6 &egrave; disponibile negli allestimenti Feel a 22.350&nbsp;euro e Shine a 24.100 euro. 

La tramissione EAT6 accoppiata col 1.5 da 120 cavalli e 300 Nm di coppia. Prezzo da&nbsp;22.350 euro

Citroen C3 Aircross sposa il Diesel col cambio automatico

Dal formato monovolume prima, van poi, alla formula crossover. Citroen C3 Aircross Rip Curl &egrave; il quarto modello della gamma a sfoggiare il logo del brand australiano legato al mondo del surf. Spazio, versatilit&agrave; e uno stile easy, meglio non potrebbero abbinarsi con un crossover urbano. Da C3 Aircross in allestimento Feel nasce un&rsquo;edizione limitata pressoch&eacute; full optional.    Lo stile gioca sull&rsquo;abbinamento bicolore tra carrozzeria e tetto, configurazione scelta da un terzo dei 90 mila clienti che hanno acquistato il crossover. Un quarto non sa rinunciare al pacchetto Color. Accostamenti per personalizzare il proprio C3 Aircross che si legano, in versione Rip Curl, all&rsquo;offerta dei cerchi da 17 pollici diamantati. Cornici intorno ai fari e calotte degli specchietti, sono i particolari ai quali poter dare colore. A bordo &egrave; la fascia blu dei rivestimenti in tessuto sui sedili a vivacizzare l&rsquo;ambiente.  Dal touchscreen 7 pollici si ha accesso al Citroen Connect NAV 3D, cartografia e servizi Tom Tom, con riconoscimento dei comandi vocali. L&rsquo;interfaccia tra smartphone e infotainment &egrave; di serie, come il Citroen Connect Box completo del servizio SOS Pack e l&rsquo;assistenza stradale. Tetto panoramico apribile, climatizzatore automatico, quattro vetri elettrici, specchietto interno a oscuramento variabile, tergicristalli automatici, sono altre soluzioni utili a migliorare il comfort. Dall&#39;allestimento intermedio, con la personalizzazione Rip Curl si hanno contenuti da C3 Aircross Shine.  Citroen C3 Aircross, primo test del mini-suv  Quattro unit&agrave; disponibili sotto al cofano. I due motori turbo benzina PureTech nella versione 110 e 130 cavalli, il primo anche con cambio automatico 6 marce, e due turbo Diesel BlueHdi da 100 e 120 cavalli, quest&rsquo;ultimo esclusivamente con trasmissione EAT6. Il Grip Control, sistema elettronico che ottimizza la trazione sulle ruote anteriori e fondi a bassa aderenza, &egrave; di serie, con l&#39;assistenza dell&#39;Hill Assist Descent integrata.  Il listino in Italia di Citroen C3 Aircross Feel, in attesa dei prezzi relativi alla versione Rip Curl, parte da 19.200 euro con motore 1.2 PureTech 110 cavalli. 

Il crossover urbano segue le proposte firmate Rip Curl su base Citroen C4 (e Grand C4) Spacetourer e il van 9 posti. Dall&#39;allestimento Feel, tanti contenuti in pi&ugrave; di serie

Citroen C3 Aircross Rip Curl, sulla cresta dell&#39;onda

Salto di classe. Nuovo Berlingo &egrave; sempre meno van e sempre pi&ugrave; automobile. La formula portata al successo da Citroen nel 1996&nbsp;con la sua terza generazione ha raggiunto la maturit&agrave;. Di multispazio nelle forme e nella vocazione, ma con il comfort e la praticit&agrave; di un&rsquo;auto.  Il passo in avanti &egrave; importante, nuovo Berlingo, gi&agrave; ordinabile a partire da 20.350 euro e che sar&agrave; in concessionaria a settembre, &egrave; nobile nella sostanza. Porta in dote la piattaforma modulare EMP2, vanto di tutto il Gruppo PSA per le compatte e le medie. E&rsquo; &ldquo;integrata&rdquo; con la precedente R65 e il risultato &egrave; tangibile. Le dimensioni e gli ingombri non sono certo quelli di una citycar, ma la guidabilit&agrave;&nbsp;e l&rsquo;agilit&agrave; sono nettamente superiori a quello dei van delle precedenti generazioni    Abbiamo toccato con mano nuovo Berlingo nei dintorni della campagna parigina, su un potenziale terreno ideale del mezzo. Tra traffico di paese, spostamenti extraurbani, qualche coda pi&ugrave; vicino la citt&agrave; e tratti pi&ugrave; guidati. Citroen &egrave; certa di offrire un veicolo dal design ammiccante, che ricalca i recenti stilemi (apprezzati) del Marchio, che punta su tecnologia, abitabilit&agrave; e comfort. Un &ldquo;Ludospace&rdquo; per il tempo libero, ma realmente tuttofare.  Per soddisfare le esigenze pi&ugrave; trasversali &egrave; &nbsp;a listino in due misure. Berlingo M, lungo 4.4 metri, con un passo di 278 centimetri e disponibilit&agrave; a 5 o 7 posti. E Belringo XL, lungo 4,75 metri, con passo di 297 cm e 5 o 7 posti, ma con la terza fila scorrevole su rotaie. L&rsquo;abitacolo molto ampio: tutt&rsquo;altro che dimesso con un non banale schermo da 8 pollici in plancia. Vivaci ma non pacchiani i colori interni, al pari delle tinte di carrozzeria. I tre sedili della seconda fila sono indipendenti e ripiegabili: soluzione di efficienza.  Il punto di forza &egrave; la capacit&agrave; di carico &egrave; eccezionale. Berlingo M parte da un minimo di 775 litri con cinque persone a bordo, arrivando a 3500 litri e oggetti lunghi fino a 2,70 metri. Berlingo XL esagera: si parte da 1050 litri, per arrivare a 4000 e oggetti lunghi fino a 3,05 metri: quasi senza limiti. Utile il lunotto posteriore apribile, di serie su Berlingo Steel.  Nell&rsquo;abitacolo, a scanso di equivoci, ci sono altri 28 vani portaoggetti per una capacit&agrave; aggiuntiva di 186 litri. Le porte posteriori sono scorrevoli, pi&ugrave; ampie di 60 millimetri rispetto alla precedente serie. Assicurano una migliore accessibilit&agrave;.  Due i motori. Il piccolo, ma non modesto 1.2 tre cilindri benzina da 110 cv (dal 2019 anche da 130) e il nuovo 1.5 Diesel con potenze di 75, 100 e 130 cavalli. Sono accostati a un cambio manuale a sei marce o automatico a otto rapporti (Aisin) per le versioni alto di gamma.  In prova abbiamo avuto il benzina 110 cv con manuale e il Diesel 130 con l&rsquo;automatico, comandato da una pratica rotella in plancia. Entrambe sostengono una marcia elastica, fluida e soprattutto quieta. Ottimo il comfort acustico. Le sospensioni sono all&rsquo;altezza della fama del Marchio, lo sterzo elettrico &egrave; adeguato alla vocazione.  Nuovo Berlingo non &egrave; esente da rollio, ma pi&ugrave; che sui miracoli Citroen ha ben pensato di puntare su un comportamento fondamentalmente sincero. A disposizione tre allestimenti, Live, Feel e Shine e 19 sistemi di assistenza alla guida (ADAS). Su un multispazio sorprende la presenza head up display a colori. Disponibili tutte le compatibilit&agrave; con smartphone: c&rsquo;&egrave; anche la ricarica wireless. 

La terza generazione del &quot;Ludospace&quot; compie un importante salto di qualit&agrave;

Nuovo Citroen Berlingo, la prova: l&#39;efficacia di un&#39;auto, lo spazio di un van

Mezzo secolo di Mehari. Poche settimane fa &egrave; stata presentata la speciale art car&nbsp;che raccontava in chiave contemporanea il mito della spiaggina. In questi giorni Mehari compie cinquanta anni, una cifra&nbsp;tonda&nbsp;&ndash; che valeva, almeno un tempo, due generazioni piene, da nonno a nipote &ndash; e significativa. Fu presentata infatti nel Sessantotto, l&rsquo;anno della contestazione giovanile (per approfondire non perdete il servizio sul nuovo numero di Auto).  Prodotta per quasi un ventennio in 45.000 esemplari&nbsp;e ora rinata con la nuova versione elettrica, nacque su un principio&nbsp;originale&nbsp;e intrigante. La carrozzeria era stata pensata &nbsp;su un telaio in ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene), un materiale plastico rigido, in grado di assorbire urti anche consistenti senza rompersi. Nel contempo facilmente plasmabile, resistente. E soprattutto poteva essere colorato con tinte lucide e brillanti.  L&rsquo;idea venne a Roland Paulze d&#39;Ivoy de la Poype. Roland era detto il &ldquo;marchese&rdquo;, il babbo Xavier &ldquo;il conte&rdquo;, un agronomo, colonnello nella riserva dell&rsquo;esercito francese. Roland a diciannove anni, si arruol&ograve; in aeronautica come allievo pilota, conseguendo il brevetto di volo a tempo di record nel febbraio del 1940. &nbsp;Il padre modr&igrave; al fronte durante l&rsquo;invasione tedesca, Roland riusc&igrave; a riparare in Gran Bretagna, aggregato 602&deg; Squadrone &ldquo;City of Glasgow&rdquo; della RAF, equipaggiato con i leggendari caccia Supermarine&nbsp;Spitfire. Nel 1942 de la Poype conquister&ograve; la sua prima vittoria, abbattendo un Messerschmitt BF 109. Poi fu trasferito in Russia, dove ottenne ben 16 successi.  Finita la guerra e di nuovo in Francia nel 1947 divent&ograve; un industriale della plastica. Con la sua azienda, la Soci&eacute;t&eacute; d&#39;&eacute;tudes et d&#39;applications des brevets (SEAB). Tra i clienti c&rsquo;era Citro&euml;n&nbsp;e lo stesso &ldquo;marchese&rdquo; usava le furgonette del Marchio per la sua azienda. Dopo un incidente &nbsp;a un dipendente ebbe l&rsquo;intuizione di costruire lui stesso una carrozzeria, ovviamente in plastica.  Nacque cos&igrave; la M&eacute;hari, la prima della stirpe, che De la Poype present&ograve; personalmente a Pierre Bercot, presidente e direttore generale di Citro&euml;n, che rispose semplicemente &ldquo;interessante, la commercializzeremo&rdquo;.  Le prime venti vetture (pi&ugrave; qualcun&rsquo;altra) vennero prodotte dalla SEAB e furono otto di queste a calcare il terreno dei campi da golf di Deauville il 16 maggio del &lsquo;68, giorno della presentazione.  Perch&eacute; l&rsquo;ABS.&nbsp; Per migliorare il polistirolo, nel secondo dopoguerra fu messa a punto una nuova molecola nota come ABS, sigla per Acrilonitrile Butadiene Stirene, che univa alla rigidit&agrave; del polistirolo la capacit&agrave; di assorbire urti anche consistenti senza rompersi. Grazie alla sua bassa temperatura di fusione, di poco superiore ai 100 gradi, &egrave; facilmente plasmabile. Citro&euml;n l&rsquo;aveva gi&agrave; adottato per la costruzione, tra l&rsquo;altro, dei tetti dei modelli ID e DS, rimpiazzando la vetroresina, pi&ugrave; difficile da trattare e molto pi&ugrave; fragile. Un&rsquo;altra importante caratteristica dell&rsquo;ABS &egrave; la facilit&agrave; con cui pu&ograve; essere colorato. Un esempio sono i mitici mattoncini LEGO.  La carrozzeria della M&eacute;hari nasceva cos&igrave;, dall&rsquo;intuizione di un industriale&nbsp;che immagin&ograve; un telaio Citro&euml;n, su cui montare dei tubi di sostegno (leggeri) ed un rivestimento esterno, la carrozzeria, fatto di pannelli facilmente rimpiazzabili, colorati nella massa in sede di fusione con tinte brillanti e resistenti, difficile da rompere (assorbiva urti notevoli) e facile da riparare. Un&rsquo;auto buona per per andare in spiaggia en plein air ma anche per viaggiare in citt&agrave; grazie a una copertura in tela. Resistente: ecco il nome Mehari, quello di una razza di cammelli da corsa e da combattimento. 

A cinquant&#39;anni dall&#39;esordio ecco la storia di una delle auto pi&ugrave; originali della sua epoca

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